M. T. C.
Storia di una fattoria africana di Olive Schreiner ha inaugurato nel 1986 la collana Astrea di Giunti ed è stato ripubblicato nel corso degli anni, sempre da Giunti, ma senza la nota critica di Itala Vivan (peccato, era utilissima). Lo ha scritto nel 1883 una giovane donna di ventott'anni autodidatta, nata e cresciuta in un luogo arido e impervio, la Provincia del Capo, ai confini dell'Impero britannico. Negli anni successivi Schreiner sarebbe diventata famosa in Sudafrica e in Inghilterra come femminista, pacifista, attivista politica. E tutto questo già appare evidente nel romanzo, la cui figura centrale, Lyndall, è una ragazza decisa a sottrarsi, con lucida disperazione, ai limiti che le vengono imposti dal suo essere donna, e povera. Ma è la passione che attraversa il libro, la libertà e insieme l'attenzione con cui Schreiner descrive personaggi e paesaggi all'interno di una struttura volutamente sghemba e per questo tanto più vera, a rendere Storia di una fattoria africana un classico, attuale come sanno essere i classici. Perché "la letteratura (diceva Ezra Pound) è una novità che resta nuova".
Olive Schreiner, Storia di una fattoria africana, Giunti, pp. 304, euro 9,50
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