lunedì 31 marzo 2014

mvl teatro: La vita non è quella di un fiore di carta


Maria Cristina Reggio
Nella Sala Studio del teatro Vascello, fino al 13 aprile, si dà una breve pièce, Due passi, di Carullo - Minasi,  prodotta da Franco Parenti, che ha già meritato tre premi, e che racconta lʼincanto di un piccolo mondo vissuto con minimi gesti, cose  e parole, in una stanza delimitata da un pavimento a scacchi di pochi metri quadri: un mondo chiuso da cui si può uscire, per fare, appunto due passi decisivi.  I due personaggi che lo abitano, scritti e interpretati da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, si rivolgono lʼun lʼaltro chiamandosi con i nomi contratti, Pè per Giuseppe e Cri per Cristiana,  in un dialogo che dura quarantacinque minuti, fatto di tante frasi interrotte e parole che si frammentano creando nuovi significati: tutto, in scena, è minimale, imperfetto o fuori scala, dalle conversazioni tra i due, alla posizione delle sedie, una di schiena allʼaltra, ai corpi e agli abiti dei due attori.
Lui ha  "le gambe molli" e lei è vestita con colori sgargianti, come una bambina leggermente fuori scala, alta proprio come un fiore di carta che cresce, per finta, nel suo vaso di plastica: per loro, fuori dai limiti imposti dai confini di una casa che sembra proteggerli e contenerli, ma anche chiuderli nellʼincapacità di vivere e di agire, si apre per un istante uno spiraglio di vita, la scena di un matrimonio possibile, con lʼabito di tulle per lei e il papillon per lui.  Ed ecco che la loro piccola gioia si propaga nella platea, diventando una festa densa di poesia, che riesce a toccare lʼimmaginazione e i sogni di tante piccole gioie desiderate, anche per gli spettatori più disincantati: anche per questi ultimi, la speranza di uscire dai propri limiti e provare a vivere una, seppur minima, felicità.

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