domenica 11 settembre 2016

Piccolo diario mantovano

Il gruppo del laboratorio di traduzione di Monteverdelegge è stato invitato al festival della letteratura di Mantova, che quest'anno compie vent'anni, per presentare al pubblico l’esperienza di traduzione collettiva di un poemetto di Philip Schultz pubblicato da Donzelli.
Il poeta americano è presente al festival con due libri : Erranti senza ali – appunto, il poemetto interno a Failure, libro con cui nel 2008 ha vinto il premio Pulitzer - e La mia dislessia, seconda edizione del memoir in cui racconta la difficoltà ma anche la forza di aver seguito la sua vocazione di scrittore e di aver fatto della scrittura il proprio lavoro e la propria vita, a dispetto della dislessia. Ambedue i libri sono a cura di Paola Splendore e il primo si avvale della traduzione di gruppo del laboratorio di Monteverdelegge composto da: Maria Adelaide Basile, Fiorenza Mormile, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, Paola Splendore. 
Il 7 settembre, giusto il tempo di posare le valigie e darci  una rinfrescata, e abbiamo incontrato l’autore. Su di lui, benché non lo avessimo mai incontrato prima, avevamo moltissime informazioni non solo per aver letto interviste e avergli potuto rivolgere domande via e-mail nel corso della traduzione, ma anche perché tradurre un testo, revisionarlo per  tre anni, analizzarlo nelle più piccole sfumature, finisce con lo stabilire un rapporto di conoscenza molto 'intimo' con l'autore. Al contrario, per lui, eravamo solo dei nomi sulla copertina del suo libro, ma la visita tutti insieme a Palazzo Te ha rotto subito il ghiaccio: la simpatia di Schultz ha fatto il resto e la sera a cena era come se ci conoscessimo da sempre. Le giornate successive, impegnative per il caldo e il ritmo degli impegni,  sono risultate piacevoli per la genuina empatia umana del personaggio e per l’armonia che si è creata fra di noi. Siamo state insieme al 'nostro autore' ai tanti eventi che le efficientissime Francesca Pieri ed Elena Munafò, della casa editrice Donzelli, hanno organizzato per lui: interviste con giornalisti di varie testate e servizi fotografici.
Il giorno successivo, 8 settembre, il poeta ha partecipato attivamente, grazie anche al gentile e provvidenziale aiuto del marito di Paola che si è prestato a fargli da interprete simultaneo, al nostro translation slam, in cui abbiamo spiegato a un pubblico attento e curioso come riusciamo a raggiungere un risultato condiviso nella traduzione di gruppo, tutto mentre le foto di Plautilla con il laboratorio al lavoro scorrevano sullo schermo.
Il 9 settembre è stata la volta del reading dell'autore presentato da Paola Splendore, in cui abbiamo coadiuvato Schultz alternandoci con lui nella lettura. La scelta è caduta su alcuni dei testi iniziali di  Failure tradotti e pubblicati sul blog di monteverdelegge, prima di decidere di dedicarci al poemetto che ne costituisce la seconda parte.  La sessione si è conclusa con la lettura delle tre strofe iniziali di Luxury,  il poemetto inedito a cui Schultz sta ancora lavorando. La citazione in exergo è tratta da Il mito di Sisifo di Albert Camus: "L'unico problema filosofico serio è il suicidio. Tutto il resto [...] viene dopo”.  Da un lato il poeta aveva voglia di far conoscere il suo nuovo lavoro, dall'altro era piuttosto restio sentendo di essersi esposto più del solito in prima persona, cosa forse inevitabile se si sceglie il suicidio come filo conduttore e si ritiene che il proprio padre sia morto suicida. Un suicidio attuato sovraccaricandosi di lavoro, quasi per punirsi di non essere stato in grado di realizzare il sogno americano di benessere economico e conseguente accettazione sociale. Per questo Schultz, in una delle cene assieme, ci ha spiegato sdrammatizzando con una delle sue sonore e contagiose risate, di sentire fortemente il problema del “to be or not to be” come gli altri famosi personaggi letterari citati nel poemetto, a cominciare da quell' Ernest Hemigway nella cui famiglia si sono verificati altri casi di suicidio sia prima sia dopo quello dello scrittore. Il suicidio come malattia ereditaria a cui il poeta si sottrae con la scrittura. Non sarà infatti un caso che il poemetto, almeno al momento, si chiuda con la parola happiness. Aver letto a Mantova questi suoi versi ancora inediti è stato per lui rassicurante e si è detto ora pronto ad accettare le ripetute richieste del suo editore a presentare Luxury anche in America.
Siamo state felici di passeggiare e spesso correre con Philip da una parte all'altra della città, continuando a intrecciare conversazioni, domande e risposte: dai piccoli problemi legati alle scelte lessicali e alle frasi idiomatiche su cui conserviamo ancora, come è naturale, dei dubbi, a conversazioni sui "massimi sistemi" e sui massimi autori, da Dante a Pavese a Montale, i suoi poeti italiani d’elezione.
Sabato 10 settembre Schultz in una conversazione con Valeria Parrella ha presentato la seconda edizione italiana con una nuova introduzione dell'autore a La mia dislessia (traduzione e cura di Paola Splendore, Donzelli editore). Poi sarà finalmente libero di visitare Palazzo Ducale e, ne siamo certe, mancandogli la sua amata bastardina Penelope, si innamorerà dei cani affrescati nella camera picta.
Nel pomeriggio, Paola Splendore ha presentato Della Mutabilità della poetessa inglese Jo Shapcott (cura e traduzione di Paola Splendore, Del Vecchio, 2015). La poetessa ha chiesto che, oltre al libro, venissero lette anche le sei poesie sulle api uscite su "Poetry Review", (vol.101: 1 Spring 2011) che abbiamo tradotto quest'anno nel nostro laboratorio di Monteverdelegge.



(a cura di Adelaide Basile)

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