sabato 29 ottobre 2016

Libri Lettori Comunità - Forum del Libro 2016

La tredicesima edizione del Forum del Libro, che si terrà a Mantova il 4 e 5 novembre, si intitola Libri Lettori Comunità, un tema di cui qui a Monteverdelegge siamo esperti. Esperti nel senso letterale del termine, non per qualche sapere astratto, ma per una esperienza che si è costruita giorno dopo giorno, da quella fine ottobre del 2008 in cui abbiamo cominciato a incontrarci. Otto anni intensissimi: prima c'è stato il gruppo di lettura e poi, intorno a quello, tuttora perno centrale della nostra associazione, una serie di attività e di iniziative che hanno consentito di creare e rafforzare reti di relazioni inattese in quel luogo speciale che è Plautilla. Biblioteca, libreria gratuita, sede di laboratori, spazio di incontro per tutti i cittadini del quartiere: è riconoscendo questo suo molteplice ruolo che la Asl Rm D, al cui interno Plautilla si situa, ha siglato qualche mese fa con Monteverdelegge un protocollo di intesa di cui siamo particolarmente orgogliosi perché mette in evidenza il valore sociale della lettura, il filo continuo che lega libri, lettori, comunità. Appunto.
mtc

XIII Forum Passaparola: Libri Lettori Comunità

Venerdì 4 novembre
Aula magna del Seminario vescovile - Via Cairoli 20
ore 16,30 Apertura dei lavori
Saluti di Giovanni Solimine, Forum del libro
Introduzione di Luca Ferrieri, Biblioteca di Cologno Monzese:
Lo stupore della lettura condivisa: bene comune, grande gaudio
ore 17,00 Animare i libri. Esperienze in giro per l’Italia
Introduce e coordina Maria Teresa Carbone, cofondatrice di Monteverdelegge
Testimonianze di
Anna Maria Montinaro, Presìdi del libro
Livio Vianello, gruppi di lettura del Veneto
Marinella Pomarici, gruppo di lettura del carcere di Secondigliano
Paola Caridi, gruppo di lettura di Sambuca di Sicilia
Gioacchino De Chirico, presidente del Premio biblioteche di Roma
Chiara Faggiolani, Progetto Leggere in rete
Discussione
ore 20,30 Condividere i libri. Incontro dei gruppi di lettura
Introduce e coordina Simonetta Bitasi, lettore ambulante:
Fra l'ultimo libro letto e il primo nuovo da aprire: chi decide cosa legge il gruppo di lettura?
I gruppi di lettura si confrontano con Eugenia Dubini, editrice; Fabio Masi, libraio; Elsa Riccadonna ed Elia Favalli, bibliotecari; Barbara Morandini, animatrice gruppo di lettura di Sustinente

Sabato 5 novembre
Teatro Scientifico Bibiena - Via Accademia 47
ore 9,00 Promuovere i libri. Una politica nazionale e sul territorio
Introduce e coordina Giovanni Solimine, Forum del libro
Partecipano
Mattia Palazzi, sindaco di Mantova
Luca Nicolini, comitato organizzatore Festivaletteratura
Rossana Rummo, direttrice generale per le biblioteche e gli istituti culturali - MiBACT
Alberto Galla, presidente di Associazione Librai Italiani
Enrica Manenti, presidente di Associazione Italiana Biblioteche
Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura
Flavia Piccoli Nardelli, presidente della Commissione cultura della Camera dei deputati
ore 11,45 Lettura e partecipazione culturale come presidi di democrazia e legalità
Testimonianze di Loredana Perego, Biblioteca della legalità e Edoardo Brugnatelli, direttore editoriale Anobii
ore 12,00 Comprendere i libri. Scuola e Costituzione
Dialogo tra Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino, e Luciano Canfora, Università di Bari
Modera Giuseppe Laterza, editore
ore 13,15 Chiusura dei lavori

mercoledì 26 ottobre 2016

Papaveri in traduzione e Ars poetica con papaveri e uccelli














di Fiorenza Mormile                                                    .
Anno intenso il 2016 per il laboratorio di traduzione di Monteverdelegge: due libri pubblicati a consuntivo dell’attività del 2013/2014 (Schultz) e del 2014/2105 (Wilner).
Della presentazione al Festival di Mantova del primo, Erranti con le ali, Donzelli, abbiamo dato ampio resoconto. Il secondo: Tutto ricomincia, Gattomerlino  presentato a fine aprile alla Cabot University verrà ripresentato domani, 27 ottobre alla Casa delle Traduzioni .
Oggi inseriamo due testi di Sujata Bhatt, autrice cui è stata dedicata l’attività “ordinaria” del laboratorio 2015/2016, testi dedicati appunto al tema della traduzione.
Mercoledì prossimo 2 Novembre si riparte, iniziando i lavori con un omaggio alla grande  poetessa britannica, poi naturalizzata americana, Denise Levertov ( 1923, Ilford, G.B. – 1997, Seattle, USA).

SUJATA BHATT
Papaveri in traduzione
       per Ioana Ieronim

Ci dici come in rumeno,
i papaveri selvatici che crescono ovunque
sono una fiamma d'amore viva —
Immagino un'unica fiamma e poi un incendio che divampa
lungo le strade, nei campi,
perfino tra i binari della ferrovia
dove penetra il sole.
Battuti dal vento potrebbero essere questi papaveri,
       tremolanti ma fiduciosi,
                sicuri dell'amore e della vita
mentre crescono nella tua poesia, in rumeno.
Mentre parli ricordo quei papaveri;
mentre parli immagino i loro steli sottili, pelosi
impigliati d'erba e riesco a sentire
come il loro rosso selvaggio
brucia e vortica: spericolato, spericolato con il primo amore —
primo dolore e pena —           riesco a sentire
come la luce scivola dentro la loro pelle —
ho visto papaveri così.
Ho visto crêpe de chine, chiffon,
come le loro sete sottilissime splendono al sole,
brillanti come sangue fresco.
Potrebbero essere spose indù,
che maturano nei loro sari rossi,
       quando sono di fronte ad Agni —
pelle che risplende oro su oro su oro.
Ci sono giorni in cui i papaveri sanno di più.
Giorni in cui anche nel loro inquieto tremolio
     mentre il vento li sferza,
s'increspano con la forza dei loro petali laceri
Ho visto papaveri così:
Quello che chiami una fiamma d'amore viva.
Perfino i loro stami, spirali di filamenti neri,
 soffrono pene d'amore — perfino le loro antere,
impolverate e macchiate di un violetto bluastro,
                soffrono pene d'amore
Come descrivere altrimenti il loro potere?
Eppure in inglese non sappiamo
                   niente di quest'amore.
Possiamo dire
         che è amore la loro intensità?
Chi parla nella tua poesia?
Ha lei l'autorità per tali affermazioni?
Cosa c'è nel tuo tono, nella tua cadenza,
che non si può rendere in inglese?
D'accordo, accettiamo che fuoco e fiamma
descrivono più del colore;
d'accordo, capiamo le emozioni forti,
ma aggiungere amore, qui, en passant,
ci mette a disagio.
In inglese diciamo che i papaveri ci parlano,
diciamo che la loro intensità ci chiama —
e diciamo che è l'urgenza
del loro richiamo a commuoverci.
Perché li trasformiamo in bocche?
Dell'amore non siamo sicuri.
Ma potrebbe esserci, diciamo.
Non possiamo escludere l'amore,
però, non lo vogliamo nominare.
Sarebbe troppo:
una fiamma d'amore viva,
o anche, l'intensità dell'amore dei papaveri —
No, diciamo, no.
Eppure i papaveri ci chiamano.

Sujata Bhatt
Poppies in Translation
          for Ioana Ieronim

You tell us how in Romanian,
the wild poppies growing everywhere
are a living flame of love —

I imagine a single flame, and then a wildfire
by the roads, in the fields,
even between the railway tracks
where the sun spills through.

Windswept, they might be, these poppies,
       fluttering but confident,
               certain of love and life
as they grow in your poem, in Romanian.

As you speak, I remember those poppies;
as you speak, I imagine their thin, hairy stems
entangled with grass, and can simply feel
the way their wild redness
burns and reels: reckless, reckless with first love —
first sorrow and pain —       I can feel
the way light slides through their skins —
I have seen such poppies.
I have seen crêpe de chine, chiffon,
how their sheerest silks glisten in the sun,
bright as fresh blood.

They could be Hindu brides,
ripening in their red saris,
       as they face Agni —
skin glowing gold on gold on gold.

There are days when the poppies know something more.
Days when even in their restless trembling
           as the wind slaps down,
they ripple with the strength of their ragged petals.
I have seen such poppies:
What you call a living flame of love.
Even their stamens, whorls of black filaments,
ache with love — even their anthers,
powdered and smudged bluish black-violet,
                 ache with love.

How else describe their power?
Still, in English, we don't know
          about this love.
Do we dare to say
       their intensity is love?

Who is the speaker in your poem?
Does she have the authority to make such claims?
What is it about your tone, your cadence,
that doesn't carry over into English?
Granted, we accept that fire and flame
describe more than colour;
granted, we understand strong emotions,
but adding love over here, en passant,
makes us uneasy.

In English, we say the poppies speak to us,
we say their intensity calls out to us —
and we say it's the urgency
of their call that moves us.

Why do we turn them into mouths?
About love we're not certain.
But it could be there, we say.
We can't exclude love,
and yet, we don't want to mention it.
That would be too much:
a living flame of love,
or even, the intensity of the poppies' love —
No, we say, no.
But the poppies do call us.

( Sujata Bhatt, Poppies in Translation, Carcanet Press, 2015)
Il testo è qui riprodotto per gentile concessione dell’Autrice.


Sujata Bhatt
Ars poetica con papaveri e uccelli

Potresti pensare
        che la traduzione funziona così:
cominci con i papaveri
e finisci con gli uccelli.
O cominci con gli uccelli
e finisci con i papaveri.
*
Potresti sentire
che notte dopo notte
il tuo libro sogna il suo farsi.
*
Un giorno il libro dice
                che vuole essere dipinto —
non scritto.
Il giorno dopo il libro pretende
                 di essere un giardino.
Se non sei d'accordo
                ti mette il broncio
Presto ti farà altre/nuove richieste:
'Portami qualche papavero d'orato
                        dalla California', dice.
E poi: 'Voglio vedere
quei rari papaveri bianchi  delle Alpi —
qualcuno potrebbero anche essere giallo pallido.
Ho sentito che sono rari come la tigre bianca.
Vai a vedere', dice.
E proprio quando pensi di avere quello che gli serve
il libro dice, 'Ora voglio che trovi
                   il più raro dei rari,
                il più difficile da far crescere —
un papavero blu dell'Himalaya.
Su vai', ti incalza.
Ormai avrai capito:
il libro vuole soltanto che tu vada via
così può diventare un giardino per gli uccelli.

Sujata Bhatt
Ars Poetica with Poppies and Birds
You might think
       that's how translation works:
you start with poppies
and end up with birds.
Or you start with birds
and end up with poppies.

*
You might feel
that night after night
your book dreams itself into being.

*
One day, the book says
              it wants to be painted —
not written.

The next day, the book claims
                  to be a garden.
If you disagree
             it will sulk.

Soon it will make new demands on you:
'Bring me some golden poppies
                      from California,' it says.

And then: 'I want to see
those rare white poppies from the Alps —
some might even be pale yellow.
I've heard they're as rare as a white tiger.
Go, have a look,' it says.

Just when you think you have what it needs
the book will say, 'Now I want you to find
              the rarest of the rare,
      the most difficult to grow —
a blue poppy from the Himalayas.
Go on,' it will urge you.

By now you might have guessed:
the book simply wants you to go away
so it can become a garden for birds.

( Sujata Bhatt, Poppies in Translation, Carcanet Press, 2015)

Il testo è qui riprodotto per gentile concessione dell’Autrice.