Ieri, 29 novembre, a Padova si è inaugurata a Padova la nuova sede di una libreria della catena Ibs che - copiamo pari pari dal comunicato stampa - propone "un’importante novità: la vendita in store di ebook.
Dopo aver scelto l’ebook da un’apposita postazione pc, i clienti
stamperanno una cartolina con cui potranno dirigersi alla cassa e pagare
in contanti il contenuto digitale scelto. A quel punto potranno
decidere se effettuare il download del libro sfruttando la connessione
wi-fi gratuita all’interno della libreria o farlo a casa propria". Il comunicato prosegue: "Partendo da questa novità, la
riapertura della libreria di Padova nella nuova sede di via Altinate,
segna un importante traguardo per la catena a marchio IBS.it
concretizzando l’obiettivo iniziale di lanciare sul mercato un nuovo
format di punto vendita: una libreria che sia per il pubblico il
perfetto punto di incontro tra editoria tradizionale e nuova frontiera
del digitale". Inquieti per quello che sta succedendo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove le librerie di catena ansimano di fronte alla vendita online, i grandi marchi italiani cercano di assumere quella che Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs, definisce "un'ottica multicanale". Ma può darsi che non basti (leggete qui sotto).
Maria Teresa Carbone
C'è
stato un tempo (qualcuno se lo ricorda? diciamo una trentina d'anni
fa) in cui comprare musica voleva dire andare in un negozio di dischi
e uscirne con sottobraccio uno o più astucci di cartoncino piatti e
quadrati, al cui interno era racchiuso – appunto – un disco (a
volte due o tre) di vinile, il cosiddetto 33 giri o lp (long playing)
o infine album, dal momento che ognuna delle due facciate conteneva
di solito un certo numero di brani. Da allora il mercato musicale è
stato investito da una rivoluzione dopo l'altra, a partire dal cd
(compact disc), presentato all'inizio degli anni Ottanta come un
oggetto imperituro e oggi pressoché defunto, giù giù fino alla
vendita via internet di singoli brani musicali da scaricare (il
modello iTunes)
e, infine, all'abbonamento mensile, con ascolto in streaming, il cui
esempio di maggiore successo
è oggi Spotify.
A questo proposito, il direttore economico della compagnia svedese,
Will Page, ha dichiarato l'estate scorsa alla
“Stampa”
che nei suoi primi sei mesi in Italia Spotify ha registrato 610
milioni di stream. Un risultato notevole, sulla cui durata – come
si è visto – sarebbe imprudente scommettere.
Sta di fatto però
che l'idea di offrire ai consumatori una scelta pressoché illimitata
di ascolti in cambio di una cifra mensile relativamente modica (una
decina di dollari) ha preso piede anche fuori dal campo musicale.
Sebbene non sia ancora arrivato in Italia, il fenomeno Netflix
– provider di film e serie tv on demand in streaming attivo in
tutto il continente americano e in diversi paesi europei (Regno
Unito, Scandinavia, Olanda) – rivela che nel giro di una
generazione il modo di fruire non solo la musica, ma anche il cinema
e la tv, è cambiato: sono già oltre trentasette milioni gli
aderenti al piano di offerta di Netflix, più di un miliardo le ore
trascorse ogni mese davanti a uno schermo che può essere quello del
televisore, del computer, di una consolle come la Playstation o la
XBox.
Il passo successivo
della mutazione – i libri scaricabili da internet su abbonamento
mensile – era forse prevedibile, ma sembrava lontano, anche perché
gli editori di tutto il mondo hanno sempre mostrato una certa
angoscia all'idea di essere contagiati da quanto era accaduto nel
mercato musicale. E invece, ecco che nel giro di qualche settimana,
non una, ma addirittura tre società sbucano quasi dal nulla e
promettono ai lettori (se non altro a quelli di lingua inglese) che
d'ora in poi, pagando la solita cifretta mensile, avranno a
disposizione centinaia di migliaia di titoli e potranno pure
pasticciarci a piacimento, componendo le loro personali playlist.
Della
prima di queste nuove imprese, eReatah
(“Read
more, read better, pay less”
il claim) si sa poco. È
ancora in versione Beta, ma è già possibile iscriversi e scaricare
la app che consentirà di effettuare il download dei libri. Le
laconiche risposte alle FAQ spiegano che i testi resteranno a
disposizione dei lettori, anche in caso di abbonamento annullato, e
che il lettore (l'eReatah, appunto) funziona su iPad, iPhone e
Android, e anche su Kindle, seguendo “tre semplici passi”. Nella
lista dei titoli in home page le novità sono poche, i libri proposti
vanno dai manuali di self-help (I
Will Teach You To Be Rich)
ai best seller stagionati (la biografia di Steve Jobs, alcuni romanzi
di Stephen King...).
Simile,
ma più consolidata – e più sofisticata nel linguaggio e nella
grafica – appare Oyster,
app lanciata a maggio da una startup newyorkese al grido di “Live
a life well-read”.
Qui l'”interlocutore” è, per il momento, solo l'iPhone
(prossimamente anche l'iPad) e i volumi proposti hanno, a colpo
d'occhio, un'aura di maggiore “qualità letteraria” (Foster
Wallace, Chabon, classici moderni come Aldous Huxley o Jack London).
Forse più apparenza che sostanza, ma ha ragione Maurizio
Caminito in un articolo dedicato alla nuova impresa
a notare che “se,
almeno per il momento, l'app di Oyster sembra offrire ancora poco
rispetto al gigantesco magazzino di Amazon – che già permette agli
utenti Kindle di scegliere tra 350mila titoli con il servizio di
prestito Lending
Library
– la nuova tipologia di business in stile Netflix potrebbe portare
alla nuova rivoluzione del mercato editoriale in formato digitale”.
Ma
già il dubbioso condizionale si sta trasformando in un sicuro
indicativo, perché il terzo contendente sceso in campo ha spalle
molto robuste. Fondata nel marzo 2007 da Trip Adler (trent'anni da
compiere nel 2014, compagno di università a Harvard di Mark
“Facebook” Zuckerberg), Scribd
si è conquistata ottanta milioni di utenti sparpagliati in più di
cento paesi nel mondo, proponendosi come piattaforma dove caricare e
mettere in circolazione gratis o a pagamento testi di ogni tipo:
romanzi inediti, saggi accademici, atti processuali. Vuole la
leggenda che l'idea sia venuta a Adler, allora ventitreenne, dopo
aver sentito il padre, scienziato, lamentarsi della difficoltà di
far conoscere al di fuori di una cerchia ristretta le ricerche
scientifiche. Oggi la “biblioteca” di Scribd conta oltre quaranta
milioni di titoli fra libri e documenti e si descrive come “più
corposa della Library of Congress”. La struttura, insomma, c'era
già e numerose case editrici piccole e medie, superando la loro
riluttanza, avevano stretto accordi con Adler, tanto che già dallo
scorso gennaio Scribd aveva cominciato a offrire ai suoi abbonati una
scelta più ampia di ebooks. Nelle ultime settimane, Adler è
riuscito ad agganciare il gigante HarperCollins e, forte di questo
successo, ha deciso di uscire allo scoperto, offrendo agli utenti
accesso illimitato ai testi per otto dollari e 99 al mese. Ha scritto
Cade Metz su “Wired”
che attirare HarperCollins non è stato facile, ma che alla fine è
stato trovato un modello economico sodisfacente per entrambe le
parti: “In sostanza, un editore viene pagato solo se un lettore
sceglie uno dei suoi libri e viene pagato per intero solo se il libro
viene letto per intero”. La differenza, rispetto ad altre librerie
online, è che “questo non è il posto dove ti compri la tua copia
digitale di Assassinio
sull'Orient Express,
è un posto dove scorri e leggi tutto quello che in quel momento ti
attira, tre o quattro paragrafi del giallo di Agatha Christie, un
capitolo di un noir di Elmore Leonard, il tuo romanzo preferito di
Neil Gaiman..”.
Per
chi ritiene che un libro si sia letto solo dopo che è stato percorso
pagina dopo pagina, dal frontespizio all'ultima riga, sono
probabilmente stilettate al cuore, ma Jan Johnson, della piccola casa
editrice Red
Wheel Weiser Books,
che ha aderito a Scribd, pensa che i vantaggi non saranno solo
economici: proprio la possibilità di sfogliare qualsiasi libro
liberamente, sostiene, consentirà alle persone di scoprire testi che
magari decideranno di comprare in seguito presso una libreria online
o, chissà mai, in un negozio di mattoni, da un libraio in carne e
ossa, dal momento che – afferma quasi incredula – “alcune
persone leggono ancora i libri sulla carta”. Strano, ma vero.
@mtcarbone
Questo
articolo ripropone con alcune minime modifiche un testo apparso con
il titolo Più
libro e più Rete: l'ebook diventa adulto
sul magazine online dell'università di Padova “il Bo” e poi su Alfabeta2.
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