giovedì 10 aprile 2014

Sempre più veloci, ovvero la (ri)conquista della lentezza. La mutazione del lettore / 2

Maria Teresa Carbone
Siete pronti a fare un'esperienza psichedelica? Non costa niente e vi permetterà di fare un salto nel futuro, o in uno dei futuri possibili che ci aspettano. Forse non vi piacerà, ma sarà di sicuro interessante. Per provare, non dovete far altro che cliccare qui e pigiare il bottoncino blu alla destra dello schermo. Se siete molto coraggiosi, schiacciate la linguetta in basso, nella finestra che si è aperta, e dal menu a tendina scegliete l'opzione 600 wpm. 600 wpm vuole dire 600 words per minute, 600 parole al minuto. 
Ecco, ora lo sapete: l'esperimento che avete appena compiuto vi ha mostrato come sarà - come potrebbe essere - la lettura in un tempo non molto lontano.  Ammesso, poi, che si possa parlare di lettura. Gli stessi ideatori di questa invenzione preferiscono usare il nome che loro stessi hanno scelto: Spritz. Io spritzo tu spritzi egli spritza, e non stiamo bevendo un aperitivo, ma trangugiando parole attraverso gli occhi. 
Lasciamo la parola a loro, Frank Waldman, Maik Maurer e Jamie Locke: "A prendere tempo nella lettura sono soprattutto i movimenti degli occhi da una parola all'altra e da una frase all'altra. In più, la lettura tradizionale occupa parecchio spazio fisico. Spritz risolve entrambi i problemi. Gli occhi non devono più spostarsi da una parola all'altra o sulla pagina che state leggendo. In effetti non c'è più una pagina: bastano 13 caratteri in tutto".
In sintesi: "La missione di Spritz è di cambiare il modo in cui le persone leggono e di rendere le comunicazioni più veloci, più facili, più efficaci".
Aspettate a gridare alla barbarie. Spritz è nato perché oggi noi tutti, che maneggiamo cellulari e tablet e computer ogni giorno, leggiamo in modo diverso. La lettura lineare che ci aveva aiutato a immergerci in Orgoglio e pregiudizio o in Shining sta lasciando il posto a una lettura punteggiata, nella quale gli occhi corrono in cerca della parola-chiave. 

«Il cervello è duttile per tutta la sua vita, si adatta costantemente», ha detto Maryanne Wolf per spiegare questa mutazione. Studiosa della lettura dal punto di vista delle neuroscienze, (il suo Proust e il calamaro è un testo essenziale sulla materia), Wolf ha ammesso, parlando con Michael S. Rosenwald per un articolo uscito sul "Washington Post" e tradotto dal "Post", di essere stata contagiata dal virus della velocità. 
Scrive Rosenwald : "Dopo un giorno passato sul web e leggendo centinaia di mail, Wolf si è seduta a leggere Il gioco delle perle di vetro di Herman Hesse, e «non sto scherzando: non ci riuscivo. Era una tortura riuscire a concludere la prima pagina, non riuscivo a forzarmi a rallentare: selezionavo le parole utili, organizzavo il movimento degli occhi per raccogliere più informazioni nel minor tempo possibile. Mi vergognavo di me stessa»". 
La storia, per fortuna, finisce bene. Senza rifiutare la modalità di lettura spritz per la vita quotidiana, Wolf si è gradualmente riaddestrata anche a leggere lentamente, gustando le parole, lasciandole risuonare silenziosamente nella testa. Le ci è voluto tempo e un po' di fatica, ma alla fine ci è riuscita e, dice, ne ha ricevuto un grande piacere. Ma quanti avranno/avremo la pazienza e la determinazione per (re)imparare a leggere?

Twitter: @mtcarbone

1 commento:

  1. non ho avuto il coraggio di cliccare. tuttavia è vero, per alcuni testi la lettura verticale si può adottare, anzi è bene adottarla, i giornali per esempio (ma non tutti gli articoli). mentre applicare una lettura siffatta a un testo letterario mi parrebbe blasfemo. personalmente sono lentissima, e mi piace indugiare sulla scelta delle parole, e della sintassi e....ecc. ecc.

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