Di seguito anticipiamo la
versione originale di Failure, emblematico testo-titolo della
raccolta di Philip Schultz che elabora terapeuticamente il doppio cocente lutto della
perdita e del fallimento, proprio tramite l’uso consapevole di
quelle parole scritte che tanti problemi gli avevano dato in
gioventù. Domando con fatica le sue due bestie nere: il dolore e la
dislessia, Shultz riesce infine a salvare se stesso dal cono d’ombra
proiettato da un evento lontano e pur capace di ipotecare
sinistramente il futuro. E riusce soprattutto ad affrancarne la
propria discendenza, come vediamo dalla dedica del libro: "For My
son Augie, a success story". Ed è forse questa forma di successo
interiore, il più difficile da conquistare, che il Pulitzer ha
voluto premiare (fiorenza mormile).
FAILURE
To pay for my
father's funeral
I borrowed
money from people
One called him
a nobody.
No, I said,
he was a failure.
You can't
remember
a nobody's
name, that's why
they're
called nobodies.
Failures are
unforgettable.
The rabbi who
read a stock eulogy
about a man
who didn't belong to
or believe in
anything
was both a
failure and a nobody.
He failed to
imagine the son
and wife of
the dead man
being shamed
by each word.
To understand
that not
believing in
or belonging to
anything
demanded a kind
of faith and
buoyancy.
An uncle,
counting on his fingers
my father's
business failures—
a parking lot
that raised geese,
a motel that
raffled honeymoons,
a bowling
alley with roving mariachis—
failed to love
and honor his brother,
who showed him
how to whistle
under covers,
steal apples
with his
right or left hand. Indeed,
my father was
comical.
His watches
pinched, he tripped
on his pant
cuffs and snored
loudly in
movies, where
his weariness
overcame him
finally. He
didn't believe in:
savings
insurance newspapers
vegetables
good or evil human
frailty
history or God.
Our family
avoided us,
fearing boils.
I left town
but failed to
get away.
|
|
bellissimo omaggio a un fallito, dichiarazione d'amore struggente, rivendicazione e metamorfosi da demeriti a meriti. mi è piaciuta moltissimo, grazie
RispondiEliminaGrazie, Marta,
RispondiEliminaper la condivisione. Perché più ci addentriamo nella traduzione più ci innamoriamo di questo poeta dalla passionalità controllata, fedele e spietatamente lucido allo stesso tempo. E il meglio deve ancora venire...