Una ricetta dell'antica Grecia, diciamo così. Una fricassea o pasticcio. E una parola da record.
Compare nella commedia di Aristofane Le donne al parlamento (Ekklesiazousai), versi 1169-1175.
λοπαδοτεμαχοσελαχογαλεο-
κρανιολειψανοδριμυποτριμματο-
σιλφιοκαραβομελιτοκατακεχυμενο-
κιχλεπικοσσυφοφαττοπεριστερα-
λεκτρυονοπτοκεφαλλιοκιγκλοπε-
λειολαγῳοσιραιοβαφητραγα-
νοπτερύγων
Il nostro Benedetto Marzullo la traduce in tal modo:
Patelle-zuppa di pesce-razze-teste
Di palombo-in salsa piccante con
Silfio formaggio miele condite-
Tordi nonché merli-colombi-
Colombacci-galline arrosto-
Lodolette-batticode-piccioni-lepri
In salmì-deliziose sfogliatelle
Come dessert
Le donne al parlamento è una commedia ridanciana e comunista.
In breve: le donne sono stanche di come vanno le cose ad Atene. I maschi la stanno portando al disastro. Un gruppo d'esse, travestite da uomini, e guidate dalla risoluta Prossagora, s'infiltra nel parlamento e riesce a far approvare una legge che assegna alle donne il pieno governo della città.
Il primo provvedimento è una drastica socializzazione dei beni privati, da far confluire in un patrimonio comune:
Basta, tuona Prossagora, è "necessario che tutti abbiano tutto in comune e da ciò traggano i mezzi di sostentamento; non più che uno sia ricco e l'altro miserabile; che uno abbia molta terra da coltivare e un altro neppure quella per esservi sepolto ... tutti i mezzi di vita devono essere in comune e uguali per tutti".
Un programma impeccabile, ma un'obiezione del petulante Blepiro getta il granello nell'ingranaggio.
Blepiro: "Mettiamo che uno si prenda una cotta per una ragazza e voglia scoparsela; per farle un regalo dovrà attingere al patrimonio di tutti, ed ecco il suo comunismo!"
Prossagora: "Potrà andarci a letto gratis: anche le donne verranno messe in comune. Staranno con chi le vuole e faranno figli con chi le vuole"
Blepiro: "Ma allora succederà che tutti andranno dalla più bella e vorranno farsela!"
Prossagora: "Accanto alle belle staranno le brutte e rincagnate; chi vuole la bella dovrà prima farsi la brutta".
Il comunismo sessuale genera una amabile quantità di equivoci, ma l'happy ending (la mangiata della fricassea o del pasticcio anzidetto in un banchetto generale e riconciliante) è dietro l'angolo.
Lopadotemachosel et cetera è la più lunga parola del greco antico (e non solo), un ciclope linguistico che ha sfidato i traduttori (e gli attori) di tutto il mondo.
Ecco alcuni arditi gettatisi nel cimento:
Ettore Romagnoli:
ostrichepescedatagliolampredegattuccicervelliconsalsapiccantedimielporrosilfiomerlipalombicolombipicciontordicrestedigalcoditremoleleprimostardadivincartilaginedalidipollo
Umberto Albini
ostrichetrancidipescesalatocagnoli
gattuccipezzidicefaloinsalsapiccante
silfiooliomieletordimerli
colombaccicolombellegalletti
lodolearrostocutrettole
piccioniselvaticilepricottenelvino
croccanticantuccini
Dario Del Corno
Ostriche-baccalà-razze-teste
Di palombo-frattaglie in salsa piccante di
Silfio formaggio miele versata su
Tordi-merli-colombi-piccioni
Galletti arrosto-cefali-cutrettole-
Lepri-mostarda-ali da sgranocchiare
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