Enza Bertoni
"La favola di Alice rimane
come un sogno di cose lontane,
come un dolce ricordo gentile
chiuso nella memoria infantile,
come l'odore di rosmarino
che è nella veste del pellegrino".
Evviva! con Agata,
Vittoria, Viola, Damiano, Vlad, abbiamo completato la lettura del
fantastico libro Alice nel paese delle meraviglie. Si sono
innamorati di questo libro-fantastico, di questo libro-giocattolo e
alla fine sembra che abbiano conquistato nuovi spazi immaginativi.
Piccoli lettori hano sognato insieme ad Alice le avventure affascinanti nelle quali la bimba si è "buttata". Il
viaggio onirico della bimba ha provocato stratificazioni di esperienze
anche nel loro animo ed alla fine sono esplosi raccontando i loro sogni. Le difficoltà di Alice diventano le loro, ma noi sappiamo che
possono essere superate soltanto se ci sono degli adulti che sostengono,
che ascoltano.
Sebbene fuori ci siano suoni stordenti,
turbinio di immagini, "troppi pieni", ebbene, nonostante ciò, i bambini
riescono a costruire le loro emozioni, i loro sogni. Tutelare il diritto a sognare, mi sembra obbligatorio da parte degli adulti, dedicare tempo, dare ascolto fa bene a tutti.
La
capacità di fantasticare, pensare, guardare attraverso le cose diventa
una ricchezza: "Sapessi, ho fatto un sogno così curioso! - dice Alice;
il Coniglio Bianco, il Topo, la Lepre Marzolina, la crudele Regina, il
bambino porcello" etc.... Sogni belli e brutti, spaventosi e rassicuranti, si intrecciano tra le loro parole.
Stravaccati
sul tappeto, tra matite, fogli, danno fondo ai loro ricordi e a ciò
che le avventure provocano nelle loro menti. Le difficoltà di Alice
diventano le loro, ma possono superarle se li proteggiamo, se facciamo
sentire che siamo qui e facciamo quello che possiamo.
E' stata una straordinaria occasione riprendere tra le mani il
testo, si torna all'infanzia, a rifugi sereni e ci si rilassa. Basta con
la realtà nevrotica degli adulti !
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