Ti racconto un libro
Christian Bobin, Folli i miei passi
Traduzione di Maddalena Cavalleri
Edizioni Socrates, pp. 108, euro 10
Ivan Selloni
Un lupo, un angelo dai capelli
rossi, un omone di nome Bach: sono gli unici compagni nelle fughe di
Lucie. Figlia di circensi, cresciuta tra
clown, funambole e domatori, Lucie scopre l’amore a tre anni
dormendo tra le braccia di un lupo in gabbia; da quel momento
cominciano le sue fughe che la portano a sposarsi, divorziare e
cambiare continuamente città.
Scritto in prima persona, sembra
di leggere un diario personale per l’aspetto tipografico e per lo
stile. Brevi capitoli senza titolo che seguono il flusso continuo
dei pensieri sugli avvenimenti della vita scoprendo il mondo
interiore della protagonista. Lo stile apparentemente semplice, viene
arricchito da un uso sapiente della punteggiatura che scandisce le
frasi seguendo il ritmo del cuore e delle emozioni. La parola
acquista un valore profondamente evocativo costruendo immagini
personali con le quali la protagonista dà vita ai suoi pensieri.
Le uniche soste durante questo
infinito viaggio sono per chiudersi in una stanza d’albergo
sperduto nelle foreste dello Jura e trovare solitudine e silenzio
immersa nei quali la penna può attingere l’inchiostro per riempire
una pagina bianca.
Un romanzo di formazione che
racconta la fuga infinita dagli ostacoli verso la scoperta dell’amore
per la vita e per la propria libertà. Un viaggio vissuto e
raccontato con la sensibilità e il ritmo della poesia.
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