venerdì 24 gennaio 2014

Mvl cinema: Il capitale umano

Il capitale umano (Italia 2013)
Regia: Paolo Virzì
Interpreti: Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio

Patrizia Vincenzoni
Cinismo, fragilità, delusione, frustrazione, l'attesa e l'aggrapparsi a un filo di speranza  tenacemente difesa,  sono gli atteggiamenti  attraverso i quali Paolo Virzì  fotografa un contesto della realtà contemporanea non solo italiana, attraverso tipologie umane che ha saputo  ben caratterizzare nelle loro fisionomie psicologiche.
Un'icona laica, l'immagine di questa umanità sovrastata dalla legge mercantile che ha abiurato il 'fattore' umano, visto e considerato alla stregua di un oggetto merceologico, come suggerisce anche  l'immagine della locandina del film e la chiosa scritta che precede i titoli di coda.
Il regista riesce a produrre, aiutato dalla straordinaria bravura degli attori, un ritratto compassionevole, disincantato e crudele allo stesso tempo, arrivando a mostrare la deriva  tragica  di queste esistenze filmate anche nelle profondità del loro intimo, decorso che con realismo si espande anche alla realtà sociale più vasta e complessa. 


Quattro capitoli suddividono la storia, ognuno dei quali converge verso la risoluzione dell'enigma di un iniziale tragico evento accaduto, rispetto al quale sono coinvolte  le esistenze di tutti.  Il ritmo del film e'quello di un thriller, riuscendo ad imprimere  una dinamica narrativa che interfaccia  le figure dentro un affresco nel quale la  crisi morale attraversa anche i rapporti intergenerazionali.  La Brianza e' l'ambiente immaginario nel quale due famiglie incrociano i loro destini, grazie  al rapporto che lega Massimiliano e Serena, l'uno rampollo della famiglia  Bernaschi, arricchitasi grazie alle speculazioni finanziarie di Giovanni (Fabrizio Gifuni), spietato  nella scommessa di fare denaro sulla rovina dell'Italia, l'altra figlia di Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio),immobiliarista, un piccolo borghese ambiguo e squallido  che mette a repentaglio casa e famiglia per puntare i suoi soldi  sul fondo d'investimento che fa capo a Bernaschi.  Il ritratto delle rispettive consorti pennella due donne molto diverse fra loro, la cui vita contiene anche l'aggrapparsi, più  o meno consapevolmente, ad illusioni nelle quali Carla (Valeria Bruni Tedeschi) per un po' si rifugia per edulcorare un profondo vuoto esistenziale che maschera attraverso il personaggio della 'signora bene'. Questa ex attrice tenta di salvare un teatro in disuso,reperto storico di un tempo culturale officina del sapere, di cui oggi si tende a perderne la memoria, relegandolo in una nicchia temporale che si ha il bisogno di mitizzare e quindi congelare. Così i personaggi che costituiscono il nascente consiglio d'amministrazione del teatro,che subirà l'oltraggio della perdita dell'identità culturale diventando terreno di speculazione finanziaria edilizia, appaiono quasi come macchiette  che si muovono, in modo disarticolato e lontane dal contesto in questione,in una loro realtà, fantasmatica. Su tutti il professore-storico Luciano (Luigi Lo Cascio), una vita segnata dalla mediocrità, che diventa per Carla occasione di trasgredire l'ordine preconfezionato della recita ipocrita e dolente che è la sua vita. 
Roberta (Valeria Golino) seconda moglie di Dino, emerge come figura consegnata a fare della accoglienza rassicurante anche un mestiere (psicologa presso una struttura pubblica) unicamente sbilanciato e distorto in tal senso.
Serena (Matilde Gioli) e' l'adolescente alla ricerca di un senso nuovo,diverso nei legami e nelle prospettive etico-sociali che ricerca e vuole fortemente,alla  cui speranza di realizzazione cerca di afferrarsi, rinunciando a far parte del mondo di Massimiliano e dei suoi eccessi. Un mondo che rincorre la possibilità di  'avere' un'identità personale e collettiva che, nell'ambito non solo psicologico, invece li aliena, li mercifica, rendendoli oggetti di un processo di reificazione che considera loro un certo tipo di "capitale umano".

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