Solo gli amanti sopravvivono (2013)
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Interpreti: Tim Hiddleston, Tilda Swinton, John Hurt, Mia Wasikowska
Voto: 6
Un film di Jim Jarmusch, sicuramente, ma declinato in tono minore; insidiato dalla maniera; eppure da vedere; notturno, rallentato, sospeso fra la rassegnazione e un rilassato e divertito tono kitsch.
Due vampiri, amanti millenari, depositari di una sapienza profonda, eppure proiettati verso il futuro incolore della postmodernità, popolata da zombies, ovvero umani: razza superficiale e dal sangue infetto ... Adam (Tom Hiddleston) vive a Detroit; è sfibrato, deluso; colleziona chitarre rarissime, è un esteta, già amico dei decadenti francesi, di Byron, Shelley e Tesla: e medita il suicidio ... Eve (Tilda Swinton) vive a Tangeri, è una lettrice onnivora e instancabile (conosce decine di lingue), ma l'estenuata decadence non le ha tolto ancora la fame di vita ...
La prima ora di film scorre lentamente, ed è un pregio ... Ecco Adamo ed Eva (Adam e Eve, troppo facili questi nomi!) riuniti a Detroit; ecco l'amico Christopher Marlowe (John Hurt; il drammaturgo secentesco che, scopriamo, oltre a essere un vampiro, è l'autore segreto delle opere di Shakespeare); ecco i Nostri procurarsi il sangue negli ospedali tramite medici corrotti e compiacenti (e celandosi sotto il nome di Dottor Faust o Dottor Caligari) oppure concedersi escursioni notturne in visita a vecchi teatri trasformati in parcheggio ... o in visita alla vecchia casa di Jack White (del gruppo rock White Stripes), ultimo di sette fratelli ... oppure gustare languidamente sorbetti ematici ...
La visita della sorella Ava (Mia Wasikowska) porterà scompiglio nel loro menage tanto da costringerli a fuggire a Tangeri. Senza più cibo, e allo stremo delle forze, essi decideranno di recuperare gli antichi istinti - le innate abitudini di predatori.
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Non è la credibilità che interessa ... o la sospensione dell'incredulità ... o l'eccesso didascalico e kitsch, come spiegato ... ma l'atmosfera snervata e stancamente cupa, che lascia indovinare la rivelazione ultima ... ovviamente già sentita ... sentita milioni di volte ... miliardi ... trita eppur vera e maestosa: l'amore è totale, eterno. E solo l'amore, fedele e appassionato (quello che non si cura delle distanze) assicura l'eternità - tramite uno squisito contrappasso.
In aereo (i nostri si spostano solo con voli notturni) Eve legge assorta il sonetto 116 di William Shakespeare (dovremmo dire: di Christopher Marlowe):
Non sarà che alle nozze di animi costanti
Io ammetta impedimenti, amore non è amore
Che muta quando scopre mutamenti,
O a separarsi inclina quando altri si separa.
Oh no, è un faro irremovibile
Che mira la tempesta e mai ne viene scosso;
Esso è la stella di ogni sperduta nave,
Remoto il suo valore, pur se il suo luogo noto.
Amore non soggiace al tempo, anche se labbra
E rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
Amore non muta in brevi ore e settimane,
Ma impavido resiste fino al giorno del Giudizio.
Se questo è errore, e sarà contro me provato,
allora io non ho mai scritto, e mai nessuno ha amato.
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O no; it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests, and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come;
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved
E questo è quanto.
Non c'è altro da aggiungere.
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Il film si fregia di altri innocui sberleffi: nella casa di Adam appaiono diverse foto di celebrità conosciute in vita dal vampiro: Kafka, Wilde, Keaton sono della partita; assieme a loro s'intravede il ritratto di Neil Young, il cantante e chitarrista canadese già autore della colonna sonora del capolavoro di Jarmusch Dead man: Young è ancora vivo e vegeto, però.
I nomi sul passaporto di Adam e Eve: Stephen Dedalus (da Joyce, ovvio) e Daisy Buchanan, da Il grande Gatsby di Fitzgerald. E via così.
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La colonna sonora, eccellente, è opera simbiotica del liutista sperimentale Jozef Van Wissem e degli Sqürl; dolorosa e psichedelicamente sfasata: da ascoltare subito, in penombra, fra un ghiacciolo al sangue e l'altro.
Non si puo' dire che dopo questa recensione venga voglia di correre a vedere il film. ll 6 e' un incoraggiamento a far meglio la prossima volta?
RispondiEliminaL'ho scritta per non farvi correre, altrimenti arrivate sudati e con l'aria condizionata vi piglia un sintomo.
EliminaIl voto è un po' largo. Se dai 9 ad Amanti perduti, quanto devi dare a questi film per essere coerente?
A Godzilla 0, a Le meraviglie 1 e così via.
Ma Jarmusch è un ottimo regista underground; parecchio underground: il suo precedente film non l'hanno neanche distribuito, a questo hanno fatto la grazia perché vogliono sfruttare il filovampirismo corrente.
a me il sorbetto ematico mi ha fatto ridere e venire voglia di andarlo a vedere, e non sono una patita del genere vampiresco, anzi, diciamo che non ne ho visto praticamente nessuno (o quasi), comunque nessuno di questi ultimi. mi sembrano presenti molti elementi ironici. il voto 6, se le Meraviglie ha 1, è altissimo. poi magari a me verrebbe da dargli 3....chissà
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