In cima alle classifiche Amazon negli Usa di questo mese c'è un album da colorare per adulti. Sul Guardian Alison Flood spiega che il successo di Secret Garden dell'illustratrice scozzese Johanna Basford non è un caso isolato: ovunque aumenta il numero delle persone che cercano, e a quanto pare trovano, la pace interiore riempiendo con cura gli spazi bianchi di elaboratissimi disegni. E la tendenza prende piede in molti paesi: anche in Polonia le case editrici decidono di puntare su questo nuovo filone.
Ovunque la parola d'ordine è: non uscire dai margini. Cambiano i tempi. Negli anni '60 e '70 questi album venivano guardati con diffidenza dai genitori illuminati. Si pensava che tarpassero la creatività dei bambini. Oggi gli ex bambini rivendicano il piacere di non superare i confini imposti da chi ha ideato il disegno. E qualcuno, come lo scrittore Matt Cain, parla di una pratica simile alla meditazione.
Paragone interessante, e forse non lontano dal vero. Solo un dubbio resta: se davvero gli album da colorare sono destinati a diventare un genere consolidato, se davvero non si tratta solo di un effimero trionfo della nostalgia, ci troveremo sempre più spesso di fronte a libri "muti", privi di parole, che aspettano di essere completati, o scritti, dai loro "lettori"?
@mtcarbone
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Nota: questo post rielabora e aggiorna un testo uscito sul blog Protocosmo.
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