domenica 10 novembre 2013

Drabble, il fascino si sfascia

Ti racconto un libro
Margaret Drabble, Voliera estiva
traduzione di Marina Morpurgo
astoria, pp. 237, euro 17

Maria Vayola

Il libro, ambientato a Londra negli anni ’60, è incentrato sul rapporto conflittuale tra due sorelle.
Il filo della narrazione è tenuto dalla sorella minore, Sarah, personaggio narrante, che torna a Londra, dopo un soggiorno lavorativo a Parigi, per partecipare al matrimonio della sorella Louise.
Sarah deve  costruirsi una vita autonoma e consapevole, cerca di conoscere se stessa nella gestione personale della vita e delle relazioni con gli altri. Uno dei punti  che cercherà di analizzare  a fondo è proprio il suo rapporto con la sorella Louise, nei confronti della quale, da un certo periodo in poi, soffre di un complesso di inferiorità, sia dal punto di vista estetico che comportamentale. La sorella maggiore è molto bella, ha fascino, un atteggiamento distaccato, sofisticato, è sicura di sé, un alone di seduzione la accompagna e soprattutto ha la capacità di non preoccuparsi di come le sue azioni possano incidere negativamente sugli altri, è spregiudicata.
Sarah combatte con le sue contraddizioni, si sforza di comportarsi in modo schietto ma anche attento alle sensibilità altrui, si mette in discussione per trovare una sua strada comportamentale verso se stessa,  verso chi incontra nel suo percorso e verso il suo futuro di donna. Un futuro che le si presenta ancora delimitato dal ruolo in cui la società relega la donna, quello di moglie e madre all’interno del nucleo familiare: il ’68 è alle porte con il movimento femminista e lei si chiede come incanalare le sue risorse, verso la ricerca del matrimonio perfetto 
(d’amore o d’interesse?) o verso la piena autonomia personale.
Indagherà su se stessa e sulla vita di sua sorella,  con cui ha rapporti sporadici e quasi causali, fino a quando non sarà Louise stessa ad avere bisogno di aiuto.
Sarah si accorgerà, allora, delle debolezze di sua sorella, riuscirà a farla scendere dal piedistallo su cui l’aveva messa e sarà in grado di rapportarsi con lei partendo da un piano egualitario.
Il percorso di Sarah è fatto di incontri e scontri con amiche e conoscenze nuove con cui dialoga, è  da questi scambi che porta avanti l’analisi su se stessa.
E’ probabile che l’autrice, Margaret Drabble sorella della scrittrice Antonia Byatt, abbia trasposto in questo suo romanzo il rapporto complicato, gravato dalla rivalità di mestiere, che aveva con la sorella,  e che tramite esso sia riuscita a esorcizzarlo e a trovare la sua personale strada di narratrice.
La scrittura è scorrevole ed efficace, percorsa da una vena umoristica e autoironica. Ma quello che alla fine non convince ( almeno me, ciascuno, in fondo,  legge sempre un suo personale  libro ) è il punto di vista focalizzato sul singolo personaggio, la mancanza di un respiro allargato che possa coinvolgere un più ampio spettro di lettori.
Sembra di leggere un diario, o di ascoltare un racconto di fatti personali, una sequenza di accadimenti buoni per una fiction più che per un romanzo; i personaggi e gli ambienti vengono delineati  più per il loro aspetto esteriore che per  le loro caratteristiche intrinseche. Si respira all’interno del libro una atmosfera fatta di quotidianità che non riesce a uscire fuori dal suo ambito ristretto per comunicare qualcosa che intrighi intellettualmente il lettore e la narrazione, forse, rimane  intrappolata in quella stessa voliera che viene citata nel titolo, senza riuscire a spiccare il volo.

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