mercoledì 16 aprile 2014

Cercasi donna per compagna di vita. Telefonare Dante

Ho dubitato poco della verità di questo cartello.No, non è uno scherzo.
L'ha scritto Dante, è sicuro; e Dante vuole una donna, come compagna: compagna di vita, perché la solitudine è una bestia difficile da ammansire.
Non tutti conoscono l'arte di placare questa stretta del cuore: la solitudine. Si è soli in mezzo alla folla; la casa diventa un oceano in cui annegare; ogni inciampo alla vita un macigno che non vale neanche la pena di provare a scalare.
Ci vogliono anni per distillare gli antidoti al veleno.
Anni in cui occorre ferirsi lungamente e aspettare che la pelle si ricostituisca più tenace attorno alla piaga; anni in cui imparare devotamente a cambiare luogo d'osservazione: poco più in alto, un tantino più fuori asse; la vita vista obliquamente: bene così. I migliori si mettono a testa in giù: osservare il mondo sottosopra è un balsamo per i solitari: a volte si ride, spesso si alzano le spalle, qualche volta si tira avanti serrando i denti; alcuni fortunati si divertono pure: l'amata solitudine rende chiari e definitivi i contorni degli eventi.
Non sempre va bene, però.
I meno preparati, che sono la maggioranza, sentono invadere lentamente il cuore da una melassa nera e acida che principia a corrodere la volontà: è la solitudine, fatta di rimpianti, nostalgie e dall'improvvisa rivelazione della morte. Non tutti si rendono conto del mostro: Dante non se ne rende conto, sono sicuro; ecco perché possiede una così quieta disperazione, l'amarezza di cui non riconosce la scaturigine. Tanto più acuta quanto meno riconosciuta.

E Dante è un puro: solo un animo di tal fatta potrebbe esornare quel 'cercasi' con il candore dei pastelli. E la dicitura 'compagna di vita'? Chissà quanto resta da vivere a Dante.
Povero Dante, amico mio.

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