Tommaso Cicolini
Uno vorrebbe starsene in pace a leggere un libro, murare fuori la situazione italiana e quella della propria vita. E invece ... se il libro è I dodici di Aleksander Blok (mai letto prima) ti scivola fuori, da pagina 30, il santino suesposto. Cosa ci faccia il santino elettorale di Giulio Andreotti (1919-2013) e del suo sodale romano Franco Evangelisti (1923-1993) nel libro che presagiva misticamente la Rivoluzione d'Ottobre non è dato sapere (o forse sì, come vedremo).
Lo sberleffo della vita: Franco Evangelisti, quello a cui Gaetano Caltagirone si rivolgeva al principio d'ogni colloquio con "A Fra' che te serve?", e Aleksandr Blok:
Per la rabbia del borghese
bruceremo ogni paese
ed in fiamme andrà la terra:
Dio proteggi questa guerra!
A quel tempo Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano assommavano circa il 70% dell'elettorato; l'Italia era al culmine della potenza economica; il terrorismo volgeva al termine. Era, di fatto, defunto anche il Movimento del '77.
Le elezioni si tennero il 3 giugno 1979: registrarono un arretramento del PCI (- 4% circa) a fronte di una tenuta sostanziale di tutto il quadro politico. Ecco i risultati:
Democrazia Cristiana (DC) 38,30 (14.046.290 voti)
Partito Comunista Italiano (PCI) 30,38 (11.139.231)
Partito Socialista Italiano (PSI) 9,81 (3.596.802)
Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI-DN) 5,26 (1.930.639)
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI) 3,84 (1.407.535)
Partito Radicale (PR) 3,45 (1.264.870)
Partito Repubblicano Italiano (PRI) 3,03 (1.110.209)
Partito Liberale Italiano (PLI) 1,94 (712.646)
Partito di Unità Proletaria per il Comunismo (PdUP) 1,37 (502.247)
Nuova Sinistra Unita (NSU) 0,80 (294.462)
Democrazia Nazionale - Costituente di Destra (DN-CD) 0,63 (229.205)
più frattaglie locali (Trentino, Friuli, Valle d'Aosta).
Notevoli i due partiti minori di sinistra, PSIUP (Rossana Rossanda, Lucio Magri, Vittorio Foa), che aveva assorbito l'ancor più minuscolo Avanguardia Operaia; e Nuova Sinistra Unita, capitanata da Mario Capanna, cartello elettorale in cui sussisteva Democrazia Proletaria.
Qualcuno di voi piangerà, qualcuno sorriderà nostalgico.
Diciamo così: quattro partiti di estrema sinistra che assommano a malapena il 2% furono prodromi della sinistra che verrà; e Lucio Magri, imbambolato a una Tribuna Politica, dopo che un giornalista gli chiese quanto costava un litro di latte, era il prodromo del tipico, immarcescibile, dirigente della sinistra che verrà.
Cosa dire ancora? Diciamo così: un tempo (nel 1979) Aleksandr Blok e Giulio Andreotti eran ossimori ideologici; oggi (2014) mi sembra logico che fraternizzino come due vecchi compagni: l'uno libro, l'altro segnalibro.
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