Esattamente due anni fa, il 13 gennaio 2012, la nave Concordia, al comando di Francesco Schettino e di proprietà della compagnia di navigazione Costa Crociere, è naufragata nelle acque dell'isola del Giglio, dopo avere urtato uno scoglio. Nell'incidente sono morte 32 persone. Ricordiamo la tragedia pubblicando un commento che rievoca la rotazione della nave, lo scorso settembre.
Patrizia Vincenzoni
Venti mesi dopo essersi spiaggiata come un enorme cetaceo senza testa, la nave Concordia è stata rimessa in posizione verticale, ed è stato ritrovato sul ponte tre l'ultimo corpo. Il filmato in televisione fa vedere le sequenze di questa torsione, movimento anch'esso innaturale come quell'adagiarsi su un fondale di pochi metri a un tiro di braccia dalle case dell'isola. Il reperto visivo di questa danza macabra del gigante di ferro, di questa tomba semi-galleggiante, testimonianza comunque involontaria di un'incuria morale inenarrabile e innaturale, per l'effetto del montaggio sembra mostrarci un enorme e tragico giocattolo rovinato a terra creduto perso e ritrovato nello scatolone di uno stanzino. Soltanto che quell'attardarsi nel gioco ha prodotto innocenti e ingiusti sonni mortali. Questa riversa dimora di ferro arrugginita dall'acqua, abitata dalla colpa e da pesci sfrattati in cerca di riparo, dopo diciannove ore di travaglio e di manovre accorte, espletate da macchinari come fossero ostetriche che aiutano una madre a partorire un figlio mai nato, torna finalmente a riguadagnare le quinte. Abbandona il palcoscenico improprio in cui giace da venti lunghi tragici innaturali mesi, restituendo un corpo e un paio di scarpe da ginnastica, specifica lo speaker. Ora è visibile il fianco deturpato che si ritrae traumaticamente verso l'interno dell'enorme scafo: come una grave ferita alla quale hanno tolto le bende, mostrando una lesione ormai non curabile, una testimonianza immorale e inutile che mai avremmo voluto ricevere.
Patrizia Vincenzoni
Venti mesi dopo essersi spiaggiata come un enorme cetaceo senza testa, la nave Concordia è stata rimessa in posizione verticale, ed è stato ritrovato sul ponte tre l'ultimo corpo. Il filmato in televisione fa vedere le sequenze di questa torsione, movimento anch'esso innaturale come quell'adagiarsi su un fondale di pochi metri a un tiro di braccia dalle case dell'isola. Il reperto visivo di questa danza macabra del gigante di ferro, di questa tomba semi-galleggiante, testimonianza comunque involontaria di un'incuria morale inenarrabile e innaturale, per l'effetto del montaggio sembra mostrarci un enorme e tragico giocattolo rovinato a terra creduto perso e ritrovato nello scatolone di uno stanzino. Soltanto che quell'attardarsi nel gioco ha prodotto innocenti e ingiusti sonni mortali. Questa riversa dimora di ferro arrugginita dall'acqua, abitata dalla colpa e da pesci sfrattati in cerca di riparo, dopo diciannove ore di travaglio e di manovre accorte, espletate da macchinari come fossero ostetriche che aiutano una madre a partorire un figlio mai nato, torna finalmente a riguadagnare le quinte. Abbandona il palcoscenico improprio in cui giace da venti lunghi tragici innaturali mesi, restituendo un corpo e un paio di scarpe da ginnastica, specifica lo speaker. Ora è visibile il fianco deturpato che si ritrae traumaticamente verso l'interno dell'enorme scafo: come una grave ferita alla quale hanno tolto le bende, mostrando una lesione ormai non curabile, una testimonianza immorale e inutile che mai avremmo voluto ricevere.
Nessun commento:
Posta un commento