G. Luca Chiovelli
Convention, incontri, manifestazioni, convegni, convegni autoriali, convegni in cui si conviene, festival dei lettori, festival delle letterature, feste a sorpresa, book parties, flash mob, firme, prefiche che strillano, sensibilizzazioni, trame carbonare, appelli ai politici, ai partiti, alle istituzioni (istituzioni locali, decentrate, nazionali, provinciali, regionali), contrappelli, questue e questuanti, impetratori, rogazionisti, puristi della lettura, paladini del si-legga-la-qualunque-purché-si-legga, grandi autori, piccoli maestri, saloni del libro, saloni della lettura e della letteratura, strip poker del libro, centri per il libro e la lettura, comunità della lettura, meeting, meet up, bed in, associazioni per il libro e la lettura, sconti per il libro, promozioni per il libro, incentivi, discount, tre per due, quattro per tre e ne riporto uno, attivisti, fanatici, dolciniani, domenicani del libro, carmelitani della lettura, francescani della pagina, millenaristi del non-si-legge-più: penitentiagite!, camilleriani, radioterzisti, sinibaldiani, ceronettiani, più libri più liberi, libricome, un mare di libri, liber liber, libri perché, libri se-non-ora-quando, libri e-sai-cosa-bevi, un libro è per sempre, per un pugno di libri, libridinosi, asino chi legge.
I
convegni sul libro e sulla lettura. Funziona così: trecento tizi s'indaffarano
febbrilmente a organizzare, pianificare, diffondere, pubblicizzare, spetezzare
l'evento. Truppe cammellate, twitter, facebook, mail, telefonate, manifestini,
pieghevoli, sponsorizzazioni, appoggi, endorsement.
Arriva
il gran giorno. Il pienone!
Il
libro è salvo!
Non
tutto è perduto, vedi, se ci si impegna ...
Uh,
guarda, c'è Giulio!
Strette
di mano, saluti, tartine.
Mai
vista tanta gente!
Chi
sono i relatori?
Ci
si vede dopo!
Ma
Sabina oggi parla?
C'è
anche l'assessore ...
Mai
vista tanta gente! Guarda, saranno almeno trecento, forse qualcuno in più ...
La
letteratura è una cosa, la lettura è un’altra!
Certo
i lettori calano, si vendono meno libri, ma occorre guardare in prospettiva …
Con
l’e-book vi sarà la rimonta … crescono i lettori ultrasessantenni … i giovani,
poi, diciamolo, leggono di più …
La
letteratura è una cosa, la lettura è un’altra!
In
Fahrenheit 451 di Bradbury si
bruciano libri.
Dittatura,
oppressione, illiberalità.
Scarso
senso della profezia, però: i censori non agiscono più così. Bruciare un libro,
essi ormai lo sanno bene, è un modo infallibile per donargli valore.
Alternativa:
circondarlo con ciarpame.
Il
monologo dell'Enrico V: pericolosissimo.
Lo
si assedia, perciò, con fiumane di carte, con miliardi di pagine; lo si assorda
di chiacchiere, lo si rende indistinguibile, uno dei tanti. E lo si disinnesca.
We few, we happy few, we band of brothers, esclama fiero Enrico; e che
si fa? Si annega la citazione letteraria fra milioni di citazioni da cioccolatino;
battute, trivialità, lazzi. La si rende una frase come tante: la notte,
assicura Hegel, tutte le vacche sono grigie.
A
forza di leggere sciocchezze non si distingue Shakespeare dalla Palombelli.
Secondo
alcuni, però, lettura e letteratura sono cose diverse.
La
biblioteca dei miei vecchi: una selezione scolastica di opere dantesche, una
edizione sfondata de I promessi sposi,
antologie varie della letteratura italiana, una raccolta di racconti di Mark
Twain per il dopolavoro ferroviario. Erano lettori debolissimi, ma conoscevano
La Divina Commedia e Manzoni.
L’equivoco
del secolo: leggere qualsiasi cosa è meglio che non leggere niente.
Leggere
Fabio Volo è meglio che non leggere niente.
Non
è così.
È
proprio colui che legge tanto per leggere che finisce per non leggere più
niente.
Inevitabile.
Il gusto si ottunde. Certi periodi di Tolstoj, Stendhal e Proust riescono
difficili, stranieri, lontani milioni di anni.
Non
parliamo poi della letteratura classica e medioevale.
Il
taglio del gusto è irrimediabilmente deteriorato.
Si
continua col pastone: Fabio Volo chiama Fabio Volo.
Poi
neanche Fabio Volo.
Si
finisce su Facebook a postare foto della torta di ricotta e del cane con gli
occhiali.
Dal
nuovo rapporto Nielsen presentato dal Centro del Libro nuovi dati catastrofici
sull'acquisto dei libri in Italia. Ah! Cari ascoltatori, è veramente
sconfortante ... chissà perché gli italiani non leggono ... con tanto ben di Dio
in libreria … veramente incomprensibile … va bene, passiamo avanti ... ho
l'onore di presentarvi Giulio Mazzatelli
con la sua ultima fatica, I giorni
perduti di Emmer Labranca. Sulle orme di Chuck Palahniuk e Joe R. Lansdale
un viaggio nei meandri oscuri dell'animo umano ... ciao Giulio, potresti
parlarcene un po' ...
Chissà
perché gli Italiani non leggono.
Catullo,
Callimaco, Plutarco ...
60.000.000
di italiani sempre più connessi, virtuali, istruiti, ben pasciuti. Più belli,
più muscolosi, più sodi. Fanno più vacanze, hanno lavori migliori, son più
rilassati. Progressisti, liberali, abbronzati, la fronte distesa. Il sol
dell'avvenire dietro il Resegone della felicità.
Ma
non leggono.
La
quota di lettori (debolissimi, deboli, forzuti, macilenti, mediomassimi) è in
costante discesa.
Come
mai?
Guido
Cavalcanti, Jaufre Rudel, Emily Dickinson, Jorge Manrique ...
E
perché dovrebbero farlo? Istruiti giorno dopo giorno a disprezzare il passato.
Perché dovrebbero? Gli dai Stendhal: è pesante. Gli dai Flaiano e storcono la
bocca. Gli dai Gadda e te lo ridanno con un sorriso di compatimento. Gli dai
Conrad e non va. Gli dai Tolstoj e manco lo toccano: temono la pellagra. Gli
dai Comisso: e chi è? Gli dai Flaubert, Stevenson, Goethe e no, voglio
rilassarmi, svagarmi, liberarmi la testa, non pensare.
E
tu: pensare? Non sia mai! Non voglio nessuno di voi sulla coscienza! Un bel
Francesco Piccolo … o Severgnini … come no, spassosissimo … ecco qua … venti
pagine prima di dormire … non di più! Me lo promette? Certo, può guardare
Ballarò, nessuna controindicazione … Un’oretta di Facebook? Non c'è problema … anche
i messaggini da archiviare, si capisce … e mi raccomando, buona lettura …
perché la lettura e la letteratura son cose diverse.
Maupassant,
Nerval, Turgenev. Irrecuperabili.
Ma
io li leggo! Parlo in generale, caro Lei, è ovvio …
Jean
Paul, Nietzsche, Quevedo, Hawthorne, Melville ...
Aspetti, sbaglia, ho letto Billy Budd
proprio il mese scorso! Non ci siamo capiti, caro signore, esprimevo solo il
mio sconforto statistico, in astratto …
Il
passato come un cimitero infrequentabile: Lessing, Tasso, Anacreonte.
Ma,
guardi, non è vero ciò che afferma, proprio l'anno scorso ho riletto tutto Calvino
... Senta, ho capito, ma devo dirglielo, mi scusi, Lei ha proprio le stimmate
del fesso …
Gogol',
Lermontov, Coleridge, Belli ...
Adooooooorooo
Belli .... l'ho letto in un convegno proprio l'altro giorno, la sala era
gremitissima ...
Davvero?
Trenta
posti. Tutti occupati!
Allora
ritiro le accuse. L’Italia è salva.
Marlowe,
Cechov, Puskin.
Quanti
libri sono stati scritti finora: dieci milioni? Ma si cercano nuovi autori.
Ammuffiscono capolavori per far posto all'ultimo imperdibile local seller di
Tommaso Pedragnetti: La vita è una lama sottile; al
capolavoro nostalgic cannibale di Sara Giorgettini: Quella sera vestivi di verde; tralasceremo forse, la fatica di
Kevin Argenti: Notte di quiete in
un'estate rovente?
E
poi le novità dall'America. Leandro B. Stern, ispanico di New York (mezzo
ispanico mezzo ebreo), canta la propria avvincente saga familiare dal 1920 a
oggi: ottocento pagine, va bene, ma scorrono via signora mia ... un capolavoro
... e che dire di Samantha Atkinson? Un thriller che metterà a dura prova i
nervi di chiunque: Il tuo sangue è un
fiume tranquillo. Roger Halstedt ci conduce invece in un divertente e folle
viaggio in compagnia di Benny Beaver (Benny
Beaver, castoro chiacchierone; pronto un cartoon Pixar) mentre Caroline
Brashoff rinverdisce i fasti della romantic comedy con Ci rivedremo, amore, alla fine del mondo. E il nuovo saggio di
Camille Hurdt, La donna felice?
Avanti di trent'anni ... non di venti o quindici, si badi: trenta.
Non
manca la letteratura da tutto il mondo: Broken,
scandaloso resoconto sulla difficile vita nella comunità omosessuale russa; Bitch, sulle esperienze sessuali di una
quattordicenne nelle banlieues parigine; Colors,
la commovente biografia di un negro albino dello Zaire; l'ultimissimo porno
soft nipponico, Whips; e il giallo nordico, dernier cri, con l’investigatrice Dora Jensen: Il terzo cavaliere; e poi l'attualità: la crisi cecena; la crisi delle
banche; la crisi dei maschi argentini (in uno spassoso libretto di Tomas
Alvarado, rivelazione mondiale); e, per i palati nostrani, il nuovissimo saggio
di Gianni Riotta sulla crisi ucraina: Ukase,
imperdibile …
E
la gente a fiondarsi in libreria, come ti sbagli.
La
lettura è diversa dalla letteratura.
Inutile
starcela a menare. Senza passato non c'è futuro.
Senza
letteratura è impossibile la lettura.
Sono
impossibili i confronti, la critica, l’estetica.
Si
perde la lingua, il dominio della conoscenza, degli eventi.
Il
senso delle cose.
Burattini
senza fili, criceti in tondo. La disfatta.
Si
cercano di spezzare gli anelli aurei che ci tengono ancorati al passato:
filosofia, latino, greco, storia dell'arte.
Sono
bersagli precisi. Gli esecutori eseguono, goffamente, e tra mille resistenze,
ma il disegno dei mandanti è nitido: oggi si distilla, per la prima volta nella
storia dell'umanità, e con l'ausilio di tecniche illimitate, un nuovo tipo di
individuo: immemore, androgino, apolide, remissivo, senza via di scampo,
innocuo.
E,
in parallelo, qual è l'asse del Male da sbriciolare? I paesi con più storia:
Siria, Iraq, Iran, Afghanistan, Cina, Italia, Grecia.
Ci
si domanda: perché la Siria?
Si
ha il controllo del mondo e ci si accanisce contro la Siria?
La
stabilità del Medio Oriente!
Balle.
È Damasco, Damasco che fa paura. Il nome Damasco, ricco di risonanze, di echi,
di passato, di conoscenze. Damasco. La Persia. Babilonia. Grecia.
Italia, Egitto. Il Catai. Hanno troppo memoria: spianatele.
La
nuova società: divisa fra Eloy, bianchi, ricchi, mantenuti, eterni; e i
Morlock, scuri, lerci, sgobboni, transeunti, infelici. Con una novità rispetto
a Wells: sono gli Eloy a mangiarsi i Morlock.
Poveri
Morlock: distratti da mille stimoli, incapaci di capire ciò che gli succede
perché ignoranti di ciò che è stato. Rancorosi l'un l'altro, schizoidi,
l'esistenza ridotta a un pulviscolo di migliaia di atti impellenti e insulsi: la
risposta alla mail, l'invito di qui, lo squillo di là.
Arrivano
a fine giornata sfiniti senza sapere perché: voglia di leggere: scarsina.
Qualcosa di leggero, per liberare la testa. Forse l'ultimo di Francesco Piccolo
... bellissimo: il romanzo di una vita ... squilla il telefono ... proprio ora
che volevo iniziarlo ... Uh, ecco Landini a
Ballarò ... Pronto? Pronto?
Ariosto,
Cervantes, Boiardo.
Ha
letto il sesto canto, quello di Alcina?
No,
non l'ha letto, il futuro Morlock.
I
nostri figli: perduti, ormai.
La
vita distratta dai mille riverberi d'uno specchio frantumato. Incapaci di
donare l'unità al tutto. Figli che non dormono mai e che non fanno niente. Il
potere di Alcina, l'incantatrice. Persi in un eterno presente, il flusso del
tempo smembrato in migliaia di atti insulsi, incapaci di separare il bello dal
brutto, il prima e il poi. Lettori onnivori del nulla.
Le
scuole. Le biblioteche. Bomb 'em all.
Ci
parli del suo libro, caro Chiovelli, Cronache
da un'illuminazione confusa ...
Caro
Sinibaldi, eccolo qua, son io.
Che
significa?
Non
oserei scrivere manco una pagina. Ogni parola ulteriore lorderebbe i pochi
autori degni di essere letti. Se vergassi una sola riga sconsacrerei
Shakespeare e Plutarco. È una responsabilità troppo grande. Sono, perciò,
resiliente alle tentazioni della brossura. La si smetta di importunare pioppi e
tipografi. Il libro sono io. I miei atti sono le righe di un libro che scrivo
ogni giorno. Non ammira il mio coraggio?
Mi
delude, invece, caro Chiovelli. Avevo bisogno di un libercolo per attizzare il
mio pubblico languente e lei cosa fa? Filosofeggia. Carta, carta, carta!
Abbiamo bisogno di carta, autori, titoli, sempre di più! Lo volete capire,
maledetti menagramo! Carta, carta, carta! Questi non leggono più! Carta! Esca
subito! Avanti il prossimo. Passiamo a Francesco Piccolo, fresco vincitore del
Premio Strega. Ah, che bel libro! E quante pagine! Quanta carta! Caro
Francesco, ce ne parli un pochino in generale, a mo’ di introduzione ...
Dal
nuovo rapporto Nielsen presentato dal Centro del Libro nuovi dati catastrofici
sull'acquisto dei libri in Italia. Questi non leggono ... maledetti
... ah, il destino cinico e baro … colpa di Berlusconi, sicuramente, delle televisioni
generaliste … anzi no, di Grillo, maledetti populisti ignoranti. Per fortuna ci
siamo noi che facciamo da baluardo ... non tutto è perduto ... la nuova
resistenza ... qui bisogna organizzare qualcosa alla svelta, un convegno, un
meeting, un congresso ... Darci da fare! Subito! Servono almeno trecento
resistenti … occorre proporre al ministro ... sconti sui libri ... tre per due ...settare
le priorità ... privilegiare le competenze ... ecco, ho trovato! Un convegno
sulla lettura e i lettori! Un brainstorming! Non perdiamo tempo in chiacchiere! La velocità ha il suo pregio! La svolta! Hai il
numero di Piccolo? Benissimo. Chiama anche Sinibaldi … e la responsabile cultura ... e l’assessore, certo … subito,
però, subito ... no, Chiovelli, non chiamarlo: è un fascista. Comincia a
telefonare ...
il solito simpatico "apocalittico"
RispondiEliminaSe uno che dimostra il tuo talento e la tua sapienza rinuncia alla pubblicazione su carta, che dovrebbero fare i normo-dotati come me, votarsi al silenzio come in alcuni monasteri? Non sono d'accordo. Non si potrebbe affrontare pubblicamente questo soggetto a un tè-matico alla Plautilla?
RispondiEliminaOttima idea.
Elimina...e inoltre: che cos'è il talento, oggi?
Eliminavoto per il tè-matico!
Eliminaanche io, ma non lo fate, per piacere, tra il 5 e il 20 aprile, non ci sarò....
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