sabato 11 gennaio 2014

C’è una supercazzola che si aggira in Italia (con scappellamento a destra)

"Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica?
Che prematura anche?"
Alceste

Scappellamento a destra.

I fatti sono (forse) noti. In Francia il Consiglio di Stato, dopo un parere di segno contrario di un Tribunale amministrativo locale, su impulso del Ministero dell’Interno Manuel Valls, a sua volta mosso da un altro impulso, ancor più deciso, del Presidente della Repubblica Francese François Hollande, ha deciso di vietare la rappresentazione de Le mur, spettacolo teatrale del comico Dieudonné M’Bala M’Bala.

Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina?

Il comico è accusato di infarcire, i propri disgustosi monologhi, di tirate antisioniste. Anzi, no. Antisemite. Finte antisioniste: in realtà antisemite. Questi i motivi del divieto.

Tarapìa tapiòco.

Il comico è anche accusato di aver messo un uso la quenelle (polpetta), un gesto per cui si porta la mano sinistra alla spalla destra, estendendo obliquamente (in basso) il braccio (destro). Egli vuol forse significare: “Ce lo stanno mettendo in c …”?. No. Tutti i principali giornali, le istituzioni, l’arco parlamentare francese (compreso, in parte, il Front National) giura che quello è un saluto nazista al contrario. Lo stesso gesto di Antonio “Alex Drastico” Albanese, insomma, ”Io ce l’ho tanto!”; oppure di Giovanni, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, nella scenetta di Nico e i Sardi: “Aiò, patagarrosi!”. Però, questo, di M'Bala M'Bala è parecchio scorretto. Anzi nazista. Almeno credo.

Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura anche?

Per il Nouvel Observateur il comico, che ricordiamolo, si chiama, Dieudonné M’Bala M’Bala è “già morto, spazzato via e sepolto”. Amen.


… senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.

In Francia, va bene, è roba loro. Sapranno di cosa parlano.
Purtroppo l’ondata bipartisan tracima in Italia. Tutti i giornali, da destra a sinistra, si sono schierati contro l’antisemita che, ricordiamolo, si chiama Dieudonné M’Bala M’Bala. L’ultimo in ordine di tempo è stato Furio Colombo che, dopo aver richiamato il maresciallo collaborazionista Petain, il nazismo in terra francese, e gli orrori del nazismo in terra francese, nonché gli orrori dell’antisemitismo francese, ha pure richiamato gli orrori della Seconda Guerra Mondiale nonché, con valide prove logiche, altri orrori connessi alla Seconda Guerra Mondiale e all’antisemitismo francese (passato, presente e futuro).

Antani, come se fosse antani, per carità …

Io son d’accordo. C’è solo un piccolo inciampo. Minuscolo, microscopico quasi; che spero di appianare a breve termine, col sostegno validissimo del giornalismo italiano tutto (implacabile e unisono, come si è visto). Non so chi sia Dieudonné M’Bala M’Bala. Non ho mai sentito il suo nome prima d’ora. Non so di cosa si occupi, in realtà; che spettacoli organizzi; quale sia la sua fede; di cosa discetti o sproloqui; quali siano le parole, le frasi, i periodi incriminati. Ignoro tutto di lui, la nascita come attore, la nazionalità, le partigianerie, le inclinazioni, la biografia e la bibliografia. In Francia pare che sia famosissimo. E qui … ma non ho trovato uno straccio di giornale che riportasse, imparzialmente, un estratto, un inciso, un paragrafo, una chiusa, un florilegio delle cose (gravissime, pare) dette da questo tizio. E non ho trovato, parimenti, un inquadramento biografico, sociale, psicologico del personaggio stesso.
Improvvisamente, in Italia, sono uscite una serie di notizie e invettive contro un tale che nessuno, in Italia, sa chi sia o di cosa parli.
Indiggnazzione, tanta indiggnazzione. D’accordo. Ma su cosa?

No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza

Mi ricordo, circa un secolo fa, l’intervento di un dirigente regionale del 'Grande Partito che fu' presso una sezione cittadina del 'Grande Partito che fu'. Tenne un intervento durissimo in cui si scagliava contro un certo Robetti o Ronetti o Roberti (o Bertoli?), il quale (Robetti o Ronetti o Roberti) aveva deragliato dalle direttive inflessibili del 'Grande Partito che fu'. Aveva deragliato a livello locale o provinciale o regionale. Sicuramente locale. Ma in modo imperdonabile.
L’intervento, breve, appassionato e durissimo, come detto, fu salutato da un applauso finale. Quando l’accusatore se ne andò (avevano sempre un gran fretta), uno degli astanti, un candido, se ne uscì con: “Ma questo Robetti chi cazzo è?”. Nella saletta risuonò un silenzio tombale. Ma noi ci fidavamo comunque.

… sennò posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura ...

Son sicuro però che i prossimi giorni … il quadro si chiarirà … uno scorcio di spettacolo … un estratto in traduzione … una testimonianza imparziale … così, tanto per capire … giusto per delineare l’oggetto della riprovazione … a fidarsi, ci fidiamo … ma, insomma, entrare così nella vita culturale italiana, dire: “Questo fa schifo!” senza neanche citare la data di nascita … via .. si fa la figura di certi matti con lo scolapasta in testa che, ex abrupto, improvvisano tuonanti comizi contro il nulla … siamo vaccinati, adulti, scafati, democratici ... sappiamo distinguere il grano dal loglio ... Dai, un piccolo sforzo, fatelo per noi …
Chi diavolo è Dieudonné M’Bala M’Bala?

Nessun commento:

Posta un commento