martedì 18 marzo 2014

Cosa cambia in biblioteca, dalla A alla Z (anzi, dalla B alla W)

Punto di riferimento annuale per i bibliotecari italiani, il convegno che si è tenuto a Milano alla Fondazione delle Stelline  il 13 e il 14 marzo, ha avuto quest'anno come titolo  "La biblioteca connessa", ovvero "Come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network".  Proponiamo qui di seguito alcune delle voci contenute nel glossarietto elaborato per l'occasione da Maurizio Caminito nel sito-rivista Avvertenze per i geni.

BIBLIOBOARD
E’ un’App che costituisce una grande biblioteca virtuale consultabile sui dispositivi mobile. Ha due componenti. La prima è un database di 4,5 milioni di documenti organizzati in oltre 400 “antologie” e facili da ricercare. La seconda è uno strumento di pubblicazione, BiblioBoard Creator, che consente agli archivi e alle biblioteche di aggiungere le proprie collezioni speciali digitali. (http://www.biblioboard.com/index.html).

BOOKLESS LIBRARY
La “biblioteca senza libri” è un modello di biblioteca totalmente priva di libri e di altri supporti cartacei. Al loro posto la biblioteca offre una vasta gamma di documenti su supporto digitale, nonché di servizi innovativi e di strumenti per la ricerca e l’uso dei formati elettronici. Un caso esemplare in campo accademico è quello della Biblioteca Universitaria di Amsterdam (http://uba.uva.nl/en/services/tools-and-apps/tools-apps.html). Tra le bookless public libraries la più nota è la BiblioTech Bexar County Digital Library, inaugurata nel settembre del 2013 nella città di San Antonio nel Texas (http://bexarbibliotech.org/).

LIBRARY SHELFIE
Gioco o mania in voga tra i bibliofili, che si fotografano davanti allo scaffale di libri da loro amato. Il 24 gennaio scorso la NYPL ha proclamato il Library Shelfie Day (http://laughingsquid.com/new-york-public-library-calls-on-book-fans-to-take-a-shelfie-photo-for-libraryshelfie-day/). (Una mostra di library shelfie è stata ospitata anche alla manifestazione romana Libri Come).

LIBRARYTHING
E’ un sito di catalogazione e un social network per amanti dei libri e mette in contatto le persone in base ai libri che hanno in comune (http://www.librarything.it/). E’ uno degli strumenti di social cataloguing che trasformano l’Opac in Sopac (Social Opac). L’organizzazione delle informazioni in LT, basate sull’opera, rendono anche possibile un collegamento con il catalogo organizzato con FRBR.

LIBRO PARLATO ON LINE
Le Biblioteche civiche torinesi mettono a disposizione delle persone con disabilità di lettura (non vedenti, ipovedenti, dislessici ecc.) un servizio di registrazione e prestito di libri parlati, ovvero di letture ad alta voce disponibili su CD MP3 o audiocassette.
(http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/lettura_accessibile/index.shtml).
La novità è costituita dalla possibilità effettuare, nel proprio catalogo personale, il download o l’ascolto on line dei libri parlati.

OPAC IBRIDO
L’OPAC “a motore federativo” o “ibrido” è un’interfaccia universale, utilizzabile con qualunque database catalografico o bibliografico, in grado di unificare in tempo reale i contenuti provenienti da più sorgenti di dati: i record del catalogo locale, le immagini delle copertine, i commenti degli utenti e dei bibliotecari, gli abstract, gli articoli redazionali, le recensioni, sono visualizzati contemporaneamente e con un solo click. (E’ la soluzione proposta da medi@tech e MLoL per integrare il catalogo degli eBook con l’Opac della biblioteca: http://www.mediatechgroup.it/index.php/mediatech-new-media/opac-ibrido).

WIKIPEDIA LOVES LIBRARIES
E’ un programma, nato negli USA nel 2011, di eventi che coinvolgono le biblioteche nella creazione di contenuti open sull’enciclopedia più consultata del mondo. (http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Wikipedia_Loves_Libraries).
Le biblioteche organizzano delle conferenze aperte, a cui tutti possono partecipare. Aiutati da utenti esperti e da bibliotecari, i singoli cittadini imparano a scrivere su Wikipedia servendosi anche del materiale d’archivio messo a disposizione dalle biblioteche. Di questo e, più in generale, della dimensione sociale della biblioteca ha parlato Pierfranco Minsenti: “Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per una comunità trasversale alle biblioteche”
(http://www.slideshare.net/pierfrancominsenti/slides-biblioteche-e-wikipedia).

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