
Le Biblioteche di Roma: un'istituzione in pareggio di bilancio da diciotto anni. Diciotto. Dalla sua fondazione a oggi (1996-2014). Un patrimonio librario (e audiovisivo) immenso: circa un milione di copie; centinaia di migliaia di frequentatori, migliaia di eventi organizzati, almeno quaranta biblioteche per ragazzi efficientissime; importanti fondi detenuti: fra i tanti, quelli di Giorgio Caproni, Sandro Penna, Agostino Lombardo.
Eppure tale istituzione (proficua e produttiva, come detto, e capace di non gravare sulle tasche dei romani) è sotto attacco; da parte di chi dovrebbe sostenerla. Un attacco che non ha motivazioni di bilancio, ma solo ideologiche. Esso rientra in un piano, più ampio, di distruzione del passato e dei fili residui che ancora lo legano alla sensibilità degli Italiani: l'annientamento, sistematico, della nostra cultura e degli spazi di socialità. Una manovra globale in atto da decenni e che incrudelisce oggi, grazie alla scusa - scodellata con lacrime di coccodrillo - della spending review.
Per le Biblioteche di Roma si prospettano due vie: la trasformazione in municipalizzata, in vista d'una futura, ineludibile, privatizzazione; il ritorno ai Dipartimenti, con relativo taglio di personale e orari (apertura cinque giorni a settimana; apertura pomeridiana - sino alle 17.00 - solo il martedì e il giovedì).
Sul tema proponiamo tre lettere aperte di una bibliotecaria comunale, Maria Elena Esposito, ai propri colleghi.
La prima è uno sfogo a caldo dopo l'ennesimo rituale infruttuoso presso il Comune di Roma.
Le altre due rispondono alla proposta - bislacca - del sindaco Ignazio Marino di far lavorare i clochard nelle biblioteche.
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Buonasera a tutti da Cornelia,
pensavo di scrivervi subito, appena arrivata in biblioteca (alle 11,48)
o dalle 13,00 alle 14,00, nell’orario di chiusura al pubblico (nell’unico
giorno in cui la nostra biblioteca chiude per un’ora soltanto, per permettere
che lo “spazio che ci ospita” (cioè front office, ingresso e zone limitrofe),
venga pulito e lavato adeguatamente senza “continue incursioni”… ma non
ce l’ho fatta!!!
Ieri ho avuto la malaugurata idea, quasi malasuerte, d’assistere alla
seduta straordinaria del Consiglio Comunale, questa volta senza troppe
“emozioni”, come succedeva, invece, tanti anni fa, quando (con Massimo Copponi
e con i miei colleghi ex-interinali delle biblioteche [2002] e due anni dopo
operatori Pierreci [2004]) s’andava “timidamente” e poi “rabbiosamente” ad ascoltare
i nostri Assessori e Sindaco d’allora (Veltroni).
Ho ascoltato attentamente le parole del nostro (coltissimo e discreto
oratore) Sindaco Marino che, ahinoi, pur “ricordando” un episodio della sua
visita a Primavalle, non ha assolutamente parlato del suo “passaggio”,
comprensivo di saluti ai cittadini ed aperitivo presso una delle nostre
ammiraglie, la Biblioteca Franco Basaglia (di Primavalle)…
Probabilmente siamo realtà troppo piccola e “insignificante” perché il
Nostro Primo cittadino si sprechi a menzionarci (Ama ed Atac son tutt’altra
cosa!!!). E, del resto, perché avrebbe dovuto “dire” di noi… che siamo l’unico
Ente pubblico locale di Roma Capitale che ogni anno, dal 1996, chiude il
bilancio “in pareggio”?!?… e che da nove mesi “illegalmente” non ha un
CDA?!?.
Se avete un paio di minuti da perdere vi “centrifugo” così il “succo” di
circa mezz’ora di discorso del “buon Ignazio” (almeno nella parte che più ci
può riguardare): Roma non è una città da ”salvare”, perché è la più bella e
ricca, almeno in quanto a patrimonio artistico e culturale, d’Italia. Il
Decreto “Salva Roma” ci offende e “dequalifica”, avrebbero dovuto chiamarlo,
semmai “aggiusta” Roma, libera Roma o “ri” e qualcosa Roma ( “ri-parti”, “ri-solleva”,
“ri-valuta”…).
Ma … Roma è anche una città “disastrata” dalla recente alluvione … (fosse
solo quello il motivo del disastro!!!) e con periferie molto povere ed
“indecorose”… per cui la bimba di quattro anni che si sveglia alle quattro di
notte e, per andare in bagno, deve “spaventare i topi” con una lucina e uscire
fuori ad aprire un catenaccio grosso di quelli che si usano per le biciclette
(e lui sì che queste catene e conosce bene!!!) per fare la pipì …ha bisogno di
una “soluzione” SUBITO… e noi inizieremo dunque dalla “MANUTENZIONE”…
Quindi (e qui è il vero “concentrato” del discorso che c’interessa),
Roma ha bisogno di soldi immediati, “liquidi” che dovranno essere “presi” dalle
tasche dei Dipendenti Capitolini che guadagnano troppo!!! e che dal 2012 hanno
percepito in busta paga un “inspiegabile” aumento (mah?!? devo andare a
prendere le mie vecchie buste paga, perché se per Lui sarà “inspiegabile”…, per
me è assolutamente “incomprensibile”… quello che ha affermato). … Il loro
stipendio deve essere ridotto del 20-30 % (e ci vogliamo scommettere che la
riduzione sarà del trenta, come già “ventilato” nella circolare di bilancio,
inviata da Simonetta Potestà (per conto del nostro Direttore Voglino) alle
17,40 del 30 settembre 2013 (che ovviamente vi allego, come promemoria)?!?.