mercoledì 22 aprile 2020

Quattro stagioni per un castagno


Maria Teresa Carbone

A volte – anzi spesso – ce ne dimentichiamo, ma noi siamo cugini, sia pur lontanissimi, di tutte le forme viventi, e non solo di quelli che chiamiamo animali (quasi non lo fossimo anche noi), ma pure delle piante, dei fiori, degli alberi. Il loro (apparente) silenzio, la loro (apparente) immobilità ce li fanno pensare lontani e diversi, ma chi ha orecchie per intendere e occhi per guardare si accorge della loro voce, fatta di sussurri e fruscii, e dei loro movimenti mai casuali alla ricerca di luce e di nutrimento.
Ha di certo orecchie per intendere e occhi per guardare la nostra amica Raethia Corsini, che in questi giorni complicati, in un momento per lei particolarmente doloroso, ha trovato il coraggio di dare alle stampe un piccolo libro singolare: narrazione autobiografica, raccolta di riflessioni, ricettario... Il titolo è Suite per un castagno, esplicito omaggio al protagonista del libro, il centenario Gnone, che per la piccola Raethia è una sorta di nume tutelare, un'entità benevola che la protegge dalle intemperie non solo atmosferiche. Ma il libro si sarebbe potuto intitolare anche “Le quattro stagioni”, perché la partitura di questa composizione davvero musicale, nel ritmo e nella lingua, si scandisce appunto lungo i tempi dell'anno, così come vengono vissuti nel piccolo borgo dell'appennino pistoiese, dove l'autrice ha trascorso l'infanzia, prima del trasferimento nella grande città. Una infanzia montanara, descritta senza indulgenze nostalgiche, con affetto e con ironia: la tessitura stretta di una comunità che è solidale ma può essere opprimente, i segreti di famiglia che segreti non sono ed emergono quando non dovrebbero, i turbamenti di una bambina ancora per poco ignara delle prove che la aspettano. È una vita fatta di grandi fatiche, di dolori sopportati senza recriminazioni (un esempio fra i tanti, la nonna Lea che, rimasta vedova giovane, e sfigurata per un accidente che ha reso il suo volto “picassiano”, gestisce con buonumore e piglio combattivo la merceria del paese) e pure di divertimenti semplici in cui occupa uno spazio centrale il cibo, lo stesso che si è mangiato per secoli, con le castagne al primo posto, nelle varie forme che assumono grazie a manipolazioni antiche, quasi rituali.
Nella clausura forzata in cui stiamo vivendo, la lettura di Suite per un castagno ha qualcosa di benefico: ci accosta a un mondo non molto lontano e tuttavia quasi dimenticato, ci ricorda che la vita si è sempre confrontata con grandi difficoltà e che questo non può, non deve spegnere l'allegria (Le Piastre, il borgo di cui ci parla Raethia, è anche sede del campionato italiano della bugia, evoluzione moderna di un'antica tradizione burlesca), ci invita a inserire le attuali traversie dentro un tempo più lungo, quello delle stagioni, che si susseguono – nel bene e nel male – al di là della nostra volontà.

Raethia Corsini
Suite per un castagno
Guido Tommasi Editore
pp. 136, euro 13



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