Giuseppe Laterza
Il mese di settembre
è il più denso di festival letterari: dal Festival della mente di
Sarzana al Festival della letteratura a Mantova, dal Festival difilosofia di Modena al Festival del diritto di Piacenza, solo per
citarne alcuni.
Quello dei festival
è un fenomeno che ormai si rinnova da quindici anni e che continua a
stupire in un paese caratterizzato da bassi indici di lettura - di
libri come di giornali - e in generale da bassi consumi culturali.
C'è chi ha elogiato la sete di conoscenza che caratterizza i
festival e chi li ha visti come sintomo della 'spettacolarizzazione'
della cultura. E c'è chi ha lamentato il fatto che il successo dei
festival non abbia impedito il calo di vendite dei libri...
In realtà lo scopo
dei festival non è quello di vendere libri, anche se in tutti i
festival se ne vendono tanti, anche in epoca di crisi. Le persone
vanno ai festival per un altro motivo: fare un'esperienza di
conoscenza insieme agli altri. Cosa rara nell'epoca della
solitudine televisiva di massa e delle relazioni virtuali in rete.
Quella dei Festival è infatti una relazione fisica: si lascia a casa
lo schermo TV e quello del computer per incontrare gli autori e altre
persone in carne e ossa. Persone simili, selezionate dai propri
interessi: persone che leggono libri ma anche giornali, vanno alle
mostre e al cinema. Tra i 4 e i 5 milioni di italiani. Non la
maggioranza, ma neanche una nicchia.
Potremmo definirla una élite se
non fosse che spesso non ha potere. Ma crede nel potere della
conoscenza, a differenza purtroppo di molti esponenti della nostra
classe dirigente. Chi va ai festival probabilmente investirebbe più
risorse nella scuola e nell'università, nella valorizzazione del
nostro patrimonio artistico e nella sperimentazione di nuovi
linguaggi dello spettacolo. E certamente apprezza il confronto con
gli altri, in maniera pubblica e trasparente. Se è vero che la
natura di una democrazia - come ha scritto Amartya Sen - si riconosce
dalla qualità del suo dibattito pubblico, forse il successo dei
festival ci dice qualcosa sulle potenzialità del nostro paese.
Questo articolo è uscito sul "Corriere della Sera" giovedì 3 ottobre 2013.
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