sabato 27 giugno 2015

La poesia della domenica - Rudyard Kipling, Se


Se riesci a non perdere la testa quando tutti
intorno a te la perdono, dandone la colpa a te.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,
ma anche a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti dell'attesa,
o essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato, a non abbandonarti all'odio
pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio.

Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni,
se riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il Trionfo e la Sconfitta
a trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare il sentire le verità che hai detto
travisate da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e chinarti e ricostruirle con i tuoi strumenti logori.

Se riesci a fare un cumulo di tutte le tue vincite
e a rischiarlo tutto in un solo colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare dall'inizio
senza dire mai una parola su ciò che hai perso.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi tendini
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più
e di conseguenza resistere quando in te non c'è niente
tranne la tua Volontà che dice loro: "Resistete!"

Se riesci a parlare con le folle mantenendo la tua virtù
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune,
se né nemici, né affettuosi amici possono ferirti;
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo,
se riesci a riempire l'inesorabile minuto
con un momento del valore di sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!

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