PHILIP
SCHULTZ
Erranti senza ali
a cura di Paola Splendore
traduzione di Maria Adelaide Basile, Fiorenza Mormile, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, Paola Splendore
Donzelli, 2016
Erranti senza ali
a cura di Paola Splendore
traduzione di Maria Adelaide Basile, Fiorenza Mormile, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli, Paola Splendore
Donzelli, 2016
Dalla
Nota
sulla traduzione di
Paola Splendore:
La
traduzione di Erranti
senza ali
è
il risultato del lavoro condiviso di cinque traduttrici esperte e
appassionate (Maria Adelaide Basile, Fiorenza Mormile, Anna Maria
Rava, Anna Maria Robustelli, Paola Splendore), componenti del
Laboratorio di traduzione poetica di Monteverdelegge, un’associazione
romana volta alla promozione della lettura.
Nella
sua sede, la bibliolibreria Plautilla, ospitata presso il D.S.M.
dell’Asl Roma D, si sono svolti tra il 2013 e il 2014 gli incontri
dedicati alla poesia del newyorkese Philip Schultz, premio Pulitzer
2008 per la raccolta Failure.
Il
poemetto Erranti
senza ali
,
che ne costituisce parte essenziale, con la sua vocazione “corale”
si è offerto con naturalezza ad una traduzione a più mani.
Di
volta in volta ognuna di noi ha letto la propria versione,
sottoponendosi al confronto puntuale e agguerrito con le altre.
Fulcro di interesse del laboratorio è la pratica traduttiva, la cura
artigianale al servizio della parola poetica, che ci impegna
soprattutto intorno alle scelte lessicali e di registro, all'ordine
delle parole nel verso, al recupero degli strati di senso.
Un
processo non facile, spesso un esercizio di umiltà, in cui entrano
in gioco varie componenti, psicologiche, di gusto e di cultura, ma
che porta alla fine, attraverso aggiustamenti d'ogni tipo -
correzione di sviste, negoziazione tra varianti ed equivalenze,
sacrificio di soluzioni ritenute valide da chi le aveva proposte - a
comporre un'unica traduzione.
Il
laboratorio di gruppo è un'esperienza stimolante e positiva,
utilissima nell'apprendistato/formazione di chi traduce poesia,
soprattutto in quanto agisce come correttivo di atteggiamenti di
prevaricazione sul testo più facilmente diffusi nelle traduzioni
fatte singolarmente. Chi traduce poesia infatti è esposto al rischio
sempre in agguato di farsi prendere la mano e sostituirsi all'autore
come creatore di linguaggio, reinventando il testo nella propria
lingua con abbellimenti, chiarimenti, libertà d'ogni tipo. Il gruppo
garantisce la resa poetica più accurata di un testo, e non ultimo,
si pone come antidoto naturale alla solitudine cronica del
traduttore.
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