domenica 2 febbraio 2014

Le note di Leo. Il piccolo genio Wolfi: 258 anni di giovinezza

Mozartkugeln, un dolce creato nel 1890
da un pasticciere di Salisburgo,
città natale del compositore
Un appuntamento con la musica, per traghettarci dalla domenica al lunedì.

Leo Castellucci*

Hanno detto e scritto tutto su di lui. Hanno detto e scritto perfino troppo. Hanno alimentato il mito del bambino prodigio che a 3 anni già componeva, che a 5 scriveva musica senza esitazioni, dubbi, cancellature. La sua singolare personalità (quale personalità non lo è, in fondo!?) è stata passata al setaccio da psichiatri, analisti, cineasti, letterati, critici più o meno acclarati. Ormai da oltre un secolo in Austria commercializzano dei deliziosi bon bon con la sua immagine, la sua casa natale a Salisburgo è oggetto di un ininterrotto pellegrinaggio, il suo volto è stato e continua ad essere effigiato sulle magliette di ragazzi e ragazze nati due secoli dopo la sua morte. Potremmo continuare citando altri cento tormentoni che hanno contribuito a farne un'icona strana, un po' tanto genio e un po' anche sregolatezza. Negli ultimi trent'anni poi, a qualcuno è venuto in mente che la sua musica, in fondo strutturalmente più lineare di quella di molti altri colleghi più o meno coevi, potesse avere in sé la chiave della serenità, della leggerezza e che potesse essere utilizzata anche come cura. Più volte staff medici di università americane, inglesi, tedesche l'hanno fatta ascoltare a pazienti affetti da sindromi psichiatriche anche gravi: stati di angoscia, depressioni bipolari, perfino psicosi maniaco depressive. E gli effetti ci sono stati nella misura di un sostanziale rasserenamento. Mozart piace a tutti, insomma, ma perché? 



Solo per la delizia delle sue composizioni o per il tam tam della pubblicità che gli è stata fatta negli ultimi vent'anni? Ho sempre avuto la sensazione che il piccolo uomo di Salisburgo fosse portatore di un dono e di un segno da lasciare durante il suo passaggio terreno: quello del suono semplice di un dio giocoso che si rigenera attraverso il nostro sorriso interiore, quello che ci viene spontaneo quando la sua musica è in azione. Il segreto rimane e il piacere anche, per fortuna. 
Buona piacevole serata a voi e anche a te, caro amico Wolfi. E grazie!


*Leonardo Castellucci, fine conoscitore di musica, giornalista, scrittore, oggi direttore editoriale di Cinquesensi Editore.


Wolfi Mozart. Concerto per pianoforte in Sol magg. n.4 K.41 
(scritto a 11 anni)

L'allegro iniziale già esprime, nella felicità e spontaneità 
della frase, tutto il mondo sonoro 
che il nostro amico Wolfi svilupperà nel prosieguo della sua vita.

Eseguito dalla English Chamber Orchestra
Pianista e direttore. Murray Perahia






Letture suggerite

Stendhal, Vita di Mozart, Newton & Compton,  Roma, ristampa 1996

Wolfgang Amadeus Mozart, Lettere,  a cura di Elisa Ranucci, con introduzione di Enzo Siciliano, Ugo Guanda Editore, Parma 2010,

Marco Murara (a cura di), Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart dal 1755 al 1791, Zecchini Editore,  ottobre 2011,

Massimo Milla, Mozart. Saggi 1941-1987, a cura di Anna Mila Giubertoni, Einaudi, Torino 2006

Marco Valerio, Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocaliMarco Murara e Bruno Bianco, ed.,Torino, 2005

Alberto Basso, I Mozart in Italia, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2006
Lidia Bramani, Mozart massone e rivoluzionario, Bruno Mondadori, 2006

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