Alceste
Mettetevi comodi.
Ecco un
articolo di Michael Snyder:
“Richard Lynn,
psicologo alla University of Ulster, ha calcolato il declino del
potenziale genetico umano. Ha usato i dati sui quozienti medi di tutto il mondo
dal 1950 al 2000, e scoperto che la nostra intelligenza collettiva è scesa di
un punto. Il dr. Lynn prevede che, se la tendenza continua, potremmo
perdere altri 1,3 punti di QI entro il 2050. Un punto di QI non sembra
molto, ma quando si torna ancora più indietro nel tempo il declino diventa
molto più consistente. Per esempio, un professore di psicologia all’Università
di Amsterdam, Jan te Nijenhuis, ha calcolato che dall’epoca vittoriana
abbiamo perso in media 14 punti di QI”.
Ah, quanto
mi piace la scienza! E sentite la Cambridge University:
“Il
genere umano si sta considerevolmente rimpicciolendo … Anche i nostri
cervelli sono più piccoli. I risultati dello studio ribaltano il luogo comune
secondo cui gli umani sarebbero diventati più alti e grandi …”. E più
intelligenti, aggiungo.
Vogliamo
scomodare Friedrich 'Testa Matta' Nietzsche, da l’Anticristo? Certo:
“L
'umanità non rappresenta, come si ritiene oggi, un'evoluzione verso il
migliore, il più forte o il più elevato. Quella di ‘progresso’ è
soltanto un'idea moderna, vale a dire un'idea falsa. L'europeo di oggi vale
assai meno dell'europeo del Rinascimento; evoluzione nel tempo non significa
assolutamente evoluzione, progresso o rafforzamento”.
E
James Ballard, dal meraviglioso racconto Le voci del tempo? Facciamo parlare uno dei protagonisti, Whitby:
“Si è sempre
ritenuto che l'andamento evolutivo tendesse indefinitamente verso l'alto, ma in
realtà il culmine è già stato raggiunto, e il cammino adesso conduce in basso
verso la comune tomba biologica. È una visione del futuro disperata e al
momento inaccettabile, ma è l'unica possibile. Fra 5000 anni i nostri
discendenti, invece di essere superuomini galattici, saranno probabilmente nudi
idioti prognati dalla fronte bassa che si aggireranno grugnendo fra le rovine
di questa clinica …”
E
ancora, profetizzando un’umanità letargica:
“Nelle
vite del Vasari si legge che Michelangelo dormiva appena quattro o
cinque ore. A 80 anni dipingeva tutto il giorno ... Ora lo consideriamo un
genio, ma a suo tempo non c'era nulla di strano. Come credi che facessero gli
antichi, da Platone a Shakespeare, da Aristotele a Tommaso d'Aquino, a sgobbare
tanto in vita loro? Semplicemente perché disponevano di altre sei o sette ore
al giorno ...”
Walter Chiari e Carlo Campanini: "Vieni avanti, cretino!" |
Un’altra
campana?
Ecco
come rincara il professor Gerald Crabtree, della Stanford University:
“Se
un cittadino medio ateniese, del 1000 a. C., dovesse apparire
improvvisamente in mezzo a noi, lui, o lei che sia, potrebbe essere tra i più
brillanti, e intellettualmente vivaci, dei nostri colleghi e compagni, con una
buona memoria, una vasta gamma d’idee, e una chiara visione delle questioni
importanti … entro i 3000 anni da oggi, è probabile che tutti gli esseri
umani saranno stati sottoposti almeno a due ulteriori mutazioni genetiche che
ridurranno la stabilità intellettuale ed emotiva”
Capito?
Stiamo diventando tutti più scemi, insomma.
Crabtree,
però, conclude, positivisticamente: “Ma la scienza è molto
credibile e progredirà a tal punto da essere in grado di risolvere il
problema”.
Peccato.
Dalla chiusa da Pollyanna deduco, scientificamente,
che Crabtree non ha capito qual è la posta in gioco.
Non
l’hanno compresa neanche gli scienziati di cui sopra; né Ballard, visto
che assegna al genere umano altri 5000 anni, o Nietzsche (scusabile).
Non
l’hanno capito nemmeno Carlo Maria Cipolla, Umberto Eco e Fruttero e Lucentini,
brillanti estensori di saggi e pezzi letterari sulla stupidità umana (solo i Devo hanno intuito qualcosa).
I Devo, da Akron (Ohio); profeti della de-evoluzione |
No,
qui è in ballo qualcosa di più profondo.
Una
immane mutazione antropologica, una frattura continentale, uno iato spaventoso;
si è insinuato nel sangue un virus zombificante, favorito dal parallelo e
debordante progresso tecnologico. A forza d'incoraggiare l'elemento immaginifico
dell'uomo, il suo lato emozionale, uterino, isterico, vegetativo, siamo giunti
al punto di rottura epocale, alla devoluzione della ragione.
Punto
di rottura. 100 gradi celsius. Un attimo primo c'è l'acqua, l'attimo dopo il
vapore. È ancora acqua, ma solo chimicamente.
Ed
esattamente cosa si è rotto?
Rispondo:
il principîo di non contraddizione.
Il
principîo dei principî. L'architrave dell'homo occidentalis: “Non può
essere che una cosa sia e non sia una certa cosa allo stesso tempo e nel
medesimo rispetto”.
Esempio: Io sono
più alto di Mario, qui e ora. Non posso essere più
alto e più basso, allo stesso tempo, ora, nei confronti di Mario.
O
sono più alto o sono più basso.
Facile,
no?
Da
ciò deriva il principîo di identità (Io = Io; Mario = Mario) nonché l'amabile principîo
del terzo escluso: ogni proposizione dotata di senso può
essere o vera o falsa. Ch'io sia più alto di Mario può essere o vero
o falso. Stop.
Se
non è zuppa è pan bagnato, e viceversa. Non ci sono ulteriori alternative: tertium non datur.
Per
il cretino no, non è così. Tremila anni di logica ‘au cabinet’, per dirla con
Alceste.
Ma
se crolla tale sommo architrave cosa accade?
L'apocalisse
della razionalità.
La
si può condensare nella formula dello pseudo Scoto: “Ex falso sequitur quodlibet”: ovvero tutto è
permesso. Se è ammissibile la suprema contraddizione (che una cosa sia e non
sia) allora tutto vale, ogni follia è permessa; siamo ai Saturnali della
logica, al Carnevale della deduzione, al tana-libera-tutti della causalità.
Il
supremo principio non viene più riconosciuto, né applicato.
Ecco
la vera new age: lasciata alle
spalle l'era dello stupido, entriamo trionfanti in quella del cretino. Il
cretino risponde solo a stimoli bassamente emozionali, ad anacoluti logici,
al volemose bene dell'inferenza. Per lui tutti i gatti sono grigi.
Esempio 1: Siamo
un partito di lotta e di governo.
Esempio
2: Mi piace Céline, ma anche Fabio Volo.
Esempio
3: Mi ha messo le corna eppur mi ama ancora.
Esempio
4: La scoperta dell'alba è un grande
romanzo.
E via così.
E via così.
Ma
esiste un cretino integrale, perfetto?
Certo,
il cretino 2.0. Sta facendosi strada velocemente. Purtroppo residuano ancora
delle sacche di razionalità e buon senso, specie nelle vecchie
generazioni. Qualcuno ancora s'ostina, disperatamente, a tramandare
ai discendenti basici elementi di logica; tuttavia il dado è tratto:
ancora mezzo secolo di Occidente e i cretini 2.0 erediteranno la
terra. Sì, mezzo secolo, di questo passo, è più che sufficiente, ve lo
dice uno stupido.
Totò, Eva e il pennello proibito:
"Lei è un cretino, si informi!" |
Nel
frattempo trastulliamoci delineando
una (provvisoria) fenomenologia del cretino.
1. Ci
sono due tipi di cretino: il cretino-cretino (old style) e il cretino 2.0
(coming soon).
2. Il
nocciolo duro delle convinzioni del cretino-cretino sono i pregiudizî. Su
quelli non transige. I pregiudizî del cretino: la tradizione familiare,
l'imparaticcio scolastico, la chiacchiera, le gazzette.
3. Il
cretino-cretino, infatti, ha un piccolo serbatoio di pensieri e frasi fatte a
cui non applica il minimo ragionamento o critica. Quando tale angusto orticello
è messo criticamente in pericolo, il cretino-cretino può arrivare al
turpiloquio, al fanatismo, all'offesa più sanguinosa.
4. Al cretino-cretino puoi far credere tutto, basta lisciarlo nei pregiudizî.
5. I pregiudizî assicurano il cretino-cretino del possesso d'un pensiero.
6. Il fiume del cretino-cretino si perderà naturalmente nello sterminato oceano del cretino 2.0.
7. Il cretino 2.0 è il cretino integrale, il cretino del futuro.
4. Al cretino-cretino puoi far credere tutto, basta lisciarlo nei pregiudizî.
5. I pregiudizî assicurano il cretino-cretino del possesso d'un pensiero.
6. Il fiume del cretino-cretino si perderà naturalmente nello sterminato oceano del cretino 2.0.
7. Il cretino 2.0 è il cretino integrale, il cretino del futuro.
8. Al
cretino 2.0 va bene tutto. Per lui, in fondo, tutto è possibile. Per lui un evento
può essere bianco o nero. Tertium datur. Ma
anche quartum, quintum e sextum. Rosso, verde, a pois.
Perché no?
9. Per
il cretino ogni posizione, a ben guardare, è desiderabile. Come
quelle di Desdemona nelle parole di Iago: “With her, on her, what you will”.
10. Il
cretino 2.0 ha finalmente abolito il nesso di causalità. Se vede il fumo non
inferisce il fuoco, a meno che glielo annunci il telegiornale o un conoscente
cretin-autorevole. Per lui una colonna di fumo può arrivare a significare tutto
tranne l'incendio. Di solito quando il cretino 2.0 si ritrova coi piedi
bruciati, dà la colpa al destino cinico e baro.
11. Se
il cretino 2.0 protesta contro una gabella gravosissima lo fa sotto gli stessi
vessilli del politico che l'ha imposta. Se urlacchia contro gli
immigrati lo fa al fianco di chi ha firmato il trattato di Schengen. Se sfila a
favore della famiglia tradizionale lo fa mano nella mano con un divorziato. Se
si batte per il libero amore divorzierà dalla moglie che l'ha reso cornuto. Si
può andare avanti per giorni.
12. Il
cretino 2.0 è un conformista di prim'ordine.
13. La cretineria 2.0 è comune a ogni gradino sociale o gruppo o casta o consorteria o carboneria.
14. Il cretino 2.0 è un appassionato di meteorologia; egli compulsa avidamente i referti di tale scienza poiché desidera, sempre e comunque, il bel tempo da cartolina. Il cretino 2.0, infatti, è un congenito homo turisticus.
13. La cretineria 2.0 è comune a ogni gradino sociale o gruppo o casta o consorteria o carboneria.
14. Il cretino 2.0 è un appassionato di meteorologia; egli compulsa avidamente i referti di tale scienza poiché desidera, sempre e comunque, il bel tempo da cartolina. Il cretino 2.0, infatti, è un congenito homo turisticus.
15. Il
cretino 2.0 si stanca presto. Egli può sinceramente darti la mano e sancire:
"Combatterò assieme a te, senza requie e tentennamenti, la politica
nefasta delle Teste Tonde!". Qualche ora dopo potrai trovarlo sulle
barricate a urlare: "Abbasso le Teste Piatte, viva le Teste Tonde!".
Cambia idea col volgere del clima, come si cambia una casacca fuori
stagione.
16. Al
cretino 2.0 manca lo sguardo d'insieme, la visione generale, il panorama a volo
d'aquila, il colpo d'occhio del genio. Lui si interessa alle minuzie, agli
attimi. La sua vita, infatti, è frantumata in attimi e minuzie. È un
uomo liquido: un cretino, appunto.
17. Il
cretino 2.0 è facile agli entusiasmi. Ogni iniziativa lo esalta.
Quasi sempre, però, abbandona il balocco dopo qualche giocata.
18. Il
cretino 2.0 ama divertirsi: in fondo è un goliarda. Quando agli eventi
appiccano il cartello 'questo è davvero divertente!', egli si diverte ancor di
più. Il cretino 2.0 applaude tutto quello che si muove. Se le gazzette
scrivono d'un film: ‘commovente’, il cretino 2.0, alla visione, si
commuove: si sentirebbe altrimenti a disagio.
19. Il cretino 2.0 ambisce alle vacanze a Formentera, in Provenza, a Londra, al Cairo, in Nepal o nella Death Valley. Il Colosseo, Paestum e gli Uffizi, invece, lo annoiano sino allo sbuffo.
19. Il cretino 2.0 ambisce alle vacanze a Formentera, in Provenza, a Londra, al Cairo, in Nepal o nella Death Valley. Il Colosseo, Paestum e gli Uffizi, invece, lo annoiano sino allo sbuffo.
20. Al cretino 2.0 piacciono i calembour, i giochi di parole, le storpiature, i doppi sensi, le parodie, il plagio, la freddura, il centone, l'impressione, la fantasticheria, lo psicologismo; tutti debitamente privi d'arguzia. Tale bolsa e superficiale ginnastica mentale sostituisce presso di lui la lettura, lo studio assiduo, la tranquilla profondità, la solida saggezza.
21. Quando dieci cretini 2.0 s'intruppano insieme fondano una corrente politico-filosofico-letteraria o un think-tank. Il cretino 2.0 in solitaria tende, invece, all'estensione di romanzi o memorie o consimili aggrumati di fonemi.
22. Per il cretino 2.0 il passato non esiste, e neanche il futuro. Esiste il qui e ora, eternamente ripetuto e affermato. Il cretino 2.0 è senza storia. Come presentì Eraclito: "Per lo sciocco il sole è nuovo ogni giorno".
23. Come
tutti coloro che si occupano di minuzie, bagattelle e piccinerie, il cretino
2.0 ha un'alta considerazione di se stesso. Manca di ironia, di scetticismo, di
tutte le qualità, insomma, che derivano dalla comprensione generale della vita
e dei fenomeni umani. Egli degenera spesso in un burocrate, oppressivo e devoto
ai cavilli di quella legge di cui ignora lo spirito.
24. Il campo d'azione del cretino 2.0 è il proprio pollaio.
25. Poiché manca d'una visione generale dei problemi, il cretino 2.0 cambia spesso idea o non ne ha alcuna; è un testardo che si impunta su delle sciocchezze o su interpretazioni sbagliate o fasulle. Non guarda il cielo, né la luna, ma neanche il dito; di solito si guarda il ciuffo.
24. Il campo d'azione del cretino 2.0 è il proprio pollaio.
25. Poiché manca d'una visione generale dei problemi, il cretino 2.0 cambia spesso idea o non ne ha alcuna; è un testardo che si impunta su delle sciocchezze o su interpretazioni sbagliate o fasulle. Non guarda il cielo, né la luna, ma neanche il dito; di solito si guarda il ciuffo.
26. Il cretino 2.0 non riconosce i propri predatori. Nonostante questo non si estinguerà: anche i predatori sono, infatti, cretini 2.0, ma con la villa al mare.
27. Il
cretino 2.0 si propaga in ragione esponenziale.
28. Quando il cretino 2.0 dominerà la Terra, non avrà altri umanoidi a cui
fare la morale. Allora, solo allora, si squarceranno le porte del cielo e
Azathoth, il Dio cieco e idiota dello Sfacelo, fra l'infernale strepito di
flauti e buccine interstellari, gorgoglierà sbavando il testamento
dell'umanità.
questa volta sono perfino d'accordo ;-))
RispondiEliminasplendido post, grazie.
saluti da una cretina old style (lo dico in inglese perché non ho più la memoria di come si dica nella mia lingua madre...lingua madre?) :-)