G. Luca Chiovelli
- IV secolo a.C. Platone, VII libro de La Repubblica:
- IV secolo a.C. Platone, VII libro de La Repubblica:
“Si
immaginino degli uomini chiusi fin da bambini in una grande dimora sotterranea,
incatenati in modo tale da permettere loro di guardare solo davanti a sé.
Dietro di loro brilla, alta e lontana, la luce di un fuoco, e tra il fuoco e i
prigionieri corre una strada con un muretto. Su questa strada delle persone
trasportano utensili, statue e ogni altro genere di oggetti; alcuni dei
trasportatori parlano, altri no. Chi sta nella caverna, non avendo nessun
termine di confronto e non potendo voltarsi, crederà che le ombre degli oggetti
proiettate sulla parete di fondo siano la realtà; e che gli echi delle voci dei
trasportatori siano le voci delle ombre”.
- IV-III
secolo a. C. Aneddoto del maestro Zhuāngzǐ:
"Una
volta Zhuāngzǐ sognò di essere
una farfalla, una farfalla che svolazzava qua e là spensierata.
Non sapeva di essere Zhuāngzǐ.
Improvvisamente si svegliò ed ecco che era di nuovo Zhuāngzǐ.
Ma ora non sapeva più se era Zhuāngzǐ che aveva sognato di essere una farfalla oppure se era la farfalla che stava sognando di essere Zhuāngzǐ".
- 54 d. C. San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, 13, 12
Non sapeva di essere Zhuāngzǐ.
Improvvisamente si svegliò ed ecco che era di nuovo Zhuāngzǐ.
Ma ora non sapeva più se era Zhuāngzǐ che aveva sognato di essere una farfalla oppure se era la farfalla che stava sognando di essere Zhuāngzǐ".
- 54 d. C. San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, 13, 12
"Adesso
noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia
a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente,
come anch'io sono conosciuto”. (Videmus nunc per speculum in aenigmate, tunc
autem facie ad faciem; nunc cognosco ex parte, tunc autem cognoscam sicut et
cognitus sum)
- I
secolo d. C., Vangelo secondo Giovanni,
14, 30
"Non
parlerò più a lungo con voi, perché viene il Principe di questo mondo ..."
- III
secolo d. C., Ipostasi degli Arconti
(dai codici gnostici di Nag Hammadi).
Sophia
crea, da sola (senza Gesù Cristo), Yahwhe (Samael, Yaldabaoth) ovvero Satana,
il Demiurgo ingannatore, creatore del mondo materiale:
"E
prese la sua forma dall’ombra ed è diventato una Bestia Arrogante che
assomiglia ad un leone. Ed è androgino, perchè è dalla materia che proviene.
Aprì
gli occhi e vide un grande quantità di materia senza limiti, ed egli divenne
arrogante, dicendo: 'Sono io che sono Dio, e non c’è nessun altro a parte
me'".