Ti racconto un libro
Margaret Drabble, Voliera estiva
traduzione di Marina Morpurgo
astoria, pp. 237, euro 17
traduzione di Marina Morpurgo
astoria, pp. 237, euro 17
Maria Vayola
Il libro, ambientato a Londra negli anni ’60, è incentrato
sul rapporto conflittuale tra due sorelle.
Il filo della narrazione è tenuto dalla sorella minore, Sarah, personaggio narrante, che torna a Londra, dopo un soggiorno lavorativo a
Parigi, per partecipare al matrimonio della sorella Louise.
Sarah deve costruirsi
una vita autonoma e consapevole, cerca di conoscere se stessa nella gestione personale
della vita e delle relazioni con gli altri. Uno dei punti che cercherà di analizzare a fondo è proprio il suo rapporto con la
sorella Louise, nei confronti della quale, da un certo periodo in poi, soffre di un complesso di inferiorità, sia
dal punto di vista estetico che comportamentale. La sorella maggiore è molto
bella, ha fascino, un atteggiamento distaccato, sofisticato, è sicura di sé, un
alone di seduzione la accompagna e soprattutto ha la capacità di non
preoccuparsi di come le sue azioni possano incidere negativamente sugli altri,
è spregiudicata.
Sarah combatte con le sue contraddizioni, si sforza di
comportarsi in modo schietto ma anche attento alle sensibilità altrui, si mette
in discussione per trovare una sua strada comportamentale verso se stessa, verso chi incontra nel suo percorso e verso il
suo futuro di donna. Un futuro che le si presenta ancora delimitato dal ruolo
in cui la società relega la donna, quello di moglie e madre all’interno del
nucleo familiare: il ’68 è alle porte con il movimento femminista e lei si
chiede come incanalare le sue risorse, verso la ricerca del matrimonio perfetto
(d’amore o d’interesse?) o verso la piena autonomia personale.
Indagherà su se stessa e sulla vita di sua sorella, con cui ha rapporti sporadici e quasi causali,
fino a quando non sarà Louise stessa ad avere bisogno di aiuto.
Sarah si accorgerà, allora, delle debolezze di sua sorella,
riuscirà a farla scendere dal piedistallo su cui l’aveva messa e sarà in grado
di rapportarsi con lei partendo da un piano egualitario.
Il percorso di Sarah è fatto di incontri e scontri con
amiche e conoscenze nuove con cui dialoga, è
da questi scambi che porta avanti l’analisi su se stessa.
E’ probabile che l’autrice, Margaret Drabble sorella della
scrittrice Antonia Byatt, abbia trasposto in questo suo romanzo il rapporto
complicato, gravato dalla rivalità di mestiere, che aveva con la sorella, e che tramite esso sia riuscita a
esorcizzarlo e a trovare la sua personale strada di narratrice.
La scrittura è scorrevole ed efficace, percorsa da una vena
umoristica e autoironica. Ma quello che alla fine non convince ( almeno me,
ciascuno, in fondo, legge sempre un suo
personale libro ) è il punto di vista focalizzato
sul singolo personaggio, la mancanza di un respiro allargato che possa
coinvolgere un più ampio spettro di lettori.
Sembra di leggere un diario, o di ascoltare un racconto di
fatti personali, una sequenza di accadimenti buoni per una fiction più che per
un romanzo; i personaggi e gli ambienti vengono delineati più per il loro aspetto esteriore che
per le loro caratteristiche intrinseche.
Si respira all’interno del libro una atmosfera fatta di quotidianità che non
riesce a uscire fuori dal suo ambito ristretto per comunicare qualcosa che
intrighi intellettualmente il lettore e la narrazione, forse, rimane intrappolata in quella stessa voliera che
viene citata nel titolo, senza riuscire a spiccare il volo.
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