sabato 17 agosto 2013

Biblioteche scolastiche: 3.0 o zero al cubo?

In questi giorni a Singapore si tiene un convegno dell'International Federation of Library Associations and Institutions. Luisa Marquardt, che partecipa ai lavori, ha pubblicato di recente sul blog del Coordinamento nazionale dei bibliotecari scolastici una lettera aperta dove denuncia lo stato delle biblioteche scolastiche italiane. Ve la proponiamo qui perché si tratta di un tema cruciale per la diffusione della lettura, di cui Monteverdelegge si è già occupata in passato e su cui tornerà con un incontro nel prossimo autunno da Plautilla.

Luisa Marquardt
Una biblioteca (sintetizzando al massimo) è di per sé un sistema complesso, composto da tre elementi - personale, spazi e collezioni -, fondamentali, imprescindibili e interagenti tra loro, tali che l'assenza o lo sbilanciamento di uno influisce sugli altri elementi e sull'intero sistema; inoltre, una biblioteca, per rispondere puntualmente ed efficacemente ai bisogni della comunità a cui si rivolge deve progettare, attuare, sviluppare, monitorare, misurare e valutare servizi e attività che sono necessariamente inserite in un progetto più ampio che, per la biblioteca scolastica, oltre che culturale, è necessariamente educativo, e, ovviamente, in ottica di rete. Altrettanto "ovviamente" dovrebbero essere garantite le risorse finanziarie, economiche e tecnologiche per la positiva riuscita del "progetto biblioteca". Bene, prendendo questi elementi come una ideale griglia di analisi e valutazione, che situazione emerge dalle nostre biblioteche scolastiche?

    * Personale: 0. Disinvoltamente "cancellato" dal 1° gennaio 2000 quello professionale delle Province e ricorrentemente messo a repentaglio (v. DM 95/2012) quello docente utilizzato.
    * Collezioni: 0, in termini di possibilità di sviluppo adeguato. Le risorse necessarie vanno individuate nei (magri) bilanci di istituto; mancando un indirizzo chiaro a livello nazionale (per non "interferire" con l'autonomia scolastica), le scuole possono decidere se investire o no in questo ambito.
    * Spazi: 0. Le linee guida MIUR di aprile 2013 sui nuovi ambienti per l'apprendimento non contemplano le biblioteche scolastiche/spazi lettura ecc.
    * Ottica di progetto: confusa o assente. La maggior parte delle scuole, scorrendo i loro POF (piano dell'offerta formativa), dichiara di attribuire grande importanza alla lettura e voler attuare progetti lettura per promuoverla e sostenerla, ma tale attenzione e respiro mancano quando ci si sposta nell'ambito dell'educazione alla competenza informativa (digitale compresa) o in quello della stessa promozione lettura, difettando i tre elementi dianzi citati.
    * Ottica di rete: che sia interscolastica o mista, più o meno radicata nel territorio, meritorie iniziative dimostrano quanto premino il fare rete con la scuola e il cooperare ANCHE con le biblioteche scolastiche (ottimizzazione
risorse, ampliamento offerta lettura, incremento circolazione ecc.), nonostante ciò i pregiudizi, le prevenzioni pesano sul pieno inserimento della biblioteca scolastica. D'altra parte, come si fa a inserire ciò che formalmente non è riconosciuto?
    * Tecnologie: i vari piani per la realizzazione della scuola digitale non contemplano la B.S. e le dotazioni 2.0 riguardano le classi e i laboratori. Ma la biblioteca non è anche un laboratorio di informazioni, in cui queste non soltanto si cercano e reperiscono, ma rielaborano e creano?
Tutte questi punti non sono affari interni della scuola in generale o delle singole istituzioni scolastiche, visto che la scuola prepara i cittadini attraverso una formazione che, per essere efficace, dovrebbe prendere in considerazione seriamente anche le modalità con cui i "nativi digitali" si rapportano con l'informazione, interagiscono tra loro, apprendono, aspetti che non possono essere liquidati soltanto dotando alcune scuole (o alcune classi all'interno delle scuole) di tecnologie.

Inoltre, ricorrono quest'anno 10 anni esatti - era marzo 2003 - dall'accordo interministeriale, alla base del progetto nazionale "Biblioteche nelle Scuole", che puntava a realizzare l'inclusione sociale e la piena cittadinanza anche attraverso le biblioteche scolastiche. Si era lavorato proprio tanto in quel progetto per far acquisire un habitus cooperativo e documentario agli addetti alle biblioteche scolastiche e agli insegnanti interessati ad attuare metodologie didattiche innovative attraverso la biblioteca scolastica. Le varie risorse e i ricchi materiali didattici purtroppo non sono più accessibili, vittime di una sorta di "damnatio memoriae", seppure ufficialmente giustificata con la vetustà del server che ospitava il tutto.

Insomma, invece che andare verso la biblioteca scolastica "3.0" (e oltre), la strada che si è snodata soprattutto in questo ultimo anno scolastico sembra piuttosto diretta a un modello da ...zero al cubo (o più).

Ovviamente non è trascurabile l'impegno che viene profuso da più parti - per esempio, Forum del Libro e progetto di legge, CoNBS, AIB stessa ecc.- con accenti e obiettivi diversi, perché biblioteche e bibliotecari scolastici facciano parte a pieno titolo del mondo educativo e culturale. Le esperienze sinora realizzate, le proposte formulate, le diverse istanze saranno finalmente guardate con un'attenzione meno superficiale e prevenuta di quanto sia avvenuto in passato e prese in considerazione dall'attuale Ministro MIUR (ma anche da quello MiBAC, l'educazione ai beni culturali passando anche per la scuola e per la sua biblioteca)?



Letture consigliate
Carla Ida Salviati, La biblioteca spiegata agli insegnanti, Editrice Bibliografica 2012 
Per una biblioteca in ogni scuola di Luisa Marquardt, Loredana Perego e Deborah Soria, Sinnos
 

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