martedì 1 aprile 2014

Come ricoprire un reperto romano con un supermercato e vivere felici

G. Luca Chiovelli

Un vecchio detto: fare il callo.

Le storture della vita, le ingiustizie patite: fare il callo.
I colpi dell'avversa fortuna, le battute di un destino malvagio: fare il callo.
Sopportare come un asino malmesso ogni nerbata; il dorso e il collo: unica piaga cauterizzata dall'abitudine.
E via con il peso sul basto: a piccolo trotto.

Centro Moda Vestiamo la Famiglia.
Un innocente supermercato del vestiario.
Via del Podere Fiume, zona Torresina. Periferia nord.
Sotto il pavimento dell'ameno discount una strada romana risalente al primo secolo a .C.
Ricoperta da una pavimentazione trasparente di plexiglass.
"La via romana può ammirarsi all'interno del centro commerciale! La metteremo in una parte del centro commerciale dove sarà possibile ai visitatori ammirarla in tutte le sue parti, ma sotto teca!
".
Archeologia fra una infradito e un tacco 12.

Fare il callo.
Dal blog Torresina.net: "Mercoledì 25 settembre apre Centro Moda Veste la Famiglia in via del Podere Fiume 3. L’apertura dell’attività commerciale consentirà ai cittadini di poter ammirare un altro tratto dell’antica strada romana che venne rinvenuta durante i sondaggi archeologici nel 2006-2007, sondaggi preliminare all’edificazione delle 12 palazzine e della struttura commerciale".
Per poter ammirare il mio passato devo comprare delle scarpe da ginnastica fatte in Cina. O dei calzini filo di Scozia (cinesi?).
Scozia, Cina, Roma: puri nomi, ormai.
Nomi da cocktail.
Fare il callo.
In Dove sognano le formiche verdi di Werner Herzog, una compagnia mineraria invade (con l'avallo della giustizia civile e della burocrazia) un territorio sacro agli aborigeni australiani.
Attenti - ammoniscono gli aborigeni - se violerete questo luogo l'umanità sarà distrutta.

Sono le formiche verdi, padrone di uno spazio eterno e mitico, a sognare noi uomini, costretti nella storia. Interrompere il dialogo fra mito e storia significa perdere l'umanità: questo insegna la saggezza del popolo australiano.
Se le formiche verdi non sognano più l'umanità, quest'ultima si dissolverà.
Così sia.
Bologna. Appartamenti di lusso (o un parcheggio) edificati sopra un cimitero medioevale.
Anche l'Overlook Hotel di Shining è costruito sul passato tradito: su un antico cimitero indiano.
Anche la casa di Poltergeist: demoniache presenze.

Il passato e gli antenati, non più venerati, si mutano in demoni: ci perseguitano come perseguitano la famiglia di Poltergeist; ci fanno sragionare, come Jack Torrance in Shining.
I demoni sono tra noi. Ci vogliono perdere del tutto.
Durante gli scavi della via fu ritrovata una statuina raffigurante Artemide: fu ribattezzata Artemide del Quartaccio, da uno degli antichi toponimi.
Chissà che fine ha fatto. In uno scantinato, in una cassetta da archeologo; magari su qualche scrivania dirigenziale: di uno di quei dirigenti che ha autorizzato questa follia.
La distruzione di un popolo: quello italiano. Non si può tradire e umiliare il passato senza pagarne le conseguenze.
L'Italia è una nazione suicida.
Chi volete incolpare?
Nessuno ha rispetto di noi perché non abbiamo rispetto di noi stessi.
Un popolo stupido, ignorante, ebbro d'ignoranza.
Non abbiamo neanche la disperazione dei Navajos e degli aborigeni.
Siamo discendenti abbrutiti e degeneri di una passata nobiltà che ci perseguita con i fantasmi della colpa.
Ripartire dalle periferie.
Ma quante volte si deve ripartire?
Dalle periferie, dai giovani, dal lavoro, dal volontariato.
Non sarebbe bene starsene un po’ fermi?
Queste carcasse di cemento, nate morte, si avevano da tirar su proprio qui? Come? Ah, ho capito ... il progetto ... inarrestabile iter burocratico... i vincoli ... rispettati ... godere del bene pubblico ... le precedenti amministrazioni … alta densità … bene comune … parco … bimbi … asilo … buongiorno ... come non detto ... capisco, le problematiche pregresse … esiguità dei fondi … sponsor … crowdfunding … sinergia pubblico privato … settore problematico … di certo! Le problematiche … punto critico … le problematiche causano problemi … piccola criminalità … il futuro … più spazio al volontariato … senza quello … il bene comune … 
Ed ecco qua la nuova porzione urbanistica.
Se Giorgio De Chirico, prima del suo periodo metafisico, avesse deciso di abbandonare la pittura e fare l'assessore all'urbanistica del Comune di Roma avrebbe sicuramente partorito una tale promenade.

Una teoria nichilista di costruzioni anonime: silente, nuda, senz'ombra di vitalità.
Le strade asfaltate che non portano da nessuna parte. Strozzate da un'irrazionalità tanto pervicace da stupire anche chi, come me, è ormai stazionario nelle lande dell'insensibilità.
Un conglomerato nuovissimo su cui incombe già la maledizione del postmoderno, il kipple di Philip Dick: infiltrazioni, erbacce, scarsa manutenzione, crepature, smottamenti.
Parcheggi deserti. Un silenzio innaturale; così alto che il sangue pompato dalle arterie ronza nelle orecchie.
Muri di cemento, vetroresina, grate da campo d'internamento, vialetti disegnati da un urbanista anaffettivo, aiuole stitiche, sterri insensati. Un finto nitore e una pulizia che presagiscono la psicopatia di massa. E tutto questo va avanti così, per inerzia.

Un passo dopo l'altro.
Uno sfacelo.
Non che me ne importi molto, ormai.
Fare il callo.

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