Maria Teresa Carbone
A volte
– anzi spesso – ce ne dimentichiamo, ma noi siamo cugini, sia pur
lontanissimi, di tutte le forme viventi, e non solo di quelli che
chiamiamo animali (quasi non lo fossimo anche noi), ma pure delle
piante, dei fiori, degli alberi. Il loro (apparente) silenzio, la
loro (apparente) immobilità ce li fanno pensare lontani e diversi,
ma chi ha orecchie per intendere e occhi per guardare si accorge
della loro voce, fatta di sussurri e fruscii, e dei loro movimenti
mai casuali alla ricerca di luce e di nutrimento.
Ha di
certo orecchie per intendere e occhi per guardare la nostra amica
Raethia Corsini, che in questi giorni complicati, in un momento per
lei particolarmente doloroso, ha trovato il coraggio di dare alle
stampe un piccolo libro singolare: narrazione autobiografica,
raccolta di riflessioni, ricettario... Il titolo è Suite per un
castagno, esplicito omaggio al protagonista del libro, il
centenario Gnone, che per la piccola Raethia è una sorta di nume
tutelare, un'entità benevola che la protegge dalle intemperie non
solo atmosferiche. Ma il libro si sarebbe potuto intitolare anche “Le
quattro stagioni”, perché la partitura di questa composizione
davvero musicale, nel ritmo e nella lingua, si scandisce appunto
lungo i tempi dell'anno, così come vengono vissuti nel piccolo borgo
dell'appennino pistoiese, dove l'autrice ha trascorso l'infanzia,
prima del trasferimento nella grande città. Una infanzia montanara,
descritta senza indulgenze nostalgiche, con affetto e con ironia: la
tessitura stretta di una comunità che è solidale ma può essere
opprimente, i segreti di famiglia che segreti non sono ed emergono
quando non dovrebbero, i turbamenti di una bambina ancora per poco
ignara delle prove che la aspettano. È una vita fatta di grandi
fatiche, di dolori sopportati senza recriminazioni (un esempio fra i
tanti, la nonna Lea che, rimasta vedova giovane, e sfigurata per un
accidente che ha reso il suo volto “picassiano”, gestisce con
buonumore e piglio combattivo la merceria del paese) e pure di divertimenti
semplici in cui occupa uno spazio centrale il cibo, lo stesso che si
è mangiato per secoli, con le castagne al primo posto, nelle varie
forme che assumono grazie a manipolazioni antiche, quasi rituali.
Nella
clausura forzata in cui stiamo vivendo, la lettura di Suite per un
castagno ha qualcosa di benefico: ci accosta a un mondo non molto
lontano e tuttavia quasi dimenticato, ci ricorda che la vita si è
sempre confrontata con grandi difficoltà e che questo non può, non
deve spegnere l'allegria (Le Piastre, il borgo di cui ci parla
Raethia, è anche sede del campionato italiano della bugia,
evoluzione moderna di un'antica tradizione burlesca), ci invita a
inserire le attuali traversie dentro un tempo più lungo, quello
delle stagioni, che si susseguono – nel bene e nel male – al di
là della nostra volontà.
Raethia
Corsini
Suite
per un castagno
Guido
Tommasi Editore
pp. 136,
euro 13
Sceglierlo come libro del mese prossimo?
RispondiEliminasi può proporre ma per il gruppo "libri nuovi" direi..ciaoo
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