Aleister
Crowley (1875-1947), l'uomo più malvagio del mondo ... ipse dixit ... il mago,
il satanista, il pervertito, l'occultista ... L’uomo che finì nella copertina
interna del Sgt. Pepper’s lonely hearts club band … probabilmente non fu che un
nicciano con parecchia fantasia in più (e una inestinguibile brama sessuale che
lo differenzia dal verginello tedesco).
Ateo
e anticristiano, tutto il suo credo può risolversi in questi due gusci di noce:
“Fa quello che vuoi, questa sarà la tua
legge”; una frase liberatoria mutuata dal capolavoro eroicomico di François
Rabelais, Gargantua e Pantagruele; e “Una delle cerimonie magiche più semplici e
più complete e l'Eucaristia. Consiste nel prendere cose comuni, trasmutarle in
cose divine e consumarle”.
Magick è il suo libro più
famoso, quello in cui il sincretismo (yoga, alchimia, discipline orientali)
diviene la chiave per comprendere l’unica verità in grado di recare verso stati
di coscienza superiori.
Impossibile
penetrare la foresta di simboli, locuzioni e neologismi disseminati nella sua opera,
a meno di non volergli dedicare lo studio di tutta una vita; si rimane spesso
colpiti, tuttavia, da alcuni passi: "Ogni
uomo e ogni donna è una stella", "Lasciate che i miei servitori siano pochi e segreti, domineranno le
moltitudini", "Ricordate
che l'esistenza tutta è pura gioia; che ogni dolore altro non è che ombra:
passa e finisce, ma esiste ciò che rimane" o, ancora, dalle allusioni
misteriche: "Io sono la figlia del
Tramonto con le Palpebre Blu. Io sono la Nuda Brillantezza del Cielo Notturno"
o "Io sono l'Imperatrice e il
Gerofante. In tal modo sono Undici, come la mia sposa che è Undici" e
via così.
Crowley
soggiornò in Sicilia dal 1920 al 1923 (quando venne cacciato dal governo fascista); proprio qui, a Cefalù, in Contrada Santa
Barbara, in una villa presa in affitto, egli fondò l’abbazia di Théleme, sorta di falansterio in cui insegnava e metteva in pratica i principi magici ed esoterici di Magick.
Ancor oggi è possibile ammirare l'edificio.Aleister Crowley
Come tutti sappiamo
l'esistenza è piena di sofferenze. Ricordiamo solo un particolare minimo: ogni
uomo è un criminale condannato, che però non conosce la data della sua
esecuzione. È molto doloroso per tutti. Perciò ogni uomo fa tutto il possibile
per rinviarne la data, e sarebbe disposto a sacrificare qualunque cosa per
annullare la condanna.
Fino a oggi nessuna
religione si e estinta per non avere promesso abbastanza; il crollo attuale di
tutte le religioni e dovuto al fatto che la gente ha chiesto di controllare le
garanzie.
Gli uomini hanno addirittura rinunciato ai consistenti vantaggi materiali che
una religione bene organizzata può offrire a uno Stato, pur di non mostrarsi
acquiescenti di fronte alla frode o alla falsità, o un sistema che, anche se
non risulta chiaramente colpevole, non è in grado di dimostrare la propria
innocenza.
Poiché
siamo, più o meno, sull'orlo del fallimento, la cosa migliore che possiamo fare
e affrontare il problema radicalmente, dall'inizio, senza idee preconcette. Cominciamo a dubitare di ogni affermazione.
Troviamo il modo di assoggettare ogni informazione al controllo
dell'esperimento. C'e qualche verità in tutte le pretese delle varie religioni?
Esaminiamo il problema. La difficoltà iniziale è dovuta all'enorme abbondanza
di materiale. Intraprendere un esame critico di tutti i sistemi religiosi
sarebbe un'impresa interminabile: la schiera dei testimoni è troppo numerosa.
Ora, ogni religione è ugualmente sicura di sé: e ognuna esige fede. Noi la
rifiutiamo, in assenza di una prova positiva. Ma puo essere utile indagare se non vi sia qualcosa su cui tutte le
religioni si sono dichiarate d'accordo: perche, se è così, è possibile che
meriti una scrupolosa considerazione.
Certamente,
ciò non si trova nel dogma. Persino l'idea semplicissima dell'esistenza di un
essere eterno e supremo è negata da un terzo della razza umana. Le leggende sui
miracoli, forse, sono universali: ma in assenza di prove dimostrative, sono
inaccettabili al buon senso.
Ma
che si può dire dell'origine delle religioni? Come mai un'affermazione non
provata ha riscosso, tanto
frequentemente, il consenso di ogni classe dell'umanità? Non è già questo un
miracolo?
Vi è, tuttavia, una
forma di miracolo che si verifica senza alcun dubbio: l'influenza del genio. In Natura non si
conoscono analogie. È addirittura impensabile un supercane che trasformi il
mondo dei cani; ma nella storia dell'umanità il fenomeno si presenta con
regolarità e frequenza. Ora, vi sono tre superuomini in disaccordo tra loro. Che cosa vi è in comune tra Cristo, il
Buddha e Maometto? Esiste almeno un punto sul quale tutti e tre siano
d'accordo?
Non
hanno in comune alcun aspetto della dottrina o dell'etica, né una teoria
dell'aldilà; eppure, nella storia della loro vita, troviamo un'unica identità,
tra tante diversità.
Il
Buddha nacque principe, e morì mendicante.
Maometto
nacque mendicante, e morì principe.
Cristo
rimase pressoché ignoto per molti anni dopo la sua morte.
Autori
devoti hanno scritto le vite di questi tre personaggi, e per tutti e tre vi è una cosa in comune: un'omissione. Nessuno ci
dice nulla della vita di Cristo tra i dodici e i trent'anni. Maometto sparì in
una grotta. Il Buddha lasciò il suo palazzo, e rimase a lungo nel deserto.
Ognuno di loro, dopo
avere taciuto fino al momento della sparizione, al suo ritorno cominciò
immediatamente a predicare una nuova legge.
È
un fatto tanto curioso da indurci a controllare se le storie degli altri capi
religiosi lo contraddicono o lo smentiscono.
Mosé
visse un'esistenza tranquilla fino a quando non uccise l'egiziano. Poi fuggì
nella terra di Midian, e non sappiamo nulla di cosa fece laggiù; tuttavia, non
appena ritornò, mise sossopra l'Egitto. In seguito, inoltre, egli si assenta
per pochi giorni, sul Monte Sinai, e ritorna portando le Tavole della Legge.
San
Paolo, dopo la folgorazione sulla via di Damasco, vive nel deserto dell'Arabia
per molti anni, e al suo ritorno scuote sino alle fondamenta l'Impero Romano.
Persino nelle leggende dei selvaggi troviamo lo stesso tema universale: un
individuo che non è nessuno si allontana per un periodo più o meno lungo, e
ritorna come grande stregone: ma nessuno riesce a sapere che cosa gli è
accaduto.
Tenuti nel debito conto
il mito e la favola, ci troviamo comunque di fronte a quest'unica coincidenza.
Un nessuno si allontana, e quando ritorna è qualcuno. È un fatto che non
trova una spiegazione normale.
Non
vi è nulla che permetta di sostenere che costoro fossero uomini eccezionali fin
dall'inizio ...
Qual
era la natura del loro potere? Che cosa
era accaduto loro, durante l'assenza?
...
Bisogna quindi evitare
ogni retorica, e cercare di esaminare, senza alcun preconcetto, i fenomeni che
accaddero ai grandi capi religiosi dell'umanità.
I metodi consigliati da
tutti questi personaggi presentano una sbalorditiva somiglianza tra loro. Raccomandano la virtù
(di vario genere), la solitudine, l'assenza di eccitamento, la moderazione
nella dieta, e infine una pratica che alcuni chiamano preghiera e altri chiamano
meditazione ... cos'è lo stato di preghiera e meditazione? È fissare la mente su di un singolo atto, stato o pensiero.
...
Liberando la mente dalle
influenze esterne, casuali o emotive, si consegue il potere di scorgere in parte
la verità delle cose.
...
Affermiamo l'esistenza
d'una fonte segreta d'energia che spiega il fenomeno del Genio. Noi non
crediamo in alcuna spiegazione sovrannaturale, ma sosteniamo che tale fonte può
essere raggiunta seguendo regole precise; il grado del successo dipende dalle
capacita del ricercatore, non già dal favore di un Essere Divino. Noi
affermiamo che il fenomeno critico che determina il successo è un atto che si
compie nel cervello ed è caratterizzato essenzialmente dall'unione di soggetto
e oggetto.
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