martedì 22 ottobre 2013

Roma è un uomo

Raethia Corsini
Sono una delle tante romane adottive. In questa città eternamente bella e eternamente inamovibile, ci sono arrivata nel 2006 come mi è già capitato di raccontare. Grande amore. Durato, come ogni grande amore, tre anni di passione accecante, seguiti dal risveglio post incantamento, da attese disattese, da piccole illusioni che tali si sono rivelate, da sorprese come tali impreviste ma spesso liete, da liti furibonde, pacificazioni languide e ruffiane, dichiarazioni d'amore sincero e adulto seguite da minacce di separazione all'ultimo coltello o fiammifero, a memoria di gladiatori o del Nerone che fu. La relazione è ancora in corso. Abbiamo superato i fatidici sette anni, ritenuti vox populi il break event point dell'amore. Ora ci guardiamo reciprocamente senza incanti, ma un sentimento via via più profondo si sta facendo strada. Si sta profilando un'intesa che passa attraverso la conoscenza dei reciproci limiti, non più solo attraverso il desiderio di piacersi. Anche perché lei, Roma, è granitica come un bell'uomo che sa di esserlo e non fa il minimo sforzo per com-piacerti. Lui è bello, tutti cadono ai suoi piedi statuari e questo basti anche a te, partner del momento.
È, per me, decisamente maschile, questa città: un maschio narciso, imperatore bisognoso di cortigiane per sottolineare la magnificenza, non per piacere di relazione. Un tipo che lascia poco spazio anche alla sua regina. Ci puoi flirtare, ma per accasarti devi avere molta pazienza e faticare di più. Questa è la premessa semi seria per evidenziare due cose:
1. Roma non è una città per donne
2. per vivere qui occorre avere qualcuno che ti faccia conoscere "la vita invisibile", quella che sta dietro la bellezza secolare, dietro le macerie di (in)civiltà che quella stessa bellezza ha prodotto.
Ecco che, alla fine del mio rodaggio con la città, è arrivato un libriccino sussurandomi qualcosa in risposta alle perplessità: la guida Roma Women - Friendly, scritta da Giancarla Babino, sociologa del lavoro. È un piccolo volume, ma di contenuto. Fa parte della collana Women friendly ideata dalla giornalista Daniela De Rosa, già fondatrice e direttrice dal 2000 di www.permesola.com, portale di suggerimenti e reportage per donne che viaggiano da sole. Obiettivo: raccontare le principali città del mondo dal punto di vista femminile. Già, perché quando una donna viaggia da sola, ancora oggi, trova piccoli fastidiosi impedimenti o limitazioni al suo allegro pellegrinare.  E poi c'è un'altra ragione: le guide di viaggio di concezione tradizionale non fanno breccia nel cuore dei viaggiatori e delle viaggiatrici: la rete è già una fucina di informazioni utili. Se, invece, una guida offre qualcosa di specifico, gioca la carta vincente. Così Roma, di cui tutto il mondo sa tutto, sulla quale si è scritto di tutto, raccontata con occhi femminili assume colori nuovi. E funziona. Inizialmente pensata solo in digitale, la collana (oggi al quarto titolo) è stata intercettata da Mauro Morellini, piccolo editore indipendente attento al femminile (sua la collana Pink generation), che la distribuisce cartacea nelle principali librerie d'Italia. Quella sulla capitale è stata presentata proprio ieri. All'incontro c'era anche l'assessore al turismo del Comune di Roma, Marta Leonori, che ha confermato: "questa in effetti non è una città per donne, ma ci stiamo lavorando". Partendo da questa guida-narrata, in formato tascabile, ieri sera sono emersi vari spunti di riflessione sulla cittade eterna. Per esempio c'è un tessuto sociale e imprenditoriale brulicante: artigiani, piccole organizzazioni che promuovono il "bene comune" della città, ossia la sua bellezza; distretti dove l'integrazione multietnica non è una chimera; locali food&drink di concezione europea, che però non tradiscono le atmosfere del sud; librerie come piccoli preziosi salotti. Tutto per la maggior parte dei casi gestito o ideato da donne. Insomma l'autrice di Roma Women friendly ha il merito di aver raccontato la città con l'amore, l'odio e la curiosità tipici di chi romano non è, aggiungenedo uno sguardo "di genere",  con il quale ci porta per mano non solo a ri-vedere qualche classico della città, ma anche a scoprire "la vita più invisibile, ma civile".  Lei stessa, lucana, ha ammesso che a lavoro ultimato si è sentita in qualche modo riconciliata con Roma. Ed è la stessa sensazione che ho provato io leggendo la sua guida-narrata dove si segnalano anche locali e punti di incontro a Monte Verde (cosa che non ho trovato di frequente nelle guide sulla città). Questo piccolo libro-guida non sarà perfetto, esattamente come non lo è Roma, ma  ha il pregio di farti entrare nelle atmosfere reali della città, quelle del "quando meno te lo aspetti l'eterna gioca la carta vincente". Per esempio: una fontana discreta e meravigliosa ti appare scrosciante là dove sei passata mille volte e mai te ne sei accorta; ti sorprendi a scoprire che il nome di una strada è quello di una donna importante (poche ancora onorate nella topografia, ma l'Assessore assicura che anche su questo sono al lavoro); in quel vicolo che hai attraversato rapida e un po' inquieta nella notte perché l'unico lampione è sempre maledettamente spento, un portone cela un giardino dei miracoli che non hai mai visto perché in genere un'auto ostruisce il passaggio (e la vista); per mesi hai scansato detriti ammucchiati davanti a una vecchia osteria, chiusa da chissà quanto, e una sera ci trovi la
luce e un posto che pare di essere a Berlino. Roma è un po' come i gatti: ha il dono di rendersi invisibile  - almeno in alcune sue parti - per riapparire all'improvviso con sorriso beffardo. Più che per il turista, Roma Women friendly è una guida per chi in città ci abita e ha il privilegio di poterne diluire nel tempo la conoscenza. Roma però ci insegna che tutte le cose e i luoghi belli non sono privi di imperfezioni. Anche questa guida ne ha una: non parla delle toilette. Una donna che viaggia - fidatevi signori uomini - ha esigenze assai diverse dall'altro genere in fatto di servizi igienici. Di fronte a questa osservazione autrice e editore hanno fatto ammenda: può darsi che in una futura riedizione... Chi ha sorpreso è stata l'assessore Leonori che, dopo aver risposto a diverse domande sul degrado della città, sull'inciviltà dei cittadini e sulla poca attenzione al turismo fonte primaria per il Pil, sui servizi igienici ci ha rivelato: "è in programma il recupero di dodici (12) toilette sotterranee nell'area del centro storico" e ha aggiunto che "certo sono poche, ma è solo l'inizio". Lo abbiamo registrato come un piccolo scoop e una promessa. Sono tante le sorprese che possono scaturire dal solo ragionare intorno a un libro!

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