domenica 22 febbraio 2015

La poesia della domenica - Li Qingzhao, Lei scende dall'altalena ...

Ci siamo già occupati, in modo sommario, di Li Qingzhao in un precedente post (cliccate qui per leggerlo).
Questa di seguito è un'altra sua poesia, inedita in italiano.
Una poesia sul candore di una fanciulla, semplice ma densa di un dolce erotismo; appartiene, forse, alla sua produzione giovanile.
Su Li Qingzhao è difficile aggiungere qualcosa; per comprenderla a pieno occorrerebbe aver studiato gli ideogrammi del cinese medioevale, la Cina e le usanze cinesi (tarda epoca Song), la calligrafia e la pittura, la storia, il modo di preparare il tè, l'architettura palaziale, i cibi, gli animali e la vegetazione e persino il clima di quella terra immensa. Ci vorrebbero almeno due vite; io ne ho una e due terzi son già andati: accontentiamoci dunque.
Mentre leggo Li Qingzhao mi vengono in mente le parole accorate di Pablo Neruda sull'Italia:

"Ai nostri occhi di poeti arrivati da poco alla cultura, venuti da paesi in cui le antologie cominciano con i poeti del 1880, faceva impressione vedere nelle antologie italiane la data del 1230, o del 1310, o del 1450, e fra queste date le terzine abbaglianti, l'appassionata bellezza, la preziosità e la profondità degli Alighieri, dei Cavalcanti, dei Petrarca, dei Poliziano".

Il cileno Neruda s'impressionava a leggere 1310 accanto al nome di Dante o Cavalcanti; io m'impressiono a leggere 1084 accanto alla data di nascita di Li Qingzhao: quando ancora, in Europa, le letterature nazionali non esistevano o cominciavano appena a balbettare, in Cina una poetessa poteva ordire questi versi squisiti - versi di una letteratura già matura, beninteso, talmente matura e piena da permettersi finanche un afflato decadente.
Ex Oriente lux.


Lei scende dall'altalena,
e languida liscia le piccole morbide mani,
la veste cedevole è umida d'un leggero sudore -
un esile fiore che tremola per la rugiada.

Mentre scruta timida lo straniero, veloce s'allontana,
I piedi in semplici calze -
la forcina d'oro smarrendo.
Poi si ferma, s'appoggia a un cancello,
e guarda indietro,
sospirando, come a odorare una verde prugna.

Nessun commento:

Posta un commento