martedì 3 dicembre 2024

DI BOSCHI E SELVE: Stefano Dal Bianco al Casale dei Cedrati

 

DI BOSCHI E DI SELVE - TERZO INCONTRO Domenica 8 dicembre 2024 @ 11.00 – 12.30 al Casale dei Cedrati, Villa Pamphili, via Aurelia Antica 219 Roma. 

Stefano Dal Bianco è il terzo ospite del ciclo Di boschi e di selve, otto dialoghi mensili curati da Maria Teresa Carbone e realizzati al Casale dei Cedrati in collaborazione con l’associazione Monteverdelegge. Al centro degli incontri, cui partecipano persone attive in campi diversi, dalla scrittura all’arte, alla scienza, c’è un luogo, il bosco, che nelle sue declinazioni (selva, foresta, giungla…), si è rivelato agli umani come spazio di rigenerazione o di smarrimento: fonte di risorse, entità oscura, territorio magico del sogno. 

Stefano Dal Bianco vive in provincia di Siena, dove insegna Poetica e stilistica all’università. Si è occupato prevalentemente di Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto, Andrea Zanzotto. Tra le sue raccolte di poesia La bella mano (Crocetti 1991), Ritorno a Planaval (Mondadori 2001, LietoColle 2018), Prove di libertà (Mondadori 2012), Paradiso (Garzanti 2024). I suoi saggi di poetica sono raccolti in Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea (Quodlibet 2019).

venerdì 22 novembre 2024

UN BENE COMUNE DA SOSTENERE E PROMUOVERE: LA BIBLIOTECA SCOLASTICA DELL'IIS CAFFE'


Pubblichiamo qui di seguito la mail che le due associazioni Monteverdelegge e Forum del Libro hanno scritto congiuntamente al Dirigente Scolastico dell'Istituto di Istruzione Superiore Federico Caffé

Dal 2011 nel territorio del XII municipio di Roma la biblioteca dell'IIBiblioteca scolastica dell'IIS Federico Caffè è aperta agli studenti e negli ultimi tre anni a tutti i cittadini, attuando così quella promozione della lettura che l'articolo 5 della legge 1 febbraio 2020/15 definisce "strumento di base per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla cultura nell’ambito della società della conoscenza". 

In questo arco di tempo la biblioteca dell'IIS Federico Caffè, vero presidio culturale e democratico, è cresciuta fino a contare su un catalogo di ben 22.296 testi, grazie al lavoro competente e appassionato del professore Massimo Tegolini, all’adesione al Polo RMR SBNCloud dell’Archivio Storico Capitolino e al contributo di 50 studenti universitari, delle università La Sapienza e Roma Tre che vi hanno svolto il loro tirocinio curriculare. 

All'interno della biblioteca si sono inoltre tenuti incontri, aperti alla cittadinanza, su libri e temi di particolare interesse, mettendo in pratica l'idea della lettura come “momento qualificante del percorso didattico ed educativo degli studenti" e svolgendo un ruolo prezioso per la crescita sociale e culturale di un territorio come quello del municipio XII che conta oltre 140mila abitanti. 

Il Forum del Libro e l'associazione culturale Monteverdelegge chiedono pertanto che questo lavoro fondamentale non solo per gli abitanti del municipio XII ma per tutti coloro abbiano a cuore la scuola (e la biblioteca scolastica) come bene comune secondo i dettami della nostra Costituzione, possa continuare, e nel concreto domandano al Dirigente Scolastico dell’IIS Federico Caffè che venga accolta la richiesta del professore Tegolini - attualmente in pensione - di svolgere, presso la biblioteca IIS Federico Caffè, l’attività di volontariato gratuito, con copertura assicurativa, nelle fasce orarie mattutine e pomeridiane, in almeno tre pomeriggi, ricordando che il professore opera in modo volontario e gratuito, dal primo settembre 2011, come “bibliotecario senza titolo”. 

Associazione Monteverdelegge 

Associazione Forum del Libro

martedì 12 novembre 2024

MVL Teatro: La sottrazione come gesto di resistenza. Note a "La vegetariana"

Maria Teresa Carbone

Questo articolo riprende in modo più sintetico un testo pubblicato l'8 novembre sulla newsletter Risvolti della piattaforma Substack.


L'attesa è stata lunga decenni, ma finalmente in questo 2024 la Corea del Sud ha realizzato il suo sogno: vincere il Nobel per la letteratura, assegnato dall'Accademia di Stoccolma a Han Kang, autrice di romanzi come
La vegetariana e Atti umani, tradotti qui in Italia per Adelphi. Per quanto conosciuta e tradotta all’estero, però, agli occhi del suo paese Han Kang non era una nobellizzanda, tanto è vero che il giorno dell’annuncio nessun giornalista si era appostato davanti alla sua porta per captare le sue reazioni in caso di vittoria. Lo ha raccontato il critico Alex Taek-Gwang Lee in un articolo uscito su e-flux, che ho in parte ripreso nella rubrica Express della settimana scorsa sul quotidiano il manifesto. Anche Lee, comunque, come già nel 2006 il coreanista Maurizio Riotto, scrive che il Nobel era diventato per la Corea del Sud “una missione nazionale per ottenere un riconoscimento culturale globale”. O un’ossessione, forse.

Ci ho ripensato qualche giorno fa, dopo avere visto al Teatro Vascello la versione teatrale de La vegetariana di Han Kang diretta da Daria Deflorian e interpretata da lei insieme a Gabriele Portoghese, Paolo Musio e Monica Piseddu. Lo spettacolo faceva parte del cartellone del Romaeuropa Festival, è passato all’Odéon, a Parigi, per il Festival d’automne, poi andrà a Milano e a Torino, e di sicuro altrove. Lunghi, fragorosi, più che meritati, gli applausi l’altra sera.


Confronti con il libro non ne faccio perché il passaggio dalla pagina a una dimensione fisica comporta la nascita di un oggetto comunque diverso, e perché finora il romanzo di Han Kang l’ho solo sfogliato. Amici che lo hanno letto mi dicono che la regista (e autrice dell’adattamento con Francesca Marciano) ha colto molto bene l’essenza del romanzo, il senso di minaccia e di violenza che lo attraversa e a cui ci si può opporre, sembrerebbe, solo con una scelta di radicale sottrazione. Conoscendo un po' il lavoro di Deflorian e la serietà (una parola che, a scriverla, mi suona desueta) con cui costruisce i suoi spettacoli, non ne sono sorpresa. De La vegetariana ho trovato stupendo il modo in cui gli attori, tutti eccezionalmente bravi, si muovono in uno spazio scenico spoglio eppure denso, attraversato da luci oblique, simili ai fantasmi che affollano la mente della “vegetariana” e che la spingono verso un rifiuto della carne intesa come umanità: sempre più sicura, dunque, la traiettoria di lei, a contrasto con le esitazioni, gli andirivieni, i sussulti degli altri che la osservano senza capire, solo - nel caso della sorella, interpretata da Deflorian stessa - accettandola e amandola. Ed è moltissimo.

Leggerò il libro, e anche Atti umani, sul massacro di Gwangju, la città dove Han Kang è nata nel 1970 e dove dieci anni dopo l’esercito sudcoreano ha ammazzato centinaia o migliaia di persone che protestavano contro la dittatura allora al potere (per capire La vegetariana, leggere Atti umani è indispensabile, ha detto Deflorian in alcune interviste). Ma intanto mi colpisce quanto è lontano l’accanimento dell’ufficialità coreana nel perseguire il Nobel dalla scelta di Han Kang di avere come perno del suo romanzo un personaggio che è stato paragonato al Bartleby di Melville nel suo “preferirei di no”. E mi colpisce anche di più il “preferirei di no” della società sudcoreana, dove non nascono bambini (è il paese con il tasso più basso di natalità nel mondo, pare che nel 2024 si sia scesi allo 0,68 per donna, contro lo 0,78 di due anni fa, nonostante abbiano creato un ministero apposta) e dove in tanti scelgono di uccidersi (tra i membri dell’Ocse ha il più alto tasso di suicidi, prima causa di morte nella fascia 10-39 e in alto anche fra i vecchi che non vogliono pesare sui figli).

Vorrei sapere di più, non questi brandelli raccattati qua e là o certi fotogrammi sparsi, la pioggia di Parasite e le campagne incerte di Burning, e nemmeno il tentativo astratto di immaginare cosa significa essere nati in un paese che da tre o quattro generazioni è in guerra permanente e congelata con l’altra sua metà. Apro il libro di Maria Anna Mariani, Dalla Corea del Sud (ExOrma 2017), guida “parzialissima, irrequieta e meteoropatica” di un “paese misterioso che sulla mappa è a forma di tigre e come una tigre balza in avanti col suo PIL che si espande feroce”, e a pagina 17 trovo quella che forse è la scheggia di una lezione nel college non lontano dalla linea di confine con la Corea del Nord, dove Maria Anna ha insegnato italiano per quattro o cinque anni: “Non posso farvi vedere le mie ossa, non posso davvero. Le mie ossa sono bianche e lisce e dure, stanno sotto la pelle. Pibu è pelle, e mi tocco la faccia, mi pizzico le guance e poi gli avambracci. Sotto come si dice? Haré, mi pare si dica haré. E allora pibu haré e trovate le ossa. Capito? Capito cosa sono le ossa? Al singolare è osso, però, attenti, cambia sesso questa parola, è strana, vero? E intorno alle ossa c'è il sangue rosso e poi i muscoli feroci e i nervi che sono sempre un guizzo, sempre”.

domenica 13 ottobre 2024

Buone nuove dal Laboratorio di traduzione di poesia Monteverdelegge

Fiorenza Mormile 

Alla ripresa delle attività sulla poetessa statunitense Sandra Beasley, ci è giunta, graditissima, la notizia che l’ultima nostra traduzione edita, Arte della fuga di Mina Gorji, ha vinto il 1° Premio Sezione Poesia del XXV Premio di Scrittura Femminile "Il Paese delle Donne", storico periodico della Casa delle Donne a Roma. 
Di questa raffinata poetessa anglo- iraniana, rifugiatasi bambina con la famiglia in Inghilterra all’avvento degli ayatollah e oggi docente di letteratura a Oxford, avevamo già scritto in un post con il link a un’ampia selezione di testi uscita nel febbraio 2023 su “Officina Poesia Nuovi Argomenti”. 

Alleghiamo qui sotto due attente recensioni: quella di Paolo Febbraro, Fare della fuga una vera arte, uscita a settembre sul n° 248 del Domenicale  del Sole 24 ore e quella di Serena Vitale, Vite in fuga, appena uscita sul n°167 di  Leggendaria. Contiamo di fare prossimamente una presentazione da Plautilla di cui avrete tempestiva informazione.


Paolo Febbraro, Fare della fuga una vera arte, n° 248 del Domenicale  del Sole 24 ore 

Serena Vitale, Vite in fuga, Leggendaria, n° 167

domenica 6 ottobre 2024

MVL Teatro: La Fabbrica dell'attore 50 anni di (R)esistenza al Teatro Vascello

 Fino a domenica pomeriggio - 6 ottobre sarà possibile assistere, al Teatro Vascello, a La Fabbrica dell'attore 50 anni di (R)esistenza.  Non proprio uno spettacolo, anche se ne ha tutte le caratteristiche - progetto, drammaturgia, e regia di Manuela Kustermann ma piuttosto un testimonianza. Necessaria, per un Teatro che non è solo tale, ma che è una memoria storica dell'esperienza teatrale di ricerca a Roma, in Italia e non solo, dagli anni '60 ad oggi. Sul tappeto e fondale sono proiettate centinaia di fotografie che raccontano le vite di tanti artisti che, con Manuela Kustermann e Giancarlo Nanni e hanno costruito l'avanguardia del secolo scorso, fondando prima il Teatro La Fede in via Portuense, e poi il Teatro Vascello, nato nel 1989 dalla ristrutturazione del vecchio cinema omonimo del 1946. 

La Fabbrica dell'attore 50 anni di (R)esistenza, Foto Tommaso Le Pera

Nei filmati d'epoca, fotografie e racconti narrati in scena dalla stessa Kustermann, Massimo Fedele, Gaia Benassi, Paolo Lorimer e dalla voce di Alkis Zanis, il pubblico può riconoscere, con qualche anno di meno, gli stessi attori che vede in carne ed ossa sul palco, ma anche tanti artisti della Scuola Romana, danzatori, personaggi dello spettacolo che hanno lavorato accanto alla coppia Nanni-Kustermann, e anche vedere le immagini del Vascello quando non era ancora un teatro, ma un enorme spazio vuoto, in attesa di diventare quella cavea che si affaccia sul palco. È un racconto da non perdere per chi ha vissuto questa storia come protagonista e come spettatore, ma anche e soprattutto per chi ne ha solo sentito parlare e per chi abbia voglia di fermarsi per due ore ad ascoltare e vedere cosa c'è dietro quella scritta Vascello che (R)esiste tutte le sere in Via Carini a Monteverde.  

sabato 29 giugno 2024

Quando a settembre si riaccenderà l’insegna del teatro Vascello


Alla fine di agosto avremo davanti a noi i bagliori di un autunno animato da un susseguirsi di appuntamenti imperdibili di teatro, musica e letteratura. Il Vascello ha infatti in programma una stagione vertiginosa, splendida, che manterrà vivo, nelle sue serate animate dall’amore per la cultura e per il teatro, il nostro quartiere di Monteverde, sempre più spesso buio e addormentato già alle nove di sera. 

In una breve ma intensa presentazione che si può ascoltare a questo link, Manuela Kustermann espone una panoramica sulla futura stagione, ricordando,  per prima cosa, che quest’anno si festeggerà mezzo secolo dalla fondazione della storica Compagnia La Fabbrica dell’attore, con uno spettacolo intitolato non a caso La fabbrica dell’attore 50 anni di (R)esistenza, che testimonia la memoria dei rapporti della Compagnia - e del Teatro Vascello a cui ha dato vita - con tanto teatro di ricerca romano e internazionale. 

L’elenco di artiste e artisti che si susseguiranno sul palcoscenico del Vascello da settembre 2024 a maggio del 2025 è una vera carrellata sul teatro più interessante in giro in questo periodo in Italia ed Europa, con un programma che da un lato dimostra una sempre viva attenzione ai nuovi linguaggi che reinterpretano i testi classici, ma che porta anche in scena nuove drammaturgie, con lavori di storici interpreti, ma anche di giovani registi e attori. Non ci sarà solo prosa, ma anche festival, musica, concerti, il bistrot e tanti laboratori. 

Monteverdelegge ha creato una chat di gruppo su whatsapp, MVL teatro in cui ci si tiene sempre informati sui nuovi spettacoli che si alternano nella stagione, e quando ci si riesce, si scambiano i pareri sugli spettacoli visti nella rubrica  IL DOPO TEATRO  che si può leggere in questo blog. 

Qui si può consultare il ricco cartellone del Teatro Vascello stagione 24-25 e si ricorda che per gli iscritti all'associazione Monteverdelegge che esisibiranno la tessera (o il numero di tessera se acquistata online)) ci saranno sempre prezzi scontati in convenzione.

giovedì 20 giugno 2024

INCONTRI DA PLAUTILLA: Massimo Bacigalupo sabato 22 giugno alle 11:00

Sabato 22 giugno alle ore 11:00 da Plautilla (Via Colautti 28), Massimo Bacigalupo, celebre anglista,  dialogherà della sua opera con Maria Teresa Carbone.

Massimo Bacigalupo, anglista e critico letterario, ha tradotto autori come Ezra Pound, William Wordsworth, Louise Gluck. Al centro dell'incontro, in particolare, sarà il suo libro più recente Bloomsdays. In cammino con Joyce & Company (Calamospecchia edizioni), racconto dall'interno della kermesse che, su sua iniziativa, si tiene ogni anno il 16 giugno a Genova, quando la città diventa il palcoscenico di una grande e collettiva ricostruzione dell'Ulysses di James Joyce.



lunedì 10 giugno 2024

POESIA IN VILLA. Ottava lettura con Antonella Anedda


Sabato 16 giugno 2024, dalle ore 11:30 alle 13:00, Antonella Anedda è l'ottava e ultima ospite di Maria Teresa Carbone nell'ambito di Poesia in villa al Casale dei Cedrati, ciclo di incontri in collaborazione con Monteverdelegge. 
Antonella Anedda (Angioy) è autrice di libri di poesie tra cui Salva con nome, Notti di pace occidentale, Residenze invernali e Histarige, ora raccolti in un volume recentemente uscito per Garzanti (Tutte le poesie 1994-2023, prefazione di Rocco Ronchi) e di saggi tra cui Le piante di Darwin e i topi di Leopardi, La vita dei dettagli e Geografie. Le sue traduzioni e variazioni da opere classiche e moderne sono raccolte nel libro Nomi distanti (1997-2022). Il suo lavoro è stato tradotto in numerose lingue. 
Nel ciclo Poesia in villa ogni poeta legge, accanto ai suoi testi, versi di uno o più predecessori, antichi o recenti, italiani o stranieri, legati al concetto di natura (un concetto da intendersi in modo esteso) in una cornice di dialogo con Maria Teresa Carbone e col pubblico. 
Al ciclo hanno partecipato: Antonella Anedda, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Marco Giovenale, Guido Mazzoni, Gilda Policastro, Laura Pugno, Sara Ventroni.

Il Casale dei Cedrati si trova nel parco di Villa Doria Pamphilj Via Aurelia Antica, 219 – 00165 Roma Entrata dal parco: via Aurelia Antica, 183.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

sabato 27 aprile 2024

1849 Fratelli d'Europa al Casale dei Cedrati

Domenica 5 maggio, alle ore 11:30 al Casale dei Cedrati, si svolgerà l'incontro con Stella Sofri 1849 Fratelli d'Europa - Gli stranieri che difesero la Repubblica romana. Modererà Maria Teresa Carbone, mentre Patrizia Zappa Mulas leggerà brani dalle lettere di Margaret Fuller. 

Per la Repubblica romana combatté una giovane generazione romantica, cosmopolita, che estese all'intera Europa e oltre la propria idea di patria. Sulle barricate di quei giorni, a difendere Roma c'erano giovani belgi, ungheresi, olandesi, bulgari, americani, svizzeri, inglesi, un finlandese e anche francesi. E ci furono donne che parteciparono agli scontri dando manforte ai soldati, "signore" che prestarono soccorso ai feriti nelle ambulanze, che li curarono negli ospedali. Diverse testimonianze rimangono di quello straordinario impegno civile, e tra queste l'epistolario e la corrispondenza per il giornale americano "Tribune" della giornalista Margaret Fuller. La rassegna si svolge in collaborazione con Monteverdelegge.

Domenica, 5 maggio ore 11:30

Casale dei Cedrati, Parco di villa Pamphilj 

ingresso su Via Aurelia Antica 219

mercoledì 17 aprile 2024

POESIA IN VILLA : sesto incontro di Maria Teresa Carbone con Marco Giovenale

Domenica 21 aprile 2024, dalle 11.30 alle 13:00 al Casale dei Cedrati, Marco Giovenale è il sesto ospite di Poesia in villa: otto letture, un ciclo di incontri mensili a cura di Maria Teresa Carbone. 


Marco Giovenale, editor e traduttore, insegna Storia delle scritture italiane di secondo Novecento e contemporanee, in particolare presso il sito CentroScritture.it. È tra i fondatori e redattori di Gammm.org (2006), sito di materiali sperimentali. Con Antonio Syxty e Michele Zaffarano cura gli incontri e il blog Esiste la ricerca (spazio web ospitato da MTM – Manifatture Teatrali Milanesi).
In versi ha pubblicato, tra l’altro: La casa esposta (Le Lettere, 2007), Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007), Shelter (Donzelli, 2010), Maniera nera (Aragno, 2015), Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017), Delle osservazioni (Blonk, 2021), Cose chiuse fuori (Aragno, 2023). In prosa: Lie lie (La camera verde, 2010), Quasi tutti (Polimata, 2010; ediz. definitiva Miraggi, 2018), Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens, 2016), Le carte della casa (Edizioni volatili, 2020), La gente non sa cosa si perde (Tic, 2021), Il cotone (Zacinto, 2021), Statue linee (pièdimosca, 2022), Oggettistica (TIC, 2024). Suoi testi sono in Parola plurale (Sossella, 2005) e altre antologie. 
Tra le opere grafiche, Enciclopedia asemica / Asemic Encyclopaedia (IkonaLíber, 2019). Un saggio sulle scritture asemiche è infine Asemics. Senso senza significato (IkonaLíber, 2023). 

Al ciclo hanno partecipato Franco Buffoni, Sara Ventroni, Gilda Policastro, Laura Pugno e Guido Mazzoni. I prossimi incontri saranno con Maria Grazia Calandrone e Antonella Anedda. 

Il Casale dei Cedrati si trova nel parco di Villa Doria Pamphilj Via Aurelia Antica, 219 – 00165 Roma Entrata dal parco: via Aurelia Antica, 183
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

domenica 17 marzo 2024

Alla ricerca delle zone in ombra di Roma

L'incontro con gli autori nella bibliolibreria gratuita Plautilla 

Gianluca Chiovelli 

Sabato scorso ho avuto il piacere di essere ospitato presso la bibliolibreria Plautilla per illustrare il libro La campagna dei Papi assieme agli altri due autori, e soci dell’associazione “Primavalle in Rete”, Alessandro Guarnacci ed Ennio De Risio. 

Non sto qui a riassumere quanto è stato detto poiché si è andati, anche per mia colpa, vagando di argomento in argomento: poiché tante sono le notizie e le scoperte effettuate nel campo d’indagine di “Primavalle in Rete”, il settore di Roma nord-ovest compreso fra l’Aurelia, la Boccea e la Trionfale.

Gianluca Chiovelli, Alessandro Guarnacci e Ennio De Risio

A ogni modo il succo di ciò che si voleva trasmettere era questo: non esiste, a Roma, un luogo anonimo, privo di storia e a cui possiamo guardare con indifferenza. Questo è impossibile. È vero: la Roma più celebre si sviluppa soprattutto sulla riva sinistra del Tevere, sui campi e i colli dove ritroviamo i grandiosi monumenti del periodo imperiale, dal Colosseo ai Fori al Pantheon. È altrettanto incontestabile che tali silhouette dominano l’immaginario collettivo dell’umanità, stimolato anche dai kolossal cinematografici e televisivi. Ed è innegabile che Alberto Angela, se vuole fare un documentario dei suoi, dovrà aggirarsi da quelle parti, anche per sfruttare visivamente il lascito rinascimentale, barocco e ottocentesco di chiese, edifizi nobiliari e quant’altro. 

giovedì 14 marzo 2024

POESIA IN VILLA. Quinta lettura con Laura Pugno

Sabato 16 marzo 2024, dalle 11.30 alle 13:00 al Casale dei Cedrati, Laura Pugno è la quinta ospite di Poesia in villa: otto letture, un ciclo di incontri mensili a cura di Maria Teresa Carbone.

Laura Pugno è poeta, saggista e scrittrice. Le sue ultime raccolte di poesia sono I nomi (La nave di Teseo) e Noi (Amos) ed è appena uscito il romanzo-saggio Noi senza mondo (Marsilio). Ha curato la Mappa immaginaria della poesia italiana contemporanea (Il Saggiatore), collabora con diverse testate ed è tra i curatori della collana “I domani” (Aragno). Fa parte del comitato scientifico del Premio Strega Poesia. Ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. 

Nel ciclo Poesia in villa ogni poeta legge, accanto ai suoi testi, versi di uno o più predecessori, antichi o recenti, italiani o stranieri, legati al concetto di natura (un concetto da intendersi in modo esteso) in una cornice di dialogo con Maria Teresa Carbone e col pubblico. 

Al ciclo hanno partecipato Franco Buffoni, Sara Ventroni, Gilda Policastro e Guido Mazzoni. I prossimi incontri saranno con Marco Giovenale, Maria Grazia Calandrone e Antonella Anedda. 

Il Casale dei Cedrati si trova nel parco di Villa Doria Pamphilj Via Aurelia Antica, 219 – 00165 Roma Entrata dal parco: via Aurelia Antica, 183 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

martedì 27 febbraio 2024

La campagna dei Papi, incontro con Gianluca Chiovelli, Plautilla, 9 marzo, ore 11



Sabato 9 marzo alle ore 11, nella bibliolibreria gratuita Plautilla presso il DSM Colautti, in Via Colautti 28, si terrà un incontro con Gianluca Chiovelli, autore del libro La campagna dei Papi (ed.Iacobelli, 2023). Dialogherà con lui Maria Teresa Carbone. Pubblichiamo qui di seguito un breve testo di presentazione dell'autore.

Gianluca Chiovelli

La campagna dei Papi (Iacobelli, 2023) è il prosieguo naturale del libro precedente, La storia di Primavalle dalla preistoria ai giorni nostri (Typimedia, 2020), poiché si riallaccia agli stessi temi e li amplia a uno sguardo più vasto sulla città nel settore nord-ovest. Entrambe le pubblicazioni danno conto della storia novecentesca dei luoghi trattati (miscelando i personaggi e le vicende più note agli aneddoti di puro rilievo locale) e però si spingono indietro sino all’età classica (etrusco-romana), alto-medioevale (primo Cristianesimo e amministrazione pontificia) e moderna (dal Cinquecento alla fine del XIX secolo). Ciò è dovuto all’esigenza di separare la storia recente, peculiare a quartieri e borgate, da quella più risalente, quasi del tutto sconosciuta al grande pubblico, almeno per quanto riguarda il nostro settore. 

venerdì 23 febbraio 2024

MVL teatro: Manuela Kustermann più seducente del Violon d'Ingres


Nel 1924 Man Ray fotografò la sua modella Kiki de Montparnasse, con dipinta una doppia chiave di violino sulla schiena e con un turbante in testa. Il titolo, le Violon d'Ingres, era un gioco di parole: per il pittore Ingres infatti suonare il violino era infatti il passatempo preferito, ragione per la quale in Francia si usa la definizione Violon d'Ingres per indicare un hobby, un passatempo.  La schiena della bellissima modella Kiki, trasformata in violino, diventava ironicamente metonimia dell'intero corpo della donna Kiki che, nella posa di una modella di Ingres e con gran turbante in testa era, evidentemente e senza altre metafore, il passatempo preferito dell'artista americano. 
Alice Prin, alias Kiki de Montparnasse (1901-1953), era la vera regina dell'omonimo quartiere parigino frequentato nel primo Novecento da artisti che vi provenivano da tutto il mondo, e autrice di un libro di memorie (attrice, scrittrice e pittrice, è scritto sulla sua tomba), Diario di una modella (Castevecchi, 2016),  da cui la regista Consuelo Barillari ha tratto Souvenir de Kiki, con Manuela Kustermann come straordinaria protagonista, andato in scena al Teatro Vascello dal 13 al 18 febbraio. 


Jean-Auguste-Dominique Ingres, Bagnante di Valpinçon,1808

Manuela Kustermann ci racconta i segreti di Kiki, restituendole la vitalità sensuale che aveva caratterizzato la vita della celebre modella emancipata e indipendente, e il cui splendido corpo in realtà si era ammalato in età giovanile per l'abuso di droghe e alcool.  Con la sua dolce agilità atletica, ma per nulla palestrata, la Kustermann sa incarnare la consapevolezza di un erotismo naturale, con una vocalità carnale da cui trapela il disincanto ironico nei confronti dei tanti artisti di fronte a cui la modella si era spogliata. L'attrice ci racconta una vita narrata in prima persona e al presente, di una donna che si difende continuamente dalla fame e dall’abbandono semplicemente entrando nella vita, con una curiosità priva di illusioni. Seppure con una regia e un impianto scenico che fanno largo uso di fondaletti video con spezzoni di filmati e foto d’epoca che la confinano in una narrazione troppo documentaria, con inevitabile Je ne regrette rien di Edit Piaf, l’attrice,  con il suo corpo magnifico alla sua bella età, seduce lo sguardo e l’ascolto, e la sua schiena resta ancora impressa come quella di Kiki, anche senza violino.  

martedì 13 febbraio 2024

Dal lockdown ad oggi: un aggiornamento dal Laboratorio di traduzione di poesia Monteverdelegge


Fiorenza Mormile 
Se pur con accessi ridotti, aver ripreso quest’autunno gli incontri dal vivo intorno al tavolone dell’amata sala di Plautilla ci ha dato una profonda emozione. Si dimezza così (un incontro mensile sui due in cui abitualmente ci vediamo) la pratica ormai annosa del lavoro da remoto, imposto dal lockdown dal marzo del 2020. Lavorare in gruppo online è infatti faticoso e rallentante, per il sovrapporsi di voci, per i vari inconvenienti tecnici, per la mancanza di contatto umano. Ci ha permesso tuttavia di arrivare alla nostra terza pubblicazione: un’antologia dai libri della poetessa statunitense Alexis Rhone Fancher: Stiletto killer, trad. del Laboratorio Monteverdelegge: Maria Adelaide Basile, Marta Izzi, Giselda Mantegazza, Fiorenza Mormile, Paola Maioli, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, Jane Wilkinson, a cura di M. A. Basile, Ed. Ensemble, Roma 2022. 

 In quel tetro periodo di isolamento Fancher, trasportandoci idealmente nelle luci e ombre di Los Angeles ci ha salvato dalla depressione, dandoci uno obiettivo condiviso per cui lavorare di buon grado a tappe forzate. Ci siamo dedicate successivamente a Máighréad Medbh, un’autrice irlandese che al lockdown dedica la sezione "Lockdown Diary" in Imbolg, Arlen House, Dublin 2020) descrivendone con efficacia l’atmosfera sospesa e stagnante. Abbiamo poi iniziato a tradurre testi dell’iraniana Mina Gorji, trasferitasi ancora bambina in Inghilterra dopo la rivoluzione islamica, ritornando poi in modo sistematico sul suo primo libro (di prossima uscita per Fuorilinea): Art of Escape, Carcanet 2020, dopo una pausa incentrata su The Waste Land di T. S. Eliot. Per il ricorrere nel 2022 del centenario della sua pubblicazione abbiamo esaminato, confrontandole, una dozzina  diverse traduzioni della prima sezione, La sepoltura dei morti, dandone anche una nostra versione. Quest’anno abbiamo scelto la poetessa statunitense Sandra Beasley di cui stiamo effettuando una prima selezione. Per un’idea sui temi affrontati dalle varie autrici rimandiamo ai link in fondo a questo post,  che ne offrono vari testi e un inquadramento critico. 

Per chi non ci conoscesse ancora, anche se ormai operiamo da quattordici anni e sul sito ci sono molti nostri apporti, ripetiamo qualcosa su di noi e sul nostro modus operandi. Siamo un gruppo mobile, benché uno zoccolo duro sia rimasto pressoché invariato nel tempo (purtroppo è mancata nell’agosto 2022 Anna Maria Rava, attiva dalla prima ora). Ci sono state delle variazioni, pur limitate, come si riscontra dai nomi sugli articoli dei link. Requisiti base dei componenti sono una buona conoscenza dell’inglese, l’amore per la poesia, una sensibilità fonico-ritmica e un’ampia padronanza del lessico italiano. Poi ci sono gli aspetti caratteriali, che devono tendere, oltre al rispetto del testo, alla capacità di mediazione e a una certa umiltà, assumendo che il prodotto di un gruppo è superiore a quello del singolo se si sa, quando serve, rinunciare alla propria soluzione. Assegnata per un incontro una certa poesia ognuno prepara la sua versione che viene confrontata con le altre per arrivare punto per punto del testo a quella che ai più appare la soluzione migliore. Le “battaglie” verbali sono forse la parte più divertente dell’impresa, che comunque richiede moltissime sedute di revisione minuta prima di arrivare alla versione definitiva. Anche se la versione definitiva nella traduzione di fatto non esiste. 

lunedì 12 febbraio 2024

POESIA IN VILLA. Quarta lettura con Gilda Policastro

Gilda Policastro
Sabato 13 gennaio, dalle 15.00 alle 16:30, al Casale dei Cedrati ci ritroviamo con Gilda Policastro, nell'ambito del ciclo di otto letture cura di Maria Teresa Carbone, in collaborazione con Monteverdelegge. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. 

Gilda Policastro ha pubblicato libri di poesia, tra cui Non come vita (Aragno, 2013), Inattuali (Transeuropa, 2016) e La distinzione (Giulio Perrone, 2023). E' inoltre autrice di romanzi - Il farmaco (Fandango, 2010), Cella (Marsilio, 2015), La parte di Malvasia (La Nave di Teseo, 2021) e di saggi, tra i quali L'ultima poesia (Mimesis, 2021). Insegna Letteratura e scrittura creativa e collabora con il sito "Le parole e le cose. Letteratura e realtà" e con la rivista digitale "Snaporaz".

Nel ciclo Poesia in villa ogni poeta legge, accanto ai suoi testi, versi di uno o più predecessori, antichi o recenti, italiani o stranieri, legati ad un  concetto  esteso di natura in una cornice di dialogo con Maria Teresa Carbone e col pubblico. 

I prossimi incontri saranno con Laura Pugno, Marco Giovenale, Maria Grazia Calandrone e  Antonella Anedda.

Il Casale dei Cedrati si trova nel parco di Villa Doria Pamphilj
Via Aurelia Antica, 219 – 00165 Roma
Entrata dal parco: via Aurelia Antica, 183

sabato 13 gennaio 2024

POESIA IN VILLA. Terza lettura con Franco Buffoni

Franco Buffoni (fotografia di Dino Ignani)

Sabato 13 gennaio,alle 15.00 alle 16:30, il Casale dei Cedrati ospita Franco Buffoni, nell'ambito del ciclo di otto letture cura di Maria Teresa Carbone, in collaborazione con Monteverdelegge. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. 

Franco Buffoni (Gallarate, 1948) ha pubblicato diverse raccolte poetiche, tra cui Il profilo del Rosa, Guerra, Noi e loro, Roma (confluite con altre nell'antologia Poesie 1975-2072, Mondadori 2012), Jucci, Avrei fatto la fine di Turing, La linea del cielo, Betelgeuse e altre poesie scientifiche. 
Romanziere, saggista e traduttore, ha insegnato letteratura inglese e letterature comparate; ha fondato e dirige «Testo a fronte». Nel ciclo Poesia in villa ogni poeta legge, accanto ai suoi testi, versi di uno o più predecessori, antichi o recenti, italiani o stranieri, legati al concetto di natura (un concetto da intendersi in modo esteso) in una cornice di dialogo con Maria Teresa Carbone e col pubblico. 

AI ciclo partecipano: Antonella Anedda, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Marco Giovenale, Guido Mazzoni, Gilda Policastro, Laura Pugno, Sara Ventroni. 

Casale dei Cedrati, Villa Pamphili, via Aurelia Antica 219, Roma