sabato 1 febbraio 2014

Avec moi le déluge (Viaggio al termine del diluvio)

"La corruzione, il sintomo più infallibile della libertà costituzionale" (Edward Gibbon)
L'Impero crollò assieme alle sue strade ... lo sfibrarsi delle viae, la difficoltà delle comunicazioni (commerciali, postali) provocò una crisi ancor più grave. Rutilio Namaziano, nel suo itinerario di ritorno verso le Gallie, diserta le strade imperiali, devastate dall'invasione gotica, e sceglie il viaggio per nave:

"E già, sciolto l'abbraccio della città amata,
Siamo piegati, e a stento ci rassegnamo al ritardato viaggio.
Si sceglie il mare, perché le vie di terra,
Fradice in piano per i fiumi, sui monti sono aspre di rocce:
Dopo che i campi di Tuscia, dopo che la via Aurelia,
sofferte a ferro e fuoco le orde dei Goti,
Non domano più le selve con locande, né i fiumi con ponti,
Meglio è affidare le vele al mare, sebbene incerto"
Chiedo spiegazioni a un elemento della Protezione Civile. "Come è possibile tutto questo?". Il tale la sa lunga e non si lascia mettere nel sacco: "Come puoi sapé in anticipo ... E come lo puoi sapé ... Eh ... nun lo sai ... e come: che ce stamo a fà? Mica semo maghi ... lo sai quanti centimetri ha fatto de pioggia ... i tombini pigliano un tanto d'acqua, mica possono allargasse perché ha deciso de piove a dirotto ... no, no ... erano tutti puliti ... c'è l'Ama che li pulisce ... periodica ... che fogne ce vorrebbero ... fogne milionarie, non se possono fà fogne che costano un accidente perché piove così una volta ogni cent'anni ... e poi, sì semo a rischio pioggia, e allora? .. ogni tanto se sopporta ... come la neve un po' d'anni fa ... e la monnezza ... no, i terremoti no, stamo in una botte de ferro qui a Roma ... sotto Roma, tu non lo sai, c'è sta la sabbia ... hai voja a tremà ... nun se move niente ...".
L'imponderabile ... Il destino cinico e baro ...
 


Questi spettacoli mi fanno ammalare, non ho dubbi. Sono cambiato, mi sono ammalato. Mi vengono pensieri con cui mi piacerebbe essere in disaccordo. Ma non ci riesco più, purtroppo.

"Nei secoli più belli della repubblica, l'uso delle armi era riservato per quegli ordini di cittadini, che avevano una patria da amare, un patrimonio da difendere, e qualche parte in promulgar quelle leggi, che era loro interesse e dovere di conservare".

"Quella pubblica virtù, che gli antichi chiamarono patriottismo, è prodotta dal forte sentimento dell'interesse, che abbiamo nella conservazione e prosperità del libero governo, del quale noi siamo membri".

"Tale era la stabile costruzione delle strade maestre dei Romani, la cui solidità non ha interamente ceduto allo sforzo di quindici secoli".

"Le famiglie furono rovinate con tasse e confiscazioni private, mentre il corpo intero dei sudditi era oppresso da ricercate e gravose imposizioni".

"[Dove trovare il valore?] ... Non certamente tra la mista moltitudine degli schiavi e degli stranieri, che ingombrava le strade di Roma; vil plebaglia, non men dispregevole per la bassezza dei sentimenti, che per la miseria".

Per fortuna questi motti appartengono non a me, ma al nota populista e fascista Edward Gibbon, Declino e caduta dell'Impero Romano.


Un ex rigagnolo ora in piena. L'imponderabile ...gli allagamenti della via di Boccea, però, coincidono, sistematicamente, con gli antichi corsi d'acqua interrati o negletti o costretti dall'edilizia selvaggia ... un fosso un allagamento ... un fosso un allagamento ... si possono osservare i corsi sulle mappe cinquecentesche ... corsi d'acqua millenari, dai nomi evocativi ... Fosso della Maglianella, Rio di Acqua Fredda (Aquae Frigidulae) ... Basta consultare il populista Pietro Amato Frutaz (Aimé Pierre Frutaz), Le carte del Lazio, 3 voll. ... così, per diporto.

"Questo nativo splendore è avvilito e macchiato dalla condotta di alcuni nobili che, immemori della propria dignità e di quella del proprio paese si abbandonano a una sfrenata licenza, gareggiano nella stolta vanità di titoli e nomi ... Per la vana ambizione di perpetuare il loro ricordo amano moltiplicare le proprie sembianze in statue di bronzo o di marmo ... L'ostentazione con cui sfoggiano ... la lista delle rendite delle tenute che possiedono in tutte le province ... provocano il giusto risentimento  di ogni uomo che ricordi come i loro poveri e invincibili antenati non si distinguessero  dal più umile dei soldati ... I lunghi mantelli di seta e di porpora svolazzano al vento e quando, ad arte o per caso, vengono agitati, scoprono le ricche tuniche ... Seguiti da un corteo di cinquanta servitori, si muovono di gran carriera lungo le strade ... Ogniqualvolta si degnano di mettere piede nei bagni pubblici, queste persone ... assumono al loro entrare un tono di comando chiassoso e insolente e si servono a loro esclusivo beneficio delle comodità destinate al popolo romano ... I nobili di Roma rivelano una viva sensibilità per qualsiasi offesa personale e una sdegnosa indifferenza per il resto della specie umana ... L'acquisto del sapere raramente impegna la curiosità dei nobili ...". Testi di Ammiano Marcellino, lo storico della tarda età imperiale. Marcellino è morto da più di 1600 anni (milleseicento). Certificato. Lo dico per impedire qualche impennata antipopulista su facebook o su blog e periodici benpensanti. 

Poggio e un amico, domestici del Pontefice Eugenio IV (1383-1447), salgono sul Campidoglio e si abbandonano a considerazioni da vanitas barocca:
"Come è caduto in basso questo spettacolo del mondo! Come è cambiato! Come è sfigurato! ... Gli edifici pubblici e privati che furono fondati per l’eternità giacciono distrutti, nudi e spezzati, come le membra di un gigante possente ... Il tempio è abbattuto, l'oro è stato saccheggiato, la ruota della fortuna ha fatto un giro completo e il terreno sacro è coperto da spine e rovi ..."


Una frana a Via Moricca, a pochi passi da Via Candia e dal Vaticano. Il crollo ha travolto delle baracche e sotterrato sei persone. L'imponderabile.

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