La
corruzione. Dilagante. Travolge qualsiasi sacca di resistenza: partiti,
accademia, associazionismo, sindacalismo. La scuola.
Tor
Chiesaccia: delibera varata dal centrodestra, ma confermata dal centrosinistra.
Le
prove! Trovatele voi. Io lo so e basta.
Chi
dovrebbe vigilare non vigila.
Sovrintendenze,
tutori legislativi, ministeri, collegi di garanzia, forze dell'ordine, addetti
alla tutela ambientale, magistrature d'ogni ordine e grado: inutili.
Un
vento agita le lacere vesti del Re del Mondo, composte di sussurri.
Il
Carnevale degli appestati in Nosferatu
di Herzog: i Baccanali prima della fine.
Lo
spirito del tempo. Trombe, coriandoli, asini sul trono, sghignazzi.
Impossibile
opporsi.
* * *
Non
ci sono soldi! Vendiamo il Passato!
Dobbiamo
onorare il debito! Vendiamo il Futuro!
Ho
voglia di starmene a casa! Col mio Eterno Presente!
Ma
non è colpa vostra. Il mostro ha rotto le catene.
È
il Golem, il Re in Giallo, il Re del Mondo.
Di
notte, quando tutto si placa, obliato lo schermo azzurro del pc, potrete
avvertire lo strascico della sua veste da clown psicopatico.
Questo
straccione, questo imperatore del Nulla, quanti tributi e sacrifici esige!
* * *
La
scuola, Tor Chiesaccia, Monte Cucco, i monumenti schiantati sulla Casilina,
Pompei, la storia dell'arte, il latino, la filosofia.
Prove
tecniche di distruzione. Tutto i fili che collegano lo ieri all'oggi, creando
il futuro, vanno tranciati.
Ma
si insiste:
Quali
prove hai?
Occorre
produrre delle prove ...
Lasciamo
le considerazioni sulla scuola a chi capisce e vive la scuola ...
I
tecnici della scuola ...
Il
provveditorato ... La sovrintendenza ... Le Belle Arti ... Il Ministro ... Il
Ministro ce la mette tutta ...
Lasciare
il campo a chi ha competenze ...
Le
competenze di chi opera nella scuola ...
Ma
io non ho bisogno di prove.
Lo
so e basta.
* * *
L'uomo
dell'Eterno Presente, il vincitore, si annoia molto.
L'uomo
del Passato, lo sconfitto, ama annoiarsi. L’amore: condividere lunghe ore fatte
di niente.
Il
vincitore ha paura. Sussulta a ogni trillo, a ogni bip, a ogni colpo di
suoneria. La sua attenzione è vigile, sempre. Deve muoversi di continuo, come
il criceto nella ruota. Edonista, ha un abietto terrore della fine.
Lo
sconfitto non ha orologio. La morte gli è indifferente.
Il
vincitore disprezza quasi tutto; trova quasi tutto ridicolo; solo il presente
lo appaga e lo riempie di senso.
Lo
sconfitto non disprezza più nulla perché tutto ha senso alle sue spalle.
Il
vincitore venera fantocci imbottiti di paglia.
Lo
sconfitto sgrana rosari fatti di pietra e ossa.
Del
vincitore Eraclito direbbe: presente, egli è assente.
Dello
sconfitto: egli vive della morte degli altri; muore per la vita degli altri.
Il
vincitore è alla fine della storia. Non ha interesse all'oltre. Può solo
migliorare il presente. Non opera collegamenti. Tutte le strade portano a lui stesso.
Lo sconfitto pianta la
spada nella terra; e aspetta: l'Arcinemico, il Drago, la Bestia, il Re del Mondo,
il Re in Giallo. Spera almeno in una battaglia. |
giovedì 6 marzo 2014
La Grande Bellezza, uccisa dall'Eterno Presente
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