Quella che vedete qui a fianco (cliccare sull'immagine per vederla ingrandita) è una mappa piuttosto sorprendente sulla lettura nel mondo realizzata dal World Culture Score Index e circolante da un paio di mesi in rete. Sorprendente perché ribalta - ammesso che i dati siano attendibili - non pochi luoghi comuni: chi avrebbe mai detto che i paesi dove si legge di più al mondo sono l'India e la Thailandia? o che l'Arabia Saudita batte la Polonia, l'Australia e la Germania? o che infine - soprattutto - in Italia si legge di più che nel Regno Unito? Mentre ci grattiamo la testa perplessi, non possiamo fare a meno di pensare che, oggi più che mai, il mondo della lettura è estremamente variegato e in continua evoluzione. La conferma ce la dà Maurizio Caminito che in un articolo uscito sul blog Avvertenze per geni descrive il progetto Oyster da poco lanciato negli Usa e destinato, se avrà successo, a influenzare notevolmente le nostre abitudini di lettura.
Maurizio Caminito
Si
è detto ed argomentato molto su come nell’ambiente digitale la
fruizione della musica e della scrittura tendano ad avvicinarsi. In
realtà è indubitabile che la produzione musicale sia stata investita
per prima dall’uragano web: pirateria, fruizione musicale frammentata,
crisi delle major, crollo delle vendite, crisi del settore. Gli editori
hanno sempre guardato con terrore a quanto stava accadendo in campo
musicale. E, viceversa, il mondo del web ha sempre sottolineato come
proprio l’esempio delle case produttrici musicali e la loro strenua
difesa del file musicale attraverso l’applicazione di “lucchetti” e
dispositivi di protezione, si fosse rivelata perdente e sostanzialmente
dannosa. La prima reazione alla crisi mondiale del settore della produzione musicale è stato il modello di vendita applicato da iTunes.
Il “long playing” si è trasformato in una compilation digitale, su una
piattaforma sicura, da scaricare sul proprio dispositivo, acquistare e
ascoltare brano per brano. L'iTunes Store è stato uno strumento
di rottura per l'industria discografica, ma è stato anche una boccata
d’ossigeno per tutti: Apple, gli utenti e le major discografiche.
Dal 2011 l'iPod è il lettore multimediale più venduto al mondo, con una quota di mercato superiore all'80%, mentre iTunes Store è il "mercato" digitale più usato al mondo, con 10 miliardi di brani venduti. Per
gli editori questo modo di offrire al pubblico i contenuti in formato
digitale non offriva indicazioni particolarmente utili. La lunghezza dei
testi scritti (il racconto e ancor più il romanzo) non è compatibile
con un processo di parcellizzazione simile a quello dei brani musicali. L’unico
effetto, indiretto e derivato più in generale dall’affermarsi nel web
di un’abitudine all’uso di testi sempre più brevi e sintetici, è
rappresentato dalla graduale diffusione sul mercato di formati di testi
sempre più ridotti.
Racconti brevi, aforismi, libretti agili (tra
l’altro meno costosi), mini-collane, micro-opere, iniziano a circolare
in libreria e vengono proposti nel formato eBook. Ma il cosiddetto
“modello di business” rimane invariato. Nel frattempo in campo musicale si diffonde un secondo modello di ascolto, guidato dalla piattaforma di Spotify[1],
con un modello di business ancora diverso, basato sullo streaming e
sull'ascolto in funzione di un canone fisso mensile. Una sorta di
tariffa “flat”, ampiamente affermatasi, del resto, nelle reti di
comunicazione. Il modello di Spotify diffuso in campo musicale, o quello di Netflix[2],
diffuso (non ancora in Italia) nel campo del video, prevedono un
abbonamento mensile, per un uso illimitato di accessi. La sempre
crescente diffusione delle connessioni ad Internet a larga banda, anche
sui dispositivi mobili, permette ormai di poter usufruire di contenuti
in streaming senza problemi, d’altronde YouTube e simili sono ormai una
realtà consolidata sulla rete e la risoluzione dei video e dei brani
musicali trasmessi in streaming è in continua crescita. Soprattutto
negli Stati Uniti, servizi analoghi a Netflix sono molto competitivi dal
punto di vista dei prezzi, con abbonamenti mensili inferiori ai 10
dollari. E in questo campo la frontiera è ora rappresentata dalla
ricerca di una sempre maggiore qualità. Si parla di musica HD, o di
“musica liquida” per indicare un obiettivo che tende al superamento
degli attuali standard di compressione dei file musicali. Dovremo dare
addio, tra breve, al caro MP3, come accadde al 45 giri analogico? Come
sappiamo, la diffusione dei dispositivi mobili, degli smartphone e dei
tablet in particolare, come strumenti per la fruizione di contenuti
digitali, ha dato un ulteriore impulso alla diffusione delle App o
Applicazioni. Inizialmente destinate esclusivamente alla produttività
aziendale e alla produzione di strumenti ad uso individuale (calendario,
eCommerce, contatti, banche dati, ecc.). le App hanno registrato una
rapida espansione in altre aree, come ad esempio giochi e widget di
varia natura, strumenti per consultare riviste e quotidiani online,
ascoltare la radio, fotografare e modificare le foto con particolari
effetti grafici, trovare indirizzi e ottenere indicazioni stradali,
ricevere informazioni turistiche, prenotare e acquistare biglietti del
treno e dell’aereo o direttamente alberghi, condividere e scambiare
informazioni, foto con i propri “amici” dei principali social network. Era inevitabile che anche il mondo della lettura e del libro fosse inglobato all’interno di questo mondo. Il modello Spotify viene applicato al mercato dei libri in formato elettronico, nella nuova applicazione per iPhone - presto anche su iPad - sviluppata e distribuita dalla startup newyorchese Oyster[3].
In versione beta, l'app iOS permetterà ai suoi utenti l'accesso
illimitato a oltre 100mila titoli pubblicati da numerosi editori
anglofoni (con l’eccezione dei 5 grandi che hanno un accordo di ferro
con Apple sul prezzo degli eBook). Con lo Store inaugurato da Oyster, per ora solo gli utenti statunitensi avranno a disposizione un menù “all-you-can-read”,
con la possibilità leggere libri con un semplice click ad un prezzo di
poco inferiore ai 10 dollari (7,60 euro circa) al mese. L'app iOS
fungerà anche da servizio di raccomandazione editoriale, con i consigli
dello stesso staff di Oyster combinati alle recensioni e alle preferenze degli utenti amici[4]. Ora i lettori anglofoni non saranno obbligati a scaricare e possedere
digitalmente i propri ebook, sperimentando i più diversi generi
letterari o la manualistica su dispositivi mobile[5]. Se, almeno per il momento, l'app di Oyster sembra offrire ancora poco rispetto al gigantesco magazzino di Amazon - che già permette agli utenti Kindle di scegliere tra 350mila titoli con il servizio di prestito Lending Library –
però la nuova tipologia di business in stile Netflix potrebbe portare
alla nuova rivoluzione del mercato editoriale in formato digitale.
[4] Un articolo del blog Gigaom.com (http://gigaom.com/2013/09/05/ oyster-netflix-for-ebooks/) spiega e analizza questa funzione.
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