Il 29 gennaio scorso si sono aperti i Laboratori di Officina poesia 2014. Eravamo molti e c'è stato anche chi ha suonato la chitarra, perché la musica è poesia.
Quelli che seguono sono in ordine sparso, alcuni appunti presi durante l'incontro: parole e frasi che riporto senza una connessione, come semplici punti di riferimento.
Introduzione all'oggetto poetico.
Dado. Una specie di dado. Poesia come fenomeno ritmico. Canto poetico molto antico. Ritmico, corporeo. Meno fenomeno musicale relativamente ai sensi. Ciò che realmente ci trascina verso la poesia. Oggi siamo abituati a pensare a qualcosa di irrigidito per la poesia. La poesia invece si anima e diventa ritmo. Sale. Sangue. Gesto vitale. Quello che noi percepiamo dentro lo spazio o più semplicemente dentro noi stessi. Come una foto che congela il ritmo delle parole. Scambio di corrente tra lettura e parole.
Voi non troverete dei "due" nella poesia. La poesia è irriducibilmente singolare. Individualità. Singolarità. Apparizione. L'esperienza di UNA cosa. Anche se tende ad allargarsi,
a superare i propri confini singolari. Non si ripete. Ha molto più a che fare con la danza.
Lotta con l'angelo.
Elemento di libertà, di verginità del linguaggio poetico.
Funzione che ognuno ha come l'orecchio per la musica.
Elemento di rivelazione ma non misticheggiante, autenticità di percezione
che trova la sua forma.
Verità individuale forte. Rompe la quotidianità, emersione.
Fuori dalla griglia di convenzione.
Verità della propria percezione.
Piacere profondissimo.
Intuizione.
Neuroni specchio.
Dei. Eroi. Uomini.
Noi viviamo nostalgia la purezza poetica. In parte perduto e da ritrovare continuamente.
Pensiero mitico. Sintetizzano grumi di sentimenti. Grandi immagini.
Limite dialettico: immagine.
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