sabato 2 novembre 2013

Dieci idee per un manifesto dei gruppi di lettura

Per festeggiare il quinto compleanno di Monteverdelegge (data ufficiale di nascita, l'ormai lontano primo novembre 2008), proponiamo, copiandole pari pari dal blog Gruppo/i di lettura, le "Dieci idee per un Manifesto dei gruppi di lettura" elaborate l'anno scorso in vista di un convegno su questo tema che si è tenuto a Cologno Monzese. Il documento, come sottolineano i suoi autori, è in progress. Aspettiamo commenti, consigli, modifiche.
 

- DEFINIZIONE – Condividere la lettura
Un Gruppo di Lettura (GdL) è formato da persone che leggono un libro (o più d’uno) inisieme.
La lettura dei partecipanti a un GdL è silenziosa e privata. Poi viene condivisa: si parla del libro, se ne approfondiscono i temi, si condividono le emozioni provate.
Il GdL valorizza la lettura e la discussione come strumento di apertura agli altri e di dialogo tra diverse visioni e scritture del mondo.
Un gruppo di lettura non fa, dunque, letture di gruppo. Si parla di “lettura condivisa” per distinguerla, appunto, dalla lettura di gruppo.
2- FORMA – Nessun Gdl è uguale a un altro
I GdL sono gruppi informali, senza struttura definita, senza gerarchie, senza metodi di lavoro determinati, senza standard unificanti. I GdL hanno in comune la convinzione che la lettura individuale quando viene condivisa con altri lettori arricchisca l’esperienza, moltiplichi le prospettive di conoscenza, faciliti lo scambio culturale.
3- CONFINI – Transito
I GdL sono liberi: nella scelta dei libri, nelle scelte organizzative; nelle scelte dei singoli lettori di partecipare, di leggere, di essere presenti alle discussioni.
L’esperienza consiglia di creare gruppi dai confini permeabili: in entrata, uscita, rientro, ri-uscita e così via.
Un gruppo di lettura che rende difficile il transito tende a privilegiare l’autoconservazione più della qualità e varietà della discussione. Un gruppo che non favorisce il transito in entrata e uscita, rischia di irrigidirsi, faticherà a rinnovarsi e soffrirà molto l’instabilità generata da ogni inevitabile abbandono.
Quando raggiungono la maturità, i gruppi dovrebbero cercare di “gemmare”, ossia far nascere altri gruppi, magari che non assomiglino troppo ai genitori (cfr. Le note a margine)

4- LUOGHI – Uno spazio “pubblico”
I GdL vivono meglio se hanno una casa. O meglio un luogo pubblico che faccia da casa. L’esperienza suggerisce che le biblioteche pubbliche siano il luogo ideale per fare da casa a un gruppo di lettura, il luogo più pertinente per parlare di libri, luogo aperto, e capace di favorire il ‘transito’. Tuttavia i GdL possono essere anche nomadi e ambulanti, oppure portarsi la casa appresso come lumache.
5- MODI – Rispetto e accoglienza
Non è necessario fissare regole rigide per la condotta della discussione, il gruppo si autoregola, trova equilibri che si ridefiniscono ogni volta, dipendenti dal moderatore, dal numero di partecipanti alla discussione, dal libro discusso. In generale, lo stile e le regole di discussione dovranno essere basati sul rispetto e sull’accoglienza dei reciproci punti di vista.
6- MODERATI – È più semplice
La discussione nei gruppi di lettura, funziona meglio se guidata da un moderatore, in alcuni gruppi chiamato “maestro di gioco” in altri “facilitatore”.
Il moderatore non è un esperto tuttologo, ha una funzione essenzialmente metodologica e fornisce al gruppo spunti e strumenti utili per la discussione, vigila sul rispetto delle regole che il gruppo autonomamente si è dato.
7- COORDINATI – Senza gabbie
La spontaneità e libertà di forme organizzative dei GdL dovrebbe essere accompagnata da un censimento dei gruppi e da alcune forme di coordinamento autogestito a livello, locale, regionale e anche nazionale, oltre che da momenti di dialogo con i Gdl internazionali.
Il coordinamento potrebbe agevolare lo scambio di idee, le esperienze di avvio e organizzazione dei gruppi ma aiuterebbe anche nella condivisione di risorse materiali come i libri o gli spazi di riunione.
Il coordinamento potrebbe dar vita anche a una sorta di fondazione che sostenga i singoli gruppi (o le aggregazioni di gruppi), nel cercare forme di finanziamento e autofinanziamento e nell’organizzazione di eventi e incontri fra gruppi.
8 – LA RETE – GdL virtuali e social reading
Un gruppo di  lettura è il prodotto dell’interazione di lettori. Anche se la riunione dei partecipanti nello stesso luogo per discutere è la manifestazione più frequente e probabilmente più ricca del GdL, i blog, i social network, i siti specializzati in social reading possono essere un valido supporto perché favoriscono l’interazione e la condivisione a distanza della lettura.
Sono anche da sperimentare e far conoscere tutte le varie possibilità organizzative di integrazione fra le riunioni e l’interazione a distanza dei lettori.
9 – LA BIBLIOTECA – La migliore amica
L’esperienza di questi anni di attività dei vari gruppi di lettura ha evidenziato il ruolo decisivo delle biblioteche publiche nell’organizzare i GdL, nel fornire loro “la casa”, nel procurare i libri, nell’offrire il lavoro dei facilitatori.
Una forma di scambio importante che le biblioteche potrebbero gestire è rappresentato dal “prestito a lotti”, ossia di copie multiple dello stesso libro, ai GdL attraverso la rete e la struttura del prestito interbibliotecario nazionale.
Alcune biblioteche sono all’avanguardia in questa opera e potrebbero essere la spina dorsale del coordinamento dell’intero movimento dei gruppi di lettura (cfr. 7).
Le biblioteche che ignorano le esigenze dei gruppi di lettura e non offrono loro il sostegno, così importante, dovrebbero, d’altra parte, essere sensibilizzate sull’importanza dei GdL per la promozione della lettura.
10 – HAPPENING – I Gdl si incontrano
I GdL cercheranno di incontrarsi per fare il punto sullo stato del movimento dei lettori almeno una volta ogni due anni in una modalità che potrebbe essere di un grande happening di gruppi di lettura.

Note a margine

GEMMARE E CONTAGIARE
La diffusione e lo sviluppo dei gruppi di lettura è il risultato dell’attività di contagio da parte di GdL già esistenti, che diventano modello per altri lettori che intraprendono l’organizzazione di nuove iniziative.
Importante è anche il processo di “gemmazione” di nuovi gruppi dai GdL esistenti.
In genere questo avviene quando un gruppo diventa molto numeroso; quando una parte del gruppo intende coltivare letture dedicate ad argomenti specifici, a un autore o un genere.
Un gruppo così formato gode i vantaggi dell’esperienza dei membri che lo avviano e dell’organizzazione, della logistica e degli spazi del GdL da cui gemma.
GEMELLARSI
Un’altra forma di espansione del movimento dei Gruppi di lettura è il risultato di attività di gemellaggio fra GdL, alleanze “locali” per la condivisione di attività, risorse (libri), idee, spazi. Ma anche per organizzare eventi, per negoziare raccolte di finanziamenti e ingaggiare sponsor.
SCHIENA DRITTA: la fabbrica del libro
Il gruppo di lettura è uno spazio pubblico di interazione fra lettori realisti e consapevoli davanti all’industria del libro, alle sue dinamiche, alle sue pratiche commerciali.
Questo rende ciascun gruppo un potenziale interlocutore per gli editori e per tutta la “fabbrica del libro”. Il GdL dovrebbe essere attento alle furbizie del mercato editoriale, alla moltiplicazione di inutili titoli sui banchi delle librerie, alla sparizione dai cataloghi degli editori di titoli “essenziali”.
Il GdL sa affrontare con attenzione e senso critico “laico” le novità, la ricerca esasperata dei bestseller, la serialità, i generi, gli autori sopravvalutati. E non teme scelte di lettura “commerciali” né quelle anacronistiche o fuori moda.
Insomma, un GdL sa leggere tutto.
SCHIENA DRITTA: le istituzioni
Il GdL dialoga con le istituzioni. Anche con le biblioteche che lo ospitano assistono, curano. Insomma il gruppo di lettura è un soggetto autonomo che tutela la libertà di lettura di tutti e promuove il diritto alla lettura.

2 commenti:

  1. Eccellenti sia i punti che le note. E' vero allearsi vuol dire anche trovare le risorse per... Se i gruppi si impegnano per sostenere le "istituzioni sociali" della lettura come le biblioteche, i gruppi stessi, i presidi, e le loro iniziative anche attivandosi per raccogliere fondi e contribuire alla loro gestione, le biblioteche torneranno ad essere un bene comune e non un semplice servizio amministrativo

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  2. noi li applichiamo tutti, i punti in oggetto, siamo bravissimi!!! ;)

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