martedì 13 aprile 2010

Strascichi di Meduse


"Vi propongo un disegno su "Medusa" di Silvia Plath nato dopo una telefonata non esattamente idilliaca con mia madre.
Doveroso ricordare che nel laboratorio Maria Teresa ha lanciato l'intuizione che la poesia sia stata composta dalla Plath proprio sullo strascico emotivo di una telefonata tempestosa. Ce ne siamo convinte tutte : si spiegherebbero bene così espressioni come "cavo atlantico" o " respiro tremulo all'altro capo della mia linea".
Mi faceva notare Carla che di Meduse nel disegno ce ne sono due, e in effetti una è la madre-medusa,"tentacolo anguilloso", vischiosa sì, ma in qualche modo ormai stanca e sbiadita. L'altra è la figlia, che di Medusa ha certamente l'ira e i capelli-serpenti che sibilano parole di fuoco, però è tutta e solo testa. Al di là dell'Atlantico che le divide sono urticantemente attaccate, come suggerisce l'ambigua chiusa "non c'è niente tra noi", e più simili di quanto non si possa pensare. "
Fiorenza Mormile

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