giovedì 23 maggio 2013

Cene carbonare


Raethia Corsini
Che cos'è il cibo? Quali sono le dinamiche messe in gioco nella società? Quali sono i suoi significati e i valori simbolici? Il progetto Soul food, nato nel 2008 da un’idea di Don Pasta e realizzato insieme con Terreni Fertili, cerca di trovare risposte nuove partendo, come è scritto sul sito del progetto, "da un modello agro-alimentare sostenibile [...] che significa un’azione che attraversa tutti gli ambiti del vivere: ambiente, società, politica, economia. Un’educazione civica in senso slow, dove la qualità di ciò che si produce e il modo in cui si consuma sono il volano per un futuro equo, solidale e green".
Per perseguire l'obiettivo Soul food mette in atto diversi sistemi. Tra questi ci sono "le cene a tema" unite da un unico fil rouge: si sa chi cucina, ma non si sa chi si siederà a tavola. 
E non lo sa neppure chi ospita la tavolata. Un po' come per Monteverdelegge la lettura è il mezzo per favorire socialità, per Soul food lo è il cibo, che spesso va a braccetto con un libro. Per chi si fosse incuriosito, segnalo un appuntamento "immediato" per capire direttamente di che cosa sto parlando: domani, 24 maggio 2013, proprio in zona Monteverde, si tiene una "Cena carbonara" il cui tema è "Vite periferiche", ispirato al libro di Enzo Scandurra, che sarà presente alla cena (vedi sotto). Menù realizzato da Sara Casiraghi, su ricette del leggendario Talismano della felicità di Ada Boni, gastronoma romana, che lo pubblicò nel 1929 e che è ancora molto popolare, non solo nel Lazio. Sara Casiraghi, infatti, è torinese, non è una chef professionista, ma ha scelto di cucinare come gesto apotropaico, infilandosi in un folle progetto gastronomico (realizzare di tutti i piatti descritti ne “Il talismano della felicità”) come si può leggere  nel suo sito Pentolapvessione che trovate a questo link.  Degustando il menù di Ada Boni riproposto da Sara, si parlerà di altro. Come scritto nel sito di Soul food nella sezione cene carbonare del Festival, si parlerà di questo: 
"spazi di libertà, pause, momenti di resistenza contro l’accelerazione, la velocità del mondo.  Un’analisi della città attraverso la narrazione dei luoghi e di coloro che ne vivono la quotidianità. Chi costruisce le nostre città? Gli amministratori, i politici, gli immobiliaristi, gli urbanisti? Tutti costoro tracciano piani, elaborano progetti, disegnano e realizzano opere, ma poi sono le persone in carne ed ossa – coloro che la abitano – a produrre l’anima della città, anche di una capitale.  Roma ha una grande Storia fatta di personaggi e luoghi noti e una piccola storia, fatta anch’essa di luoghi e persone che non vengono raccontati".
Esperto della questione e presente alla cena con gli altri ospiti, sarà Enzo Scandurra, urbanista e docente di Ingegneria del Territorio ed autore di “Vite Periferiche” (Ediesse Editore), ingegnere sui generis, versatile intellettuale e al contempo un tecnico con una focalizzazione tematica persistente: la città. 


1 commento:

  1. soul food, slow food...
    Ada Boni è un classico noto in tutta la penisola; per mia madre, siculo-calabra-napoletana, era il vangelo, una copia d'epoca la conserva religiosamente mia sorella in Umbria. Sarà anche questo un "libro della vita"? Mi sa di sì, doppiamente, in senso vero e figurato

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