martedì 12 novembre 2013

La partita della vita

Ti racconto un libro
Marina Mander, Nessundorma, 
Mondadori, pp 228

Raethia Corsini

Andrea, Giulia, Luca, Manuela, Enrico, Olga, Zinédine "Zizou" Zidane, Marco "Matrix" Materazzi, hanno qualcosa che li lega: per tutta la vita, o solo per una notte. Marina Mander, fresca dei successi internazionali ottenuti con La prima vera bugia, in questo terzo romanzo,  Nessundorma, affronta da un nuovo punto di vista un tema che a me pare le sia caro: gli imbrogli dell'esistenza. La vita spesso bara, mischia le carte all'improvviso, rovesciando propositi e prospettive di noi umani che arranchiamo, esultiamo, godiamo, ci disperiamo, compiamo errori ma anche gesti eroici. Così, prendendo a pretesto una notte popolare che unisce tutti, ma proprio tutti, cioè l'epica serata della finale Italia-Francia dei mondiali 2006 (quella della testata di Zidane), la Mander usa la telecronaca della partita come metafora per punteggiare le sorti di nove personaggi. La notte del mondiale risuona retorica nelle scatole televisive accese dentro le case illuminate, facendo eco alle ipocrisie piccole e umane del quotidiano, ma anche alle grandi aspettative o l'attesa di una vittoria, una almeno, per la quale ognuno gioca la partita della vita. Pagina dopo pagina si scoprono le speranza di ognuno, ma soprattutto quella speciale di Andrea e dei suoi genitori, storia che diventa il filo rosso dell'intera narrazione e mette sotto la lente un tema delicato e scottante: il trapianto di organi. Come nel precedente romanzo, scritto a mio parere con una diversa urgenza interiore, anche questa volta l'autrice si conferma speleologa del dizionario: esplora termini per unirli in composizioni evocative del "vero senso delle cose". È una scrittura che concede poche pause e rare distrazioni. Potendo, secondo me, questo è un libro da leggere tutto in una volta senza interruzioni, per non perdere il filo e il pathos. È d'altra parte una prerogativa che ho già rilevato nell'altro romanzo di Marina Mander: inchioda al muro quadri iperrealisti che, riproducendo il reale più fedelmente della normale percezione, "predano" chi li guarda, senza fare sconti.

Il primo capitolo del libro si può leggere sul sito Mondadori
Venerdì 15 novembre alle ore 18.00 l'autrice sarà a Roma per parlare del libro con Vittorio Macioce, presso Libreria IBS in via Nazionale, 254. 

1 commento:

  1. ho letto l'altro e era davvero duro perché scrivere dell'abbandono dei figli non è semplice, però mi era piaciuto perché il racconto era dalla parte dei bambini. e grazie perché qui trovo libri che non se ne parla tanto in giro.

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