I promessi sposi è il più celebre romanzo della letteratura italiana. Per lo stile e il linguaggio il libro di Manzoni segna un momento fondamentale nell'evoluzione della lingua italiana. Preceduto da Fermo e Lucia, edito nel 1827, è il primo esempio di come sia possibile impostare con personaggi inventati o realmente vissuti un parallelismo tra il periodo in cui la storia si svolge, che è la prima metà del ‘600 – cioè la Lombardia durante il dominio spagnolo - e quello attuale vissuto dallo scrittore e a cui lui stesso vuole alludere, che è la seconda metà dell’'800. Il Manzoni potrà così riferirsi al dominio austriaco sul nord d’Italia.
Il punto di forza dei Promessi Sposi, oltre a documentare la storia e avere avuto un’enorme influenza sulla formazione della lingua italiana, è la caratterizzazione dei singoli personaggi. Quest'anno, per iniziativa di Monteverdelegge, è stata promossa, con il progetto Un libro un quartiere, la lettura di questo testo e molte iniziative sono state dedicate a questo evento, tra cui la proiezione di alcune versioni televisive storiche dei Promessi Sposi tenuta al Teatro Vascello.
Come aderenti a Monteverdelegge, anche noi partecipanti alle attività del Centro Diurno semiresidenziale Cantiere 24 di via Giovagnoli abbiamo voluto leggere e commentare questo testo, riferendoci ai singoli personaggi. Proporremo, a partire da oggi, questi ritratti. (La redazione della “Locomotiva”)
Cristina Masotti
Questo romanzo, che è alle radici della nostra cultura moderna, rivela ad una lettura attenta tanti spunti che possono riferirsi all'attualità: quello che ci ha colpito di più è il tema del potere e della sopraffazione dei deboli, accanto a quello della fiducia nella Provvidenza che, però, risolve solo attraverso l'azione coraggiosa dei singoli. Questi ci sembrano temi universali che attraversano i tempi e rimangono sempre attuali.
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