venerdì 22 agosto 2014

I film da non perdere, secondo Martin Scorsese

Raethia Corsini


Nelle regioni del nord Italia l'estate non è mai arrivata. Invece, a guardare i meteo, i post sui social network e le foto degli amici in vacanza, pare che piena estate sia nel nord Europa e nel sud Italia. La "finta estate" è toccata alle terre di Padania e dintorni. Noi che viviamo nell'eterna città dell'imper(i)o romano, non ci siamo accorti di nulla: bello stabile, da queste parti. Risparmiati anche dalle temperature atroci e umide, noi a Roma ci siamo ritrovati - in molti quest'anno - nel solito supermercato; nello stesso baretto che ha chiuso giusto solo il we di ferragosto; in bici lungo i fori imperiali a testare la chiusura al traffico e tante, molte, tantissime volte ci siamo incrociati nelle arene dei cinema all'aperto dove qualcuno si è portato anche il cuscino, viste le sedie parecchio scomode. Un vinello, uno spuntino e poi sei-euri-sei per colmare le lacune dei film persi in inverno, e in alcuni casi era meglio non colmarle, ma tant'è: l'urbana ignavia estiva ti fa trascinare fino a sera tra un libro e una bibita, una doccia e una chiacchiera e poi d'improvviso ti regala quella sottile uggia mista a senso di colpa serale (anche oggi non ho combinato nulla!) che ti porta con altrettanta indolenza alla domanda di rito: cosa c'è all'arena del cinema? Perché è una soluzione fantastica: intanto inizia alle 21.30, quindi c'è tempo. Poi ti metti, appunto, in pari con le programmazioni e a posto con la cultura della tua coscienza e infine - ma di questo non ti accorgi consapevolmente - il cinema ti conduce piano piano fuori dall'estate o, meglio, più vicino all'autunno. Trovo che il grande schermo delle arene in città, porti con sé tanta nostalgia per la stagione crepuscolare, con tutti i doppi significati e sensi che questo concetto ha la forza di esprimere. L'ultima arena "me la sono fatta" questa settimana, al Sacher: Synecdoche New York (qui una recensione de Il fatto.it, tra le tante), che in quanto a umor nero e malinconia la sa fin troppo lunga. Non solo: il film è uscito in Italia lo scorso giugno ma è del 2008 e contiene l'anticipo testamentario di Philip Seymour Hoffman, morto a gennaio di quest'anno. Anche la pellicola con Robin Williams che uscirà prossimamente nelle sale, contiene l'anticipo della fine stessa dell'attore. Melinconia, nostalgia. Sarà un altro film da non perdere, per onorare lui e anche le coincidenze più tristi che il cinema riesce a mettere in scena. Poi l'altro giorno su twitter pubblicano un elenco non nuovo - nel senso che è stato compilato tempo addietro- di film da non perdere secondo Martin Scorsese, che vive lotta, gira e vede film insieme e per noi. Ho letto la lista e visto il mini video : come con le figurine di un tempo si può stare lì nell'uggia estiva con gli amici e dire ce l'ho-manca. Nell'elenco ci sono assenze nobili, sorprese e cosette per le quali dici "devo rimettermi in pari". E siccome nelle arene non li programmano, toccherebbe scaricarli o darsi al noleggio selvaggio. Ce n'è per approdare all'equinozio d'autunno sereni, nostalgici e malinconici (o malconci?). In caso, buona visione. 

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