giovedì 15 agosto 2013

Il racconto di Ferragosto: una tortora tra i glicini

Enza Bertoni
Un piccolo giardino, semplice, armonioso, con le sue rose cespugliose, felici di trovarsi lì, una  vecchia pianta di oleandro bianco, ma soprattutto un glicine antico, che fa ombra con i suoi rami e i suoi fiori dal delicatissimo profumo, alla casa, con i suoi vecchi tronchi, pieni di solchi rugosi, che di tanto in tanto la padrona di casa, per l'esigenza di dargli un aspetto più leggero, fa potare; ebbene, tutto questo è diventato il posto scelto da una coppia di tortorelle, che circa due mesi fa hanno costruito un nido, sfidando Wilma, la padrona di casa, che inizialmente non avrebbe voluto che quei due piccoli uccelli nidificassero tra i vecchi tralci di glicine, poiché tutto questo avrebbe frenato la potatura e il suo desiderio di avere sempre tutto in ordine, neanche una foglia fuori posto..
Ebbene, le tortorelle hanno vinto sul sentimento e sul buon senso della loro ospite.
Il nido è lì, abitato da una tortorella nata da poco, ma che già occhieggia e si sposta tra le tessiture e i profumi del pergolato di glicine. Ascolta e vigila sui nostro movimenti lenti, per via del caldo estivo e si guarda attorno attentamente.
La piccola tortora si fonde bene con il ristretto, ma gradevole paesaggio, un paesaggio cittadino, dove le piante facili e profumate dei gerani, si mescolano  ai pizzi e merletti, che la signora tiene tra le dita per i suoi laboriosi lavori.
Lo stupore, per me, è grande, in questi pomeriggi afosi, trascorsi in questo luogo per chiacchierare e bere un fresco caffè, poiché alzando gli occhi osservo tra le foglie accarezzate dal vento, la testolina e gli occhietti vispi della nostra amica tortorella, che gode del silenzio e della frescura.
Ormai la tortorella vuole spiccare il volo, e ogni giorno fa dei piccoli passi lasciando il suo nido e spostandosi sui rami.
Mi raccontava ieri Wilma, che stando in giardino, aveva sentito un fruscio, e alzando gli occhi si era accorta che la sua piccola "amica" aveva fatto notevoli passi, trascurando ormai quasi l'antico nido e cercando felicemente la libertà.
Bene, è stata la tortorella una nostra compagna, misteriosamente assegnata a quel giardinetto, che con la sua innocenza e semplicità ci ha dato il tempo di riflettere sulle piccole cose. Non so da dove potesse provenire, ma un senso di felicità autentico mi prese, tanto che esultante ho detto alle amiche "mi sento appagata" !
Un'aria nuova viveva nel giardinetto, c'era stata l'esperienza di far posto a tutti, allontanando la resistenza della padrona di casa. La Terra, l'Aria, il Sole, la Luce, l'Acqua sono complici di questa aria nuova, di questa libertà. C'è bisogno di queste creature e queste creature hanno bisogno di noi !

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