I dati rilevati dalla Nielsen a metà del mese di luglio 2013 hanno mostrato un significativo incremento (circa il 10%) delle vendite dei graphic novel. Il best seller è The Walking Dead: Compendium One di Robert Kirk, che non solo ha venduto centomila copie, ma si è anche distinto per essere il titolo più costoso in assoluto tra i primi 200 di tutte le categorie ($59.99 è il prezzo di copertina a copia). E lo stesso autore occupa quattro posti sui primi cinque campioni di vendite.
Dopo Kirk troviamo gli agguerriti autori di manga: Naoko Takeuchi, noto per la ormai mitica serie Sailor Moon, e Masashi Kishimoto’s, padre della serie ninja Naruto. E tra i primi 25 titoli entrano tutti i più recenti libri sui supereroi, come Watchmen, Marvel Avengers e Batman.
E’ utile precisare che l’exploit di Walking Dead ha coinciso con la contemporanea messa in onda della final season dell’omonima serie televisiva. Infatti Public Perspective tenta un’analisi sulle ragioni di questo successo, ma si limita a sottolineare l’ovvia relazione delle vendite con la contemporanea presenza di film e telefilm ispirati agli medesimi personaggi.
Ma si tratta solo di questo? O il successo dei graphic novel è legato a qualcos’altro? Ricordiamo che già sei anni fa Goffredo Fofi si dichiarava convinto che il graphic novel fosse, oggi, tra le forme espressive più vitali (Lunga vita ai fumetti, "Il Messaggero", 30 agosto 2007). Sicuramente oggi si è imposto come fenomeno di tendenza sul mercato editoriale per volontà del marketing, ma non si può non ricordare che questa moda è figlia di un percorso storico complesso, e, forse, di una capacità del modo in cui il graphic novel racconta i sogni e le contraddizioni del mondo di oggi.
Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 sulla nuova rivista online Avvertenze per geni con il titolo Tutti supereroi in libreria
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