sabato 7 novembre 2015

La poesia della domenica - Ernst Jünger, Ti saluto, incantatrice ...

Questa non è una poesia, ma la parte iniziale di una prosa (adeguatamente troncata per simulare il verso) di Ernst Jünger, Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna (del 1930).
Lo stralcio possiede, della poesia, il respiro e la forza; lo scrittore tedesco ha il potere, infatti, di ricreare, con parole ordinarie, e per di più su un tema già ampiamente suonato da tutti i lirici di ogni tempo, la meraviglia arcaica dell'uomo di fronte al firmamento (non rinunciando, al contempo, a moderne notazioni espressioniste: città formicaio, uomini crisalide; cfr. il post su Georg Heym).
Una prova ulteriore che non sono mai le parole a sfiorire, ma solo l'anima di chi le evoca.


Ti saluto, incantatrice e amica degli incantatori!
Amica dei solitari, amica degli eroi, amica degli amanti!
Amica dei buoni e dei malvagi.
Complice dei misteri notturni,
dimmi: dove c'è complicità non c'è forse già qualcosa
che va al di là del semplice 'sapere'?
Ricordo bene le ore in cui il tuo volto appariva,
grande e terribile, alla finestra.
La tua luce cadeva nella stanza come quella spada
che, appena sguainata, paralizza spettrale ogni movimento.
Quando ti levi sulle vaste pietraie
ci vedi intorpiditi nel sonno, stretti gli uni agli altri,
cerei in volto, simili alle infinite crisalidi bianche
sopite negli angoli e nei cunicoli di città formicaio
mentre il vento notturno vaga per le grandi foreste di abeti,
Non siamo per te come creature sperdute
negli abissi marini,
e ancora più remote di esse?

Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna, da Foglie e pietre, 1997 (traduzione di Francesco Cuniberto)

2 commenti:

  1. Le tue scelte poetiche sono sempre molto belle come pure alcune tue frasi con cui le commenti..." Una prova ulteriore che non sono mai le parole a sfiorire, ma solo l'anima di chi le evoca."
    Bisognerebbe riunirle in un'antologia...le une e le altre, ciao Vlad

    RispondiElimina