La
storia e il percorso della casa editrice Contrasto nel corso
di venti anni di attività: questo, in sintesi, il tema della conversazione che, nell’ambito del ciclo Autoritratto di editore, si terrà
lunedì 5 maggio alle 18 presso la bibliolibreria Plautilla (via Colautti 28-30). Partecipano l’editore Roberto Koch e il
direttore editoriale Alessandra Mauro. Ecco, di seguito, una piccola anticipazione dell'autoritratto.
Fin dal primo libro pubblicato nel 1993, Soldati di Giorgia Fiorio, il lavoro di Contrasto si è sempre caratterizzato cercando di seguire e proporre grandi autori e grandi storie della fotografia. Il primo libro di successo, che ha caratterizzato la successiva produzione editoriale, è stato La mano dell’uomo di Sebastião Salgado: un progetto fuori dal comune, frutto di un impegno del fotografo durato oltre sei anni. Un omaggio del grande maestro al lavoro manuale, in un’epoca in cui l’invasione tecnologica e la rivoluzione informatica iniziavano gradualmente a prendere il posto, che per secoli, era stato della manualità. All’epoca, nessun editore in Italia voleva scommettere su un libro simile (che era già un successo internazionale) ma l’intuizione di Contrasto ha dato ragione alla casa editrice nell’intravedere un possibile futuro, anche nel nostro paese, per i libri di fotografia.
Da allora la produzione è stata sempre caratterizzata dagli “irrinunciabili” (retrospettive dedicate a Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, William Klein, Ferdinando Scianna e altri ancora) come dai volumi che proponevano fotografi più emergenti e che, nel tempo, si sono confermati come in grado di proporre nuove visioni, nuovi modi per conoscere e interpretare, con la fotografia, il mondo (Jessica Dimmock, Léonie Purchas, Marc Asnin ma anche, prima di loro, Paolo Ventura, Massimo Siragusa, Carl de Keizer, Jonas Bendiksen, ecc.).
Da allora la produzione è stata sempre caratterizzata dagli “irrinunciabili” (retrospettive dedicate a Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, William Klein, Ferdinando Scianna e altri ancora) come dai volumi che proponevano fotografi più emergenti e che, nel tempo, si sono confermati come in grado di proporre nuove visioni, nuovi modi per conoscere e interpretare, con la fotografia, il mondo (Jessica Dimmock, Léonie Purchas, Marc Asnin ma anche, prima di loro, Paolo Ventura, Massimo Siragusa, Carl de Keizer, Jonas Bendiksen, ecc.).