testo di Noemi Fuscà, foto di Anna Maria Rava
Quando ancora si andava a scuola….
Una piacevole sorpresa per gli studenti dell’IIS Federico Caffè: Maria Teresa Ferretti , moglie di Gianni Rodari, ha partecipato alla lettura ad alta voce delle favole e delle filastrocche del marito.
Quando Massimo Tegolini, il referente della biblioteca dell’IIS Federico Caffè mi ha comunicato la presenza di Maria Teresa Ferretti, vedova Rodari, ammetto di aver avuto un pochino di ansia. Conoscerla è stato un immenso piacere e sono convinta che anche per i ragazzi sia stato così. È donna molto sagace e disponibile a raccontare la sua storia.
M. Teresa Ferretti Rodari
Conobbe Gianni Rodari a Modena dove lei era segretaria del gruppo parlamentare del Fronte democratico popolare e lui era inviato speciale de L’unità. Poi ci fu un incontro sempre organizzato a Modena nel 1949 “Terra e non più guerra”, li ebbero modo di conoscersi meglio e di condividere la loro passione per la politica come strumento antibellico. È affascinante vedere la sua lucidità nel ricordare l’importanza dei testi del marito e nel voler sottolineare quanto sia importante la conoscenza e la coscienza per crescere in un mondo che si spera, prima o poi, possa essere senza guerra, e quello che sorprende è che sia riuscita nel suo messaggio senza retorica.
Sono stata invitata a partecipare alla sesta edizione di Libriamoci - settimana della lettura per leggere e parlare di Gianni Rodari con i ragazzi della 1ª BT e la professoressa Antonella Piciocchi. Con il professor Tegolini abbiamo pensato che proprio all’inizio del centenario della nascita di Rodari fosse necessario leggere e discutere l’opera rodariana con i ragazzi; abbiamo quindi scelto di selezionare dei brani da “Favole al te-lefono” e “Il libro degli errori”.
La scelta è stata ardua, tutti i testi di Rodari sono fonte d’ispirazione e di riflessione. Rodari è uno dei pochi autori ad essere riuscito a condensare nel suo lavoro un’attenzione particolare alla struttura poetica, costruttiva e tecnica del testo senza tralasciare i contenuti, anzi scrivendo di temi di attualità, alcuni dei quali purtroppo ancora troppo attuali.
Pensiamo al “Ladro di Erre” dove si narra di ponti caduti e speculatori. Le opere di Rodari non sono componimenti divulgativi, al contrario riescono ad avere una funzione di analisi del reale, senza scadere nella retorica. Rodari insegna una lezione molto importante a tutti coloro che guardano alla letteratura per l’infanzia con sufficienza, per scrivere per i bambini non è necessario né censurarsi né tantomeno infantilizzare i contenuti, serve poesia, serve attenzione ai dettagli, perché i piccoli lettori assorbono tutto se detto con gentilezza e trasparenza.
Ne “Il li-bro degli errori” lo scopo dell’autore è quello di rivalutare il ruolo dell’errore, sba-gliando s’impara, o almeno così dovrebbe essere. In questo libro Rodari evidenziava gli errori, dai più comuni dell’ortografia fino ad arrivare ad errori ben più complessi e profondi della società, per lui i veri errori dell’uomo sono l’ignoranza, l’arroganza e l’ingiustizia. Nelle “Favole al telefono”, invece, attraverso l’uso dell’escamotage della favola raccontata al telefono, riesce a portare al bambino un pezzo di quotidianità degli anni 60.
Insomma uno scrittore di cui non bisognerebbe fare a meno, a qualsiasi età.
A.M.Rava, M.T. Rodari, M.Tegolini, N.Fuscà
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