domenica 20 novembre 2022
presentazione del libro IL DONO DI CADMO di Alessandro Magrini al IIS Federico Caffè
domenica 23 ottobre 2022
IL DOPO TEATRO. Cassandra risorge con Sonia Bergamasco al Teatro Vascello
Il DOPO TEATRO è una conversazione che si svolge su WhatsApp dopo ogni spettacolo. Scaturisce da alcune domande che si sono poste le persone del gruppo di teatro dell'associazione Monteverdelegge che hanno visto lo spettacolo, e i dialoghi vengono trasferiti e montati qui nel blog con una breve introduzione. Maria Cristina Reggio
Resurrexit Cassandra, foto di scena di Hanna Hauer |
Il gruppo Monteverdelegge Teatro è andato a vedere al Teatro Vascello Resurrexit Cassandra, con regia, scenografia e video dell’artista belga Jan Fabre, recitata da una bravissima Sonia Bergamasco su testi di Ruggero Cappuccio. In scena, su un pavimento pieno di serpenti di legno, abbiamo visto ergersi una splendida Sonia Bergamasco, immobile e gigante come una statua della sacerdotessa, proferire i suoi vaticini davanti a un video a parete in cui l’attrice stessa si dibatteva imbracciando un’ascia distruttrice.
JACOB: “Ho visto al Vascello la Cassandra con Sonia Bergamasco: uno spettacolo ben confezionato, estetico, ma freddo e senza emozione. Lei è brava, precisa e volutamente estraniante. Personalmente non è mi è piaciuto ma il pubblico e la critica ne parlavano entusiasti.
Cosa pensate?”
MARIA CRISTINA: “A me è piaciuto moltissimo: la voce dell’attrice che all’inizio dello spettacolo parlava con timbro maschile, accentuava la dimensione mitica delle sue parole. Così alta, statuaria, immobile, Cassandra era presente e umana solo nelle sue parole dette e sputate, inascoltate per punizione divina. Secondo il mito, infatti, Apollo aveva punito la sacerdotessa cui aveva donato la facoltà della preveggenza perché lei aveva rifiutato il suo amore, e, sputandole in bocca, la aveva condannata a proferire parole cui nessuno avrebbe prestato fede”.
JACOB: “Lei è una brava attrice, penso semplicemente che lei abbia fatto e interpretato ciò che il regista le aveva chiesto e lo abbia fatto in modo pulito e chiaro, impeccabile. Siccome le parole di Cassandra non devono essere prese in considerazione, la recitazione era volutamente estraniata, ma questo a me non è piaciuto perché allontanava lo spettatore dall’attrice e dallo spettacolo. Il risultato era una recitazione forte e chiara, ma anche molto statica, e per me, in definitiva, noiosa. Le parole dell’attrice erano chiare con una perfetta dizione all’inizio, ma poi diventavano liquide come l’acqua che inonda una città.”
CLAUDIA: “La protagonista sulla scena dava una voce diversa ad ognuna delle accuse che rivolgeva: una volta severa, una volta suadente, una volta sarcastica e volgare, ma dietro di lei scorreva un filmato in cui l'azione aveva un risultato sempre uguale: restava solo l'autodistruzione e nessuna voce poteva essere ascoltata.”
MARIA CRISTINA: “Il video bianco e nero di Jan Fabre con Cassandra in azione, rabbiosa e con una ascia in mano, era in perfetto contrasto con lei che in scena cambiava i colori e gli stili degli abiti, ma era immobile, statuaria. Secondo voi perché?”
CLAUDIA: “Il video proiettato dietro a Cassandra non era in bianco e nero, anche se avvolto in una nebbia che ingrigiva tutto e lei indossava una camicina di colore sempre diverso, intonato con quello del vestito che portava in scena: nero, rosso, verde, blu, bianco.
Il video secondo me voleva esibire lo sdoppiamento forse incomprensibile di un’umanità che inganna sé stessa: da una parte si agita e autodistrugge, così come faceva l’attrice nella grande proiezione, e dall'altra, con le parole di Cassandra in scena, dichiara la propria colpevolezza.”
JACOB: “Ma perché uno spettacolo deve essere così concettuale? Se lei sulla scena è statica, ma in carne e ossa, perché il regista ha voluto dare un po’ di movimento solo nel video proiettato dietro di lei? Secondo me è teatro nel teatro, una matrioska in cui il reale si confonde con la finzione, ma così il teatro diventa elitario e perde il suo senso.”
MARIA CRISTINA: “Non credo che ci sia uno sguardo elitario nella regia, se ci mostra rabbiosa una Cassandra che il mito ha tramandato come vittima. Per me assistere al conflitto tra la donna statuaria e prigioniera dei propri abiti sul palco e quella che si dibatte nell’azione del video è uno stimolo a riflettere sulla figura tragica della sacerdotessa, e su ciò che essa rappresenta: in fondo, la sua preveggenza è sempre muta, nessuno dà ascolto alle sue parole e alla sua disperazione. E ancora oggi non la ascoltiamo.”
Hanno partecipato alla conversazione Claudia Corpetti, Maria Cristina Reggio e Jacob Olesen.
giovedì 1 settembre 2022
Addio ad una cara amica, Anna Rava
Una notizia tristissima: se n'è andata la nostra cara amica Anna Rava.
I funerali si svolgeranno nella Basilica di S. Maria in Trastevere (P.zza S. Maria in Trastevere - Roma) Venerdì 2 settembre, ore 15.00.
La famiglia invita a non portare fiori bensì, volendolo, a inviare una donazione all'Associazione Alzheimer Uniti, alla quale Anna ha dato per molto tempo il suo appassionato contributo:
IBAN IT49R0306234210000001959532
mercoledì 20 luglio 2022
Libri e Spritz a Monteverde: Conversazione sul libro Che ci faccio qui, a cura di Maria Teresa Carbo
Venerdì 22 Luglio alle ore 18:30
Maria Teresa Carbone, autrice, giornalista e traduttrice, scrive su diverse testate, insegna giornalismo all’ateneo di Roma Tre e si occupa di educazione alla lettura
Maria Cristina Reggio, studiosa di arti visive e performative, è docente ordinaria all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna Comunicazione Multimediale
lunedì 18 luglio 2022
Libri & Spritz a Monteverde, a partire dal 19 luglio
lunedì 13 giugno 2022
COSMOGONIA, Sonia Gentili e Daniela Monaci al Museo Carlo Bilotti
Con piacere diffondiamo
venerdì 27 maggio 2022
OGGI, 27 MAGGIO 2022, ORE 18, Presso la BIBLIOTECA IIS FEDERICO CAFFÈ (Via Fonteiana 113) nell’ambito della rassegna #VociAlFemminile
il Laboratorio di traduzione Monteverdelegge (Maria Adelaide Basile, Marta Izzi, Giselda Mantegazza, Fiorenza Mormile, Paola Maioli, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, Jane Wilkinson) presenta il suo ultimo lavoro collettivo: Stiletto Killer, antologia della poetessa e fotografa californiana Alexis Rhone Fancher, a cura di Maria Adelaide Basile, pubblicata da Ensemble, collana HerKind, 2022.
Introduce Maria Teresa Carbone
Con la partecipazione di Elio Tomassetti, Presidente del XII Municipio.
Info: bibliofedericocaffe@libero.it cui si prega prenotarsi
Poetessa e fotografa americana, Alexis Rhone Fancher è un’autrice piena di sfaccettature. Nelle sue raccolte troviamo sia tempestose storie d’amore tra sesso e droghe che la riparazione del lutto attraverso la scrittura. L’antologia è una scelta di testi tratti da cinque dei suoi sei libri.
Sono racconti in versi — ballate — in cui riconosciamo i noir americani anni ’50, i musical anni’60, le istanze e le rivendicazioni sociali degli anni a seguire. Le narrazioni si svolgono a Los Angeles e dintorni tra le strade, i bar, i ristoranti, le abitazioni di famiglia o di gente comune di una città che è essa stessa protagonista. La poetessa parla della città in cui è nata e dove vive da sempre come di una persona da cui ha ricevuto ‹‹sostegno, identità e infinito materiale›› e a cui spera di avere risposto con ‹‹una continua dichiarazione d’amore, un omaggio affettuoso sia nelle foto che nelle poesie››. Per Fancher scrivere poesia erotica è una sorta di vocazione naturale: ‹‹Scrivo di donne come me, donne padrone della propria sessualità e che si prendono la responsabilità delle proprie scelte. Potrebbe sembrare che io scriva di sesso ma, in realtà, io parlo del potere. Chi ce l’ha, come ottenerlo, come esercitarlo, come mantenerlo››
Il Laboratorio di traduzione di poesia Monteverdelegge opera da oltre un decennio nella bibliolibreria Plautilla, ospite del CSM Cantiere 24, ASL Roma D (ma per la pandemia ultimamente da remoto). Suoi valori fondanti sono la condivisione dell’esperienza traduttiva, il confronto come fonte di arricchimento e superamento dei limiti personali e l’esercizio continuo della mediazione.
Si ricorda che è obbligatorio l’uso della mascherina.
domenica 15 maggio 2022
Presentazione del libro "Stiletto Killer" alla Biblioteca IIS Federico Caffè
Poetessa e fotografa americana, Alexis Rhone Fancher è un’autrice piena di sfaccettature. L’antologia è una scelta di testi tratti da cinque dei suoi sei libri che narrano tempestose storie d’amore tra sesso e droghe, il lutto e la sua riparazione attraverso la scrittura.
Sono racconti in versi — ballate — in cui si riconoscono i noir americani anni ’50 e i musical anni’60, con le istanze e le rivendicazioni sociali degli anni a seguire. Le narrazioni si svolgono a Los Angeles e dintorni tra le strade, i bar, i ristoranti, le abitazioni di famiglia o di gente comune di una città che diventa essa stessa protagonista. La poetessa parla di questa città in cui è nata e dove vive da sempre come se essa fosse una persona da cui ha ricevuto ‹‹sostegno, identità e infinito materiale›› e a cui spera di avere risposto con ‹‹una continua dichiarazione d’amore, un omaggio affettuoso sia nelle foto che nelle poesie››. Per Fancher scrivere poesia erotica è una sorta di vocazione naturale: ‹‹Scrivo di donne come me, donne padrone della propria sessualità e che si prendono la responsabilità delle proprie scelte. Potrebbe sembrare che io scriva di sesso ma, in realtà, io parlo del potere. Chi ce l’ha, come ottenerlo, come esercitarlo, come mantenerlo››.
giovedì 5 maggio 2022
Un ricordo di Biancamaria Frabotta
Anna Maria Robustelli
Il Laboratorio di Traduzione Monteverdelegge ricorda Bianca Maria Frabotta improvvisamente mancata il 2 maggio con una sua poesia pubblicata su Matrilineare, antologia presentata a Plautilla il 6 maggio 2019, cui lei presenziò caratterizzando un pomeriggio insieme con la consueta grinta e ironica disinvoltura.La sua scrittura originale e sensibile coglie qui un lampo di inopinata vitalità nel declino terminale della madre, che pur chiusa ormai in un mondo separato, sembra riscattarsi “nelle note dementi/di un canto senza denti” riuscendo così “a cambiare la morte in vita”. Un’ultima utile lezione.
a mia madre
Scambiando il giorno
con la notte, secondo
dopo secondo, impari
nelle note dementi
di un canto senza denti
a cambiare la morte
in vita, lo so
mia reclusa, hai buttato via la chiave.
Anche a questo addestrandomi.
da Da mani mortali (2012) in Tutte le Poesie 1971-2017, Mondadori, Milano 2018.
lunedì 7 febbraio 2022
IL DOPO TEATRO. Miracoli Metropolitani al Teatro Vascello
Miracoli Metropolitani |
GLORIA: A mio modo di vedere, l'utilizzo di una chiave comica nel disagio intendeva ricreare un’altalena di stati d'animo divergenti. Su molte cose non ci sarebbe da ridere, eppure esiste il black humor che, nella risata, solleva una consapevolezza amara e angosciante. Inoltre l’umor nero, che necessita d'esser sottile, era affiancato da caratteristiche affini alla blue comedy, che tende a lanciar battute più esplicite, grezze e volgari. Del resto, però, lo sprezzo tipico di quest’ultima ben rappresenta la realtà contemporanea, con i suoi stereotipi, le sua banalità e la sua sgarbatezza minacciosamente presenti. In questo contesto non giudicherei la bassa comicità come fine a sé stessa, ma piuttosto come profondamente educativa.
Credo che nessuno potrebbe considerarlo uno spettacolo divertente, così pervaso come è dall’angoscia della solitudine familiare, in cui l’inconsistente materialismo e la viltà portano al fallimento educativo, come ad esempio la retorica di un idealismo estremo che si perde nel comportamento concreto e quotidiano della figura della nonna, madre che, lottando per i suoi ideali socio-politici aveva reso il figlio un orfano d'amore. Di fronte a tutto questo, la figura del professore è il simbolo di una sorta di redenzione, con la sua disponibilità affettiva e gratuità di intenti. E tutto questo ci fa riflettere, meditare
Hanno partecipato alla conversazione Alessandro D., Annamaria C., Federica B., Gloria e la sottoscritta.